La nuova serie “Il Rifugio Atomico“, prodotta dai creatori di “La casa di carta“, è già al centro dell’attenzione per il suo set innovativo e imponente. Ambientata in un bunker sotterraneo durante un’ipotetica Terza Guerra Mondiale, la produzione ha richiesto un notevole sforzo creativo e tecnico. In questo articolo, esploreremo i dettagli del set, le scelte artistiche e il cast che darà vita a questa storia avvincente.
Un bunker di lusso: la trama della serie
La trama di “Il Rifugio Atomico” è stata concepita dagli autori Álex Pina ed Esther Martínez Lobato, noti per il loro lavoro in produzioni di successo come “La casa di carta” e “Sky Rojo“. La storia si sviluppa attorno a un gruppo di miliardari che, per sfuggire al caos del mondo esterno, si rifugiano in un bunker sotterraneo di lusso chiamato Kimera Underground Park. Qui, cercano di costruire una nuova società, ma la loro vita di privilegio è minacciata da conflitti interni e dai fantasmi del passato.
Il set, progettato per ricreare un ambiente sotterraneo, è caratterizzato da elementi che richiamano la natura, come un giardino zen all’ingresso, creando un contrasto tra la claustrofobia del bunker e la sensazione di libertà. Gli otto episodi della serie sono scritti da un team di autori, tra cui David Barrocal e Lorena G. Maldonado, e diretti da Jesús Colmenar e David Barrocal, promettendo una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena.
La visita al set: un’esperienza immersiva
Durante la visita al set, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con l’art director Abdón Alcañiz, che ha condiviso dettagli affascinanti sulla creazione di questo ambiente unico. La produzione ha riutilizzato alcuni set precedenti da “La casa di carta” e “Sky Rojo“, come la fabbrica della zecca e l’ufficio di Romeo, per costruire un nuovo spazio credibile come bunker di lusso. Alcañiz ha spiegato che l’obiettivo era trasmettere un senso di calma e comfort, rendendo l’esperienza immersiva anche per i visitatori.
Il set si estende su una vasta area, con corridoi e gallerie che fungono da spina dorsale della struttura. Il designer ha descritto un bonsai di otto metri, realizzato con materiali che richiamano l’estetica asiatica, e ha sottolineato l’importanza dell’acqua come elemento centrale, presente attraverso cascate e ponti, anche se non in forma reale.
Architettura e design: un equilibrio tra passato e futuro
Il set è stato progettato tenendo conto di una struttura preesistente, con un’attenzione particolare agli elementi architettonici. Alcañiz ha spiegato che il design minimalista, caratterizzato dall’uso di soli due colori, è una scelta audace che rappresenta la firma artistica della produzione. L’architettura gioca un ruolo fondamentale nel creare un’atmosfera di vuoto e profondità, con panchine, bidoni della spazzatura e finestre che contribuiscono a un senso di realismo.
La serie si distingue anche per il suo stile retro-futuristico, ispirato all’età dell’oro del design d’interni. Gli anni ’50 hanno influenzato le scelte estetiche, con facciate non simmetriche e un’architettura che riflette il periodo postbellico in Europa e Giappone. Questa fusione di elementi storici e moderni crea un ambiente visivamente affascinante e narrativamente ricco.
Un set funzionale e realistico
Il set di “Il Rifugio Atomico” non è solo un’ambientazione, ma un luogo progettato per essere funzionale. Gli spazi sono stati creati per adattarsi alle esigenze delle riprese, con elementi mobili e parti tecniche che possono essere modificate in base alla sceneggiatura. Alcañiz ha rivelato che ci sono stati quasi otto mesi di lavoro per progettare e costruire questo ambiente, che si estende per oltre 6200 metri quadrati.
La produzione ha anche implementato un set virtuale a Tres Cantos, dotato di uno schermo di grandi dimensioni, per integrare ulteriormente la narrazione visiva. Questo approccio innovativo consente di esplorare diverse ambientazioni e di creare un’esperienza coinvolgente per il pubblico.
Un’esperienza di lusso nel bunker
All’interno del bunker, gli ambienti sono stati progettati per riflettere il lusso e il comfort che i miliardari cercano. Anche se i servizi igienici non sono operativi, la jacuzzi è funzionante, rappresentando il lusso della mini-città sotterranea. Gli ospiti possono trovare un campo da basket, un ristorante, un cocktail bar e persino un’infermeria e uno studio di psicoterapia. Ogni ambiente è stato curato nei minimi dettagli, con cibo servito in mini-porzioni e champagne, per ricreare l’atmosfera di opulenza.
Le comparse presenti sul set hanno contribuito a rendere l’esperienza ancora più realistica, comportandosi come se il pubblico non fosse presente. L’illuminazione è stata utilizzata per simulare il passare del tempo, creando un’atmosfera che varia tra giorno e notte, a seconda del colore della luce.
La sicurezza e il futuro del set
La progettazione del set ha dovuto tenere conto anche della sicurezza, con estintori e misure di emergenza integrate nel design. La struttura, sviluppata in altezza, presenta soppalchi e mezzanini, offrendo spazi versatili per le riprese. Alcañiz ha sottolineato l’importanza di bilanciare le esigenze artistiche con quelle pratiche, creando un ambiente sicuro e funzionale per il cast e la troupe.
Il set di “Il Rifugio Atomico” rappresenta un notevole esempio di come la creatività e la tecnologia possano unirsi per dar vita a una narrazione avvincente. Con la sua architettura innovativa e il design curato, la serie promette di catturare l’attenzione del pubblico, portando avanti la tradizione di eccellenza delle produzioni spagnole su Netflix.
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