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Il Cratere: conferenza stampa con i due registi e il cast

Oggi è stato presentato in conferenza stampa il film indipendente “Il Cratere”, diretto e prodotto da Silvia Luzi e Luca Bellino, che sarà distribuito in sole venti sale italiane il 12 aprile, prodotto da TFILM e Rai Cinema. Erano presenti alla conferenza stampa i due registi Silvia Luzi e Luca Bellino ed i due interpreti principali, Rosario e Sharon Carroccia.

Il Cratere: genesi del progetto

Il Cratere pupazzo

I due registi hanno spiegato che il progetto è la loro prima opera di fiction, essendosi entrambi occupati, finora, di documentari. Per realizzarlo sono partiti dall’idea ed hanno scritto la sceneggiatura, dopodiché hanno effettuato un casting bizzarro, sul campo, cercando due non-attori, un vero padre ed una vera figlia ai quali poter far compiere il viaggio dei personaggi.

Si sono imbattuti in Rosario e Sharon quasi per caso, ed hanno deciso di abbandonare il mondo nel quale inizialmente volevano ambientare il loro racconto, più borghese ed altolocato, per spostarsi nel cuore pulsante di Napoli. Volevano raccontare la storia di un riscatto, e il contesto era per loro meno importante rispetto al trovare i giusti protagonisti che potessero rendere al meglio la loro storia.

Il Cratere: scelte stilistiche

Il film è interamente girato in primi piani e dettagli, con la macchina da presa sempre in contatto “intimo” con i protagonisti ed una ridottissima profondità di campo. È stato chiesto il perché di questa scelta stilistica molto particolare. I registi hanno spiegato che il loro intento era quello di perdere il rapporto con il corpo del personaggio di Sharon, così come il padre perde gradualmente contatto con la figlia, trasformandola in una “immagine”, nel mezzo attraverso il quale poter ottenere il suo riscatto, senza più vederla per ciò che la ragazza realmente è. Mano a mano che il film procede, addirittura Sharon finisce sfocata, quasi indistinta, in questi primi piani estremi ed affascinanti. Inoltre hanno voluto mostrare una Napoli diversa dalla città che ci è stata mille volte raccontata dalle fiction, una Napoli claustrofobica, senza spazi di intimità. A loro detta, l’unica metropoli italiana.

I due registi e produttori hanno raccontato di aver girato l’intera pellicola da soli, come unici membri della loro stessa troupe. Nonostante questo, il film risulta tecnicamente ineccepibile. Hanno detto di aver impiegato particolare attenzione nella realizzazione della colonna sonora e presa diretta della pellicola. Il loro intento era quello di creare una traccia sonora che potesse vivere di per sé, quasi a prescindere dalle immagini.

Il Cratere: i due non-attori protagonisti

Rosario e Sharon Carroccia sono al loro debutto cinematografico con questa pellicola. I due registi, Silvia e Luca, hanno lavorato molto con loro, preparando le scene prima di girarle, lavorando in maniera “liquida” con il copione, riadattando le battute mano a mano che i due interpreti se ne “appropriavano”, riempiendole con la loro verità.

Viene chiesto ai due cosa li ha colpiti di più dei loro personaggi. Rosario, timido, risponde che si è trattato di un lavoro molto duro, sviluppatosi lentamente, e che il personaggio interpretato è in realtà molto distante da lui. Ha dovuto tirare fuori una rabbia ed un’ossessione che, nella realtà, non gli appartengono. Sharon, al contrario, essendo una ragazza molto espansiva, ha dovuto lavorare in sottrazione per rendere la cupezza del suo personaggio. La ragazza si è dichiarata felice di aver scoperto moltissime cose nuove durante la lavorazione, tra cui il talento inedito del padre nella recitazione. Ha scoperto di poter piangere a comando nelle scene che lo richiedevano, cosa della quale, in principio, non si riteneva in grado.

Inoltre Sharon ha ricordato un episodio divertente accadutole durante il Festival in Giappone. In quell’occasione, non essendo lei ed il padre abituati alla notorietà, tutto appariva strano ai loro occhi. Sharon ha raccontato di essersi spaventata perché uno sconosciuto tentava di avvicinarla con un pennarello in mano. Solo grazie all’intervento della regista Silvia Luzi, ha capito che lo sconosciuto, in realtà, era soltanto un fan che voleva chiederle l’autografo.

Il Cratere” è già stato presentato in anteprima alla mostra del cinema di Venezia ed ha vinto il Jury Special Prize al 30° Tokyo International Film Festival, conferito dalla giuria presieduta dall’attore Tommy Lee Jones (il riconoscimento più importante mai ottenuto da un film italiano nel Festival asiatico).

Nicola De Santis

09/04/2018

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