La seconda stagione di “The Last of Us” ha portato sullo schermo momenti di intensa emozione e dramma, con una serie di morti che hanno colpito profondamente i fan della serie. Ambientata in un mondo devastato da un virus che trasforma gli esseri umani in creature letali, la serie continua a esplorare temi di vendetta, perdita e sacrificio. Con la disponibilità della stagione su Sky e in streaming su NOW, è il momento di rivedere le morti più significative che hanno caratterizzato questa nuova avventura, a partire dalla tragica fine di Joel.
La morte di Joel: un colpo devastante
La morte di Joel, interpretato da Pedro Pascal, rappresenta uno dei momenti più scioccanti della seconda stagione di “The Last of Us”. Sebbene i fan del videogioco fossero già a conoscenza di questo evento, la sua rappresentazione sullo schermo ha suscitato reazioni forti e contrastanti. Joel, un personaggio centrale nella storia, viene ucciso da Abby, una nuova figura introdotta nella trama, che agisce per vendetta dopo che Joel ha sterminato il suo gruppo, le Luci, a Salt Lake City. Questo atto di violenza avviene davanti agli occhi di Ellie, creando una situazione insostenibile che segna l’inizio del suo viaggio verso Seattle. La morte di Joel non è solo un evento drammatico, ma un punto di svolta che spinge Ellie a intraprendere una missione di vendetta, segnando il tono cupo e tragico della stagione.
Le vittime di Ellie: Nora, Owen e Mel
La vendetta di Ellie non si limita alla morte di Joel, ma si estende a coloro che considera complici della sua morte. Nora, Owen e Mel, membri del gruppo di Abby, diventano obiettivi della sua furia. La prima a cadere è Nora, che incontra una fine orribile a causa dell’infezione da Cordyceps. Ellie, in cerca di informazioni su Abby, la tortura, portando a un finale incerto per il suo destino. La situazione si complica ulteriormente quando Ellie trova Owen e Mel all’acquario. Durante un confronto teso, Ellie, inizialmente riluttante a sparare, si ritrova coinvolta in un conflitto che culmina nella morte di entrambi. Owen viene ucciso mentre cerca di difendere Mel, che muore dissanguata, incinta. Queste morti non solo amplificano il dolore di Ellie, ma evidenziano anche le conseguenze devastanti della vendetta, trasformando la sua ricerca in un ciclo di violenza senza fine.
Eugene: un addio straziante
Nel sesto episodio, il destino di Eugene, marito di Gail, viene svelato in un flashback che rivela la sua tragica fine. Morso da un Infetto, Eugene chiede a Joel di portarlo a Jackson per rivedere sua moglie un’ultima volta. Nonostante le resistenze iniziali di Joel, Ellie insiste affinché l’uomo possa realizzare il suo desiderio. Tuttavia, quando Ellie ritorna con i cavalli, scopre che Joel ha già ucciso Eugene, un atto che incrina ulteriormente il loro rapporto. Questo evento segna un momento cruciale per Ellie, che inizia a dubitare della moralità delle azioni di Joel e della loro relazione. La morte di Eugene, sebbene non sia violenta come altre, ha un impatto emotivo profondo, poiché rappresenta la perdita di speranza e la fragilità dei legami umani in un mondo in rovina.
Jesse: un sacrificio inaspettato
La stagione si conclude con la morte di Jesse, interpretato da Young Mazino, un evento che lascia il pubblico in stato di shock. La sua morte avviene in modo rapido e inaspettato, mentre cerca di proteggere Dina e il loro bambino. Jesse, che desiderava solo mettere al sicuro i suoi cari, viene colpito da Abby in un momento di caos. La brutalità della sua morte, avvenuta per caso e senza preavviso, sottolinea l’imprevedibilità della violenza in questo mondo post-apocalittico. Questo evento non solo segna la fine di un personaggio amato, ma serve anche a intensificare il desiderio di vendetta di Ellie, rendendo il suo viaggio ancora più tragico e complesso.
La seconda stagione di “The Last of Us” si distingue per la sua capacità di esplorare la profondità delle emozioni umane attraverso la perdita e la vendetta, rendendo ogni morte un momento significativo che arricchisce la narrazione complessiva.
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