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La Blind International Orchestra: Un progetto di inclusione e musica per tutti

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La Blind International Orchestra, fondata da Alfonso Santoloci, docente di sassofono al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, rappresenta un esempio significativo di inclusione nel mondo della musica. Con un terzo dei suoi 40 membri costituito da giovani musicisti non vedenti, l’orchestra ha sviluppato un innovativo sistema di comunicazione che combina gesti e comandi vocali, permettendo così una sinergia tra orchestrali vedenti e non vedenti. Questo progetto, che ha preso vita dopo un’illuminante esperienza alle Paraolimpiadi in Cina, si propone di abbattere le barriere e di creare opportunità per i musicisti con disabilità visiva.

Un’idea che nasce da un’esperienza personale

Alfonso Santoloci racconta come l’idea di creare la Blind International Orchestra sia emersa durante un concerto a cui ha assistito in Cina. Qui, un gruppo di ragazzi ciechi suonava insieme, e Santoloci ha percepito il potenziale di un progetto simile in Italia. “Volevo creare un ambiente in cui i ragazzi ciechi potessero lavorare in gruppo, piuttosto che esibirsi solo in solitaria”, spiega. Tuttavia, la sfida principale era trovare un modo efficace per comunicare con loro. L’illuminazione è arrivata osservando una guida turistica che utilizzava un dispositivo elettronico per comunicare con un gruppo di turisti. Questo spunto ha portato alla sperimentazione di auricolari che forniscono comandi sia visivi che uditivi, creando così un canale di comunicazione accessibile a tutti i membri dell’orchestra.

La tecnologia al servizio della musica

L’implementazione di questa tecnologia ha portato a risultati sorprendenti. Santoloci ha notato che i musicisti con disabilità visiva possiedono un’ottima percezione musicale e una memoria eccezionale. “La sintonizzazione tra i membri dell’orchestra è stata perfetta”, afferma. Questo approccio non solo ha reso possibile una comunicazione efficace, ma ha anche creato un’esperienza emotivamente coinvolgente per tutti i partecipanti. Durante i concerti, Santoloci invita i musicisti a suonare al buio, permettendo così al pubblico di comprendere le sfide e la bellezza di esibirsi in queste condizioni. Questo gesto non solo sensibilizza il pubblico, ma arricchisce anche l’esperienza artistica complessiva.

Un repertorio variegato e un futuro incerto

Dalla sua fondazione, la Blind International Orchestra ha esplorato un ampio repertorio musicale, spaziando dal Barocco al Melodramma, con compositori come Vivaldi, Bach, Bellini e Rossini, fino ad arrivare a opere del ‘900 e al jazz. Recentemente, l’orchestra ha tenuto un concerto nel quartiere di Monteverde a Roma e si prepara a esibirsi il 28 agosto al Castello di Santa Marinella, a pochi chilometri dalla capitale. Nonostante il successo e l’apprezzamento ricevuto, Santoloci esprime un certo rammarico per la mancanza di supporto da parte delle istituzioni. Due anni fa, era stata presentata una mozione in Giunta al Campidoglio per ottenere spazi e sostegno economico, ma senza alcuna risposta. Attualmente, l’orchestra vive di bandi e inviti, ma Santoloci è fiducioso nel futuro: “Per noi la disabilità non è più un tabù”.

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Giulia Barone

Giulia Barone

Sono Giulia Barone, un'appassionata di cinema che ama esplorare il mondo del grande schermo. Condivido recensioni, curiosità e riflessioni sui film che mi hanno emozionata, dai classici intramontabili alle ultime novità. Seguo con grande interesse i programmi tv e il gossip.

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