Ivan Cattaneo è un artista che ha segnato la storia della musica italiana, un uomo che ha saputo creare tendenze piuttosto che seguirle. Dalla sua nascita artistica negli anni ’70 fino al suo successo pop, passando per le influenze del revival degli anni ’60 e le provocazioni del punk, Cattaneo si è sempre presentato come un elemento estraneo al sistema. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha definito se stesso come “uno schizofrenico totale”, un’affermazione che riflette la sua personalità poliedrica e il suo approccio anticonformista.
Il coming out di Ivan Cattaneo
Ivan Cattaneo è stato uno dei pionieri del coming out in Italia, un gesto audace per l’epoca. “Nasco negli anni ’70, ma esplodo con canzoni degli anni ’60”, ha dichiarato, ricordando il suo incontro con Nanni Ricordi, il noto produttore che ha lanciato artisti del calibro di Fabrizio De André e Gino Paoli. Caterina Caselli, un’altra figura di spicco della musica italiana, lo ha descritto come “il diavolo mescolato con l’acqua santa”.
Cattaneo ha fatto coming out in un periodo in cui il termine stesso era sconosciuto. “Mi presentai sul palco dicendo che ero un cantautore omosessuale“, ha raccontato. La reazione del pubblico fu spesso ostile, con insulti e minacce che riflettevano un’epoca in cui l’omosessualità era vista come un tabù. “I diritti civili non appartengono né alla sinistra né alla destra, ma all’umanità stessa”, ha affermato, sottolineando la sua visione progressista e inclusiva.
Le critiche di Cattaneo alla musica contemporanea
Ivan Cattaneo non ha risparmiato critiche al panorama musicale attuale, evidenziando una mancanza di originalità. “Con l’autotune cantano tutti bene, ma cantano tutti la stessa canzone”, ha osservato, lamentando l’assenza di personalità nelle nuove generazioni di artisti. Ha citato nomi storici come Mina, Milva e Ornella Vanoni, sottolineando come queste voci uniche avessero anche caratteri irripetibili.
Secondo Cattaneo, la musica contemporanea è caratterizzata da un continuo rifacimento di successi passati. “Oggi assistiamo al remake del remake del remake”, ha affermato, menzionando artisti come Måneskin e Achille Lauro. Ha notato che anche l’aspetto estetico degli artisti è diventato omologato, con piercing e tatuaggi che ormai non sorprendono più. “Dove è finita la novità?”, si chiede, evidenziando una certa disillusione nei confronti delle tendenze attuali.
L’influenza di Anna Oxa nella carriera di Cattaneo
L’incontro con Anna Oxa ha rappresentato un momento cruciale nella carriera di Ivan Cattaneo. “Mi dissero: ‘Ti mando a Milano una ragazzina brava ma acerba. Magari a te viene un’idea’”, ha raccontato, ricordando come fosse tornato da Londra dopo un’immersione nel punk. Cattaneo ha vestito e pettinato Anna Oxa in modo audace, combinando elementi punk con un’estetica classica.
La sua visione creativa ha portato Oxa a una rivelazione al Festival di Sanremo nel 1978, dove si è classificata seconda. Tuttavia, Cattaneo ha chiarito che il suo vero desiderio era quello di essere un cantautore e un pittore, non un stilista. Questo episodio ha messo in luce la sua versatilità e il suo approccio innovativo alla musica e all’arte.
Il famoso scontro con Lucio Battisti
Un altro episodio significativo nella vita di Ivan Cattaneo è stato il suo scontro con Lucio Battisti, uno dei più grandi cantautori italiani. Durante una conversazione, Cattaneo espresse la sua opinione sull’album di Battisti, paragonandolo a un “Barry White dei poveri”. La reazione di Battisti fu sorprendente: lo mise in piedi davanti agli altoparlanti e, dopo averlo colpito con un pugno nello stomaco, scoppiò a ridere insieme a Cattaneo.
Questo aneddoto non solo mette in evidenza il carattere vivace di Battisti, ma anche il rapporto di rispetto e amicizia che esisteva tra i due artisti, nonostante le divergenze di opinione. Cattaneo ha dimostrato di avere un forte spirito critico, ma anche una grande capacità di apprezzare il talento altrui.
Ultimo aggiornamento: sabato 17 maggio 2025, 10:44.
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