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Hollywood: non c’è urgenza per avere i vaccini COVID-19

L’industria dell’intrattenimento di Hollywood non sta facendo pressioni per un accesso prioritario ai vaccini contro il COVID-19, forte della sicurezza sui set.

Hollywood non chiede la precedenza per i vaccini COVID-19

Tom Cruise

 

Dato che la sicurezza sul set è stata una priorità assoluta durante la pandemia, si potrebbe pensare che l’industria cinematografica e televisiva stia facendo pressioni per ottenere l’accesso ai vaccini Pfizer e Moderna COVID-19, in realtà le cose non stanno esattamente così. La diffidenza politica e la fiducia nello status quo ha portato i leader del settore, almeno per il momento, a essere moderati quando si tratta di fare pressioni per il vaccino.

Lo stesso non avviene per il settore medico, delle industrie e della finanza, che vorrebbero che la loro rispettiva forza lavoro venisse inclusa nelle prime fasi del lancio del vaccino. L’industria dell’intrattenimento non sta sostenendo un accesso prioritario, secondo i leader della gilda, la MPA e diversi dirigenti di produzione che hanno parlato con The Hollywood Reporter.

La sicurezza sul set

La maggior parte dei produttori sta lavorando partendo dal presupposto che gli attuali protocolli di salute e sicurezza relativi al COVID-19, concordati dai sindacati e dagli studi ad aprile, rimarranno in vigore fino al 2021 indipendentemente dal vaccino.

Difficile dimenticare le urla di Tom Cruise contro la troupe di “Mission: Impossible 7” per non aver rispettato i protocolli COVID-19. C’è pochissimo spazio per gli errori, ma i protocolli sembrano funzionare. Secondo i dati forniti dall’Alliance of Motion Picture and Television Producers, la diffusione nella comunità nazionale delle infezioni da COVID-19 negli Stati Uniti ha superato il 13% a fine novembre, mentre il tasso di diffusione del settore è stato di circa lo 0,3%. Raggiungere questo livello di sicurezza non è economico. I protocolli di sicurezza costano dal 3% al 20% del budget di produzione.

La scelta di Hollywood, diversa da quella di molti membri del Congresso duramente criticati per aver avuto accesso al vaccino prima di altre categorie, è anche etica, soprattutto perché l’industria è stata martoriata da accuse di essere elitaria e talvolta ipocrita.

Ovviamente, l’industria cinematografica potrebbe utilizzare il suo status di settore essenziale in California per fare pressioni per l’accesso ai vaccini. Ma quello stesso status è sotto attacco.

Vaccino obbligatorio per i dipendenti di Hollywood?

L’industria dell’intrattenimento ha al suo interno un piccolo ma importante gruppo di no-vax. Ciò che non è chiaro è se le società di intrattenimento potranno richiedere a tutti i dipendenti di una produzione di prendere il vaccino. Per il momento, gli esperti del lavoro non sono sicuri che tali obblighi possano essere applicati legalmente, anche se diverse compagnie aeree stanno già dichiarando che richiederanno ai passeggeri di essere vaccinati per viaggiare, il che potrebbe rendere il lavoro di produzione estremamente impegnativo per i no-vax.

Un’altra problematica è quella legata al business appetibile che per molti potrebbero rappresentare i vaccini. Ci sono già segnalazioni di medici che ricevono chiamate da clienti che offrono decine di migliaia di dollari per mettere le mani su una fiala, anche se c’è uno stretto controllo sulla distribuzione agli ospedali, quindi sarà molto difficile istituire un mercato nero.

Stefano Mazzola

08/01/2020

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