Peppe Vessicchio è un nome che evoca immediatamente il mondo della musica italiana, non solo per il suo talento come direttore d’orchestra, ma anche per il suo carisma e il suo modo unico di interagire con il pubblico. La sua celebre introduzione al Festival di Sanremo, “Dirige l’orchestra il Maestro Peppe Vessicchio”, è diventata un vero e proprio simbolo dell’evento musicale. Recentemente, Vessicchio ha condiviso le sue opinioni sul Festival e sull’industria musicale in un’intervista rilasciata a La Stampa, toccando temi rilevanti come l’uso dell’autotune e il cambiamento nella selezione delle canzoni.
L’uso dell’autotune e le sue conseguenze
Nel corso dell’intervista, Vessicchio ha espresso le sue riserve riguardo all’uso dell’autotune, uno strumento che ha rivoluzionato il modo di cantare per molti artisti. Secondo il Maestro, questo dispositivo consente a chi non possiede doti vocali naturali di esprimersi, ma al contempo livella le qualità artistiche, riducendo il valore del talento. Vessicchio ha citato Totò, affermando che l’autotune “livella tutto”, e ha messo in guardia contro il rischio di una “tribalizzazione” del risultato musicale. Questa riflessione mette in luce una preoccupazione diffusa tra i musicisti: l’idea che la tecnologia possa sostituire la vera abilità e la passione per la musica.
Il Festival di Sanremo: un cambiamento di focus
Vessicchio ha anche commentato l’evoluzione del Festival di Sanremo, sottolineando come la manifestazione si sia trasformata nel tempo. Un tempo, il Festival era incentrato sulle canzoni, con gli artisti scelti in base ai brani che avrebbero interpretato. Oggi, invece, il focus sembra essere spostato sui cantanti stessi. “Oggi il protagonista è il cantante”, ha affermato Vessicchio, evidenziando che durante la presentazione dei big in gara, il nome dell’artista viene annunciato prima del titolo della canzone. Questo cambiamento riflette una tendenza più ampia nell’industria musicale, dove l’immagine e la personalità degli artisti sembrano avere la precedenza rispetto alla musica stessa.
Momenti indimenticabili a Sanremo
Nel corso della sua carriera, Vessicchio ha vissuto numerosi momenti memorabili al Festival di Sanremo. Tra questi, ha ricordato con particolare affetto l’esperienza di ascoltare Whitney Houston durante le prove pomeridiane. “È stata una di quelle cose che colpiscono al cuore noi musicisti”, ha dichiarato, sottolineando l’impatto emotivo di quell’incontro. Un altro ricordo significativo è legato a Ray Charles, che, dopo la sua esibizione, si sedette per ascoltare gli altri artisti, dimostrando un rispetto profondo per il lavoro dei colleghi.
Un aneddoto divertente con Elio e le Storie Tese
Vessicchio ha condiviso anche un aneddoto divertente riguardante Elio e le Storie Tese. Durante la loro esibizione di “La terra dei cachi”, la band decise di accelerare il brano, creando una situazione inaspettata. Vessicchio ha raccontato di come Pippo Baudo, presentatore del Festival, riconobbe il potenziale di quella follia e non la bocciò. La notte della finale, mentre cenava con Elio e il suo gruppo, si aspettava che la canzone finisse nelle ultime posizioni, ma con grande sorpresa arrivò seconda. L’esclamazione di Elio, che si alzò sul tavolo del ristorante per protestare, ha reso quel momento ancora più memorabile, evidenziando il lato comico e paradossale del Festival.
Riflessioni sul futuro del Festival di Sanremo
Infine, Vessicchio ha condiviso le sue riflessioni sul futuro del Festival di Sanremo. Ha espresso preoccupazione per la direzione che sta prendendo l’evento, augurandosi che possa tornare a essere un palcoscenico per la musica di qualità, piuttosto che un semplice spettacolo per i cantanti. La sua visione è quella di un Festival che valorizzi le canzoni e i talenti, mantenendo viva la tradizione della musica italiana. Con il suo carisma e la sua esperienza, Vessicchio continua a essere una voce influente nel panorama musicale, contribuendo a plasmare il futuro della canzone italiana.
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