Il film “Divertimento”, diretto da Marie-Castille Mention-Schaar, si ispira alla vita di Zahia Ziouani, una direttrice d’orchestra che ha affrontato sfide significative per affermarsi nel mondo della musica. La pellicola, pur trattando temi di grande rilevanza sociale e culturale, presenta una struttura che può risultare eccessivamente didascalica, limitando l’espressione creativa. Attraverso la storia di Zahia e della sua passione per la musica, il film esplora le dinamiche di inclusione e autoaffermazione, ma si perde in una narrazione troppo rigida.
La struttura del biopic e la ricerca di un messaggio
Quando si realizza un biopic, è fondamentale identificare un tema centrale che guidi la narrazione e consenta di costruire un messaggio forte. “Divertimento” segue questa regola, cercando di mantenere una coerenza strutturale. Tuttavia, questa scelta può portare a un risultato che appare scolastico, limitando la possibilità di esplorare le sfumature e le complessità della vita reale. La regista ha cercato di affrontare argomenti importanti, ma la rigidità della trama può far perdere di vista la vitalità e la spontaneità che caratterizzano le esperienze umane.
Oulaya Amamra, nel ruolo di Zahia, offre una performance convincente, ma il film sembra mancare di momenti che possano rendere la storia più dinamica. La musica, elemento centrale della narrazione, viene utilizzata in modo strategico, ma il suo impiego rischia di apparire calcolato piuttosto che ispirato. La pellicola si presenta come un prodotto ben confezionato, ma che non riesce a trasmettere l’emozione e l’energia che ci si aspetterebbe da una storia così coinvolgente.
La passione di Zahia per la musica
Fin da giovane, Zahia è stata affascinata dalla musica. La sua passione è scaturita da un concerto televisivo in cui ha visto il Boléro di Ravel eseguito da un direttore d’orchestra. Questo momento ha segnato l’inizio di un percorso che l’avrebbe portata, insieme alla sorella gemella Fettouma , a essere ammessa in una delle scuole di musica più prestigiose di Parigi. Nonostante le loro umili origini e le difficoltà economiche, le due ragazze riescono a raggiungere un traguardo significativo grazie al loro impegno e alla loro dedizione.
Tuttavia, la realtà che si trovano ad affrontare all’interno dell’istituto musicale è ben diversa dalle loro aspettative. La scuola, che dovrebbe rappresentare un luogo di crescita e opportunità, si rivela essere un ambiente elitario, dove le origini e le condizioni sociali delle allieve giocano un ruolo cruciale. Zahia, determinata e appassionata, si scontra con pregiudizi e discriminazioni, ma non si lascia scoraggiare. La sua ricerca di un mentore che creda in lei diventa un elemento centrale della trama, evidenziando l’importanza del supporto e della guida nella realizzazione dei propri sogni.
Tematiche di inclusione e autoaffermazione
“Divertimento” affronta tematiche di inclusione e autoaffermazione, mettendo in luce le difficoltà che le persone provenienti da contesti svantaggiati devono affrontare per affermarsi in un ambiente competitivo. La musica diventa un linguaggio universale che unisce le generazioni e rappresenta una forma di libertà e di espressione personale. La regista utilizza la struttura classica del coming of age per raccontare la crescita di Zahia, evidenziando come la sua passione per la musica possa superare le barriere sociali e culturali.
Tuttavia, il film presenta una narrazione che, pur essendo ben costruita, risulta a tratti prevedibile. La figura del mentore, che appare per guidare Zahia verso la verità e l’accettazione, segue un copione già ampiamente esplorato nel genere. Le dinamiche di potere e le ingiustizie sociali vengono affrontate, ma il modo in cui vengono presentate rischia di apparire didascalico, privando la storia della sua autenticità e spontaneità.
Critiche e osservazioni sulla narrazione
Uno degli aspetti più critici di “Divertimento” è la misura in cui viene gestito il progressivo svelamento della trama. Sin dalle prime scene, il film rivela elementi chiave della storia, rendendo la narrazione prevedibile e priva di colpi di scena. Questa scelta di esposizione immediata può far sentire lo spettatore come se stesse assistendo a un compito in classe piuttosto che a un’opera cinematografica. La necessità di essere chiari e didascalici può limitare la capacità del film di coinvolgere emotivamente il pubblico.
In definitiva, “Divertimento” offre un’interessante riflessione sulla musica come strumento di inclusione e autoaffermazione, ma la sua struttura rigida e le scelte narrative possono ridurre l’impatto emotivo della storia. La pellicola, pur affrontando temi significativi, rischia di non riuscire a trasmettere la vitalità e la passione che caratterizzano la vita di Zahia Ziouani e il suo percorso musicale.
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