Al Filming Italy Sardegna Festival 2025, l’attore Joe Manganiello ha condiviso le sue esperienze e riflessioni sulla recitazione, l’amicizia e il futuro della sua carriera. Conosciuto per il suo ruolo di Alcide Herveaux in “True Blood” e per il personaggio di Mr. 0 in “One Piece 2“, Manganiello ha rivelato il suo amore per le storie e il significato profondo che attribuisce al suo lavoro. La sua presenza al festival ha offerto un’opportunità unica per esplorare non solo la sua carriera, ma anche la sua visione della vita e del mondo che lo circonda.
La carriera di Joe Manganiello tra cinema e serie tv
Joe Manganiello è un attore che ha saputo destreggiarsi tra il mondo del cinema e quello delle serie tv, portando con sé una solida formazione teatrale e una profonda cultura. Il suo volto è noto al grande pubblico grazie a ruoli iconici come quello di Alcide Herveaux in “True Blood” e Ritchie in “Magic Mike“. La sua carriera è stata costellata di opportunità, tra cui la possibilità di interpretare Superman in “L’Uomo d’Acciaio” e il villain Deathstroke in “Justice League“. Sebbene questi progetti non si siano concretizzati, Manganiello affronta il suo percorso con serenità, come dimostra il suo atteggiamento durante l’intervista.
Seduto comodamente su una poltrona di vimini al Forte Village, con il suo chihuahua di servizio sulle ginocchia, l’attore ha mostrato un lato umano e accessibile, lontano dall’immagine di sex symbol che spesso lo accompagna. La sua presenza rassicurante e il suo sorriso gentile hanno creato un’atmosfera di confidenza, permettendo di esplorare i suoi pensieri sulla recitazione e sull’industria dell’intrattenimento.
Il ruolo di Mr. 0 in One Piece e la passione per la narrazione
Manganiello ha parlato con entusiasmo del suo ruolo di Mr. 0 in “One Piece 2“, rivelando che il suo personaggio avrà un passato ricco di sfumature. Sebbene non possa svelare dettagli specifici, ha sottolineato l’importanza della narrazione e dei temi affrontati nella serie. “One Piece” è per lui una storia che evoca sogni e emozioni, capace di far sentire il pubblico in modi profondi e significativi. La sua passione per la recitazione emerge chiaramente quando descrive il suo lavoro come un mezzo per esplorare la natura umana e le dinamiche sociali.
Manganiello ha riflettuto su come la recitazione sia evoluta per lui nel corso degli anni. Da giovane, la recitazione rappresentava una necessità per colmare un vuoto interiore, mentre oggi è diventata una fonte di divertimento e soddisfazione. Questo cambiamento di prospettiva ha portato a una maggiore maturità sia professionale che personale, permettendogli di affrontare il suo lavoro con una nuova leggerezza.
Sguardo al futuro: scrittura e regia
Guardando al futuro, Manganiello ha espresso il desiderio di dedicarsi maggiormente alla scrittura e alla regia. La sua ambizione di raccontare storie e avere il controllo creativo sui progetti è evidente. L’attore ha rivelato che sta attualmente esplorando le sue radici familiari, traendo ispirazione dalla sua variegata eredità culturale, che include origini siciliane, croate, irlandesi, inglesi, armene, tedesche e africane. Queste esperienze personali lo spingono a scrivere storie che riflettono le sfide e le esperienze dei suoi antenati, con l’obiettivo di comprendere meglio il mondo in cui viviamo.
Manganiello ha sottolineato che la scrittura è un processo che lo appassiona, e non esclude di esplorare diverse forme narrative, come romanzi, racconti o sceneggiature. La sua curiosità per il passato della sua famiglia lo guida in questo viaggio creativo, rendendo la scrittura un aspetto fondamentale della sua vita futura.
Riflessioni sulla spiritualità e la vita dopo la morte
Durante l’intervista, Manganiello ha anche affrontato il tema della spiritualità, esprimendo la sua convinzione che esista qualcosa dopo la morte. Ispirato dalle letture di Carl Jung e dalle idee di Joseph Campbell, ha condiviso la sua curiosità riguardo a ciò che ci attende oltre la vita. La figura della sua bisnonna armena, che credeva in un universo oltre la vita terrena, ha influenzato profondamente il suo pensiero. Manganiello ha manifestato il desiderio di esplorare questi temi anche nella sua scrittura, rendendo la spiritualità un argomento di grande interesse per lui.
L’eredità di True Blood e l’importanza dell’amicizia
Infine, Manganiello ha riflettuto sull’impatto di “True Blood” nel panorama delle serie tv. Ha affermato con convinzione che la serie ha segnato una svolta, introducendo elementi di violenza e sensualità che hanno ridefinito le aspettative del pubblico. La profondità dei temi trattati, come il razzismo e le relazioni interpersonali, ha reso “True Blood” un’opera significativa e influente.
Inoltre, l’attore ha parlato dell’importanza dell’amicizia e del cameratismo, in particolare nel contesto dei film di “Magic Mike“. La sua esperienza di lavoro in squadra, sia nello sport che nel cinema, ha rafforzato il suo valore per le relazioni umane. Manganiello ha concluso esprimendo il suo rispetto per gli amici e la sua disponibilità a sostenerli in ogni situazione, evidenziando come l’amicizia maschile possa essere complessa ma fondamentale.
La sua presenza al Filming Italy Sardegna Festival ha offerto uno sguardo autentico e profondo su un attore che continua a evolversi, sia nella sua carriera che nella sua vita personale.
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