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Google omaggia Eisenstein: l’uomo dal cine-pugno

Google dedica il doodle di oggi a uno dei registi più influenti del cinema, Sergei Eisenstein.

 Colui che immaginava un pubblico colto

Google omaggia Eisenstein: l'uomo dal cine-pugno

A 120 anni dalla sua nascita Google dedica un doodle al grande regista russo, Sergei Eisenstein che fu anche sceneggiatore, montatore, scrittore, produttore e scenografo, riuscendo a governare tutte le abilità del mondo del cinema. È tra coloro che più ne hanno influenzato la storia, per via dei suoi film rivoluzionari, per un uso moderno del montaggio e per la composizione formale dell’immagine. Eisenstein fu anche un grande teorico delle nuove possibilità del mezzo cinematografico: affermò di non aver avuto il tempo necessario per sperimentare nel campo del cinema muto poiché già si era passati al sonoro.

Il suo primo lungometraggio, Sciopero! gli diede la notorietà che lo portò a girare nello stesso anno quello che viene considerato il suo capolavoro, La corazzata Potëmkin. In Italia, il film, gode ancora di una certa popolarità grazie a Paolo Villagio, che in Il secondo tragico Fantozzi pronuncia l’iconica frase «Per me…La corazzata Kotiomkin…è una cagata pazzesca!»

Eisenstein, l’uomo dal Cine-Pugno, utilizzando immagini forti, riusciva a scioccare il pubblico e a trasmettere quel non so che in grado di suscitare emozioni forti.
Con il suo montaggio delle attrazioni egli immaginò un mondo in cui lo spettatore non rimanesse passivo alla visione del film, ma al contrario che il film lo istruisse, così che la fertilità «delle masse sarà come un nuovo, ricchissimo humus».

Al giorno d’oggi, in cui la molteplicità e la velocità di diffusione di contenuti mediatici fanno degli spettatori un audience passivo, tali affermazioni rimangono ancora valide.
Google rende omaggio ad una delle personalità che più hanno influenzato la moderna concezione di cinema, e che portò avanti una forsennata ricerca – tra un continente e l’altro – su ciò che dovesse essere il mezzo cinematografico per i cineasti e il pubblico di allora e di oggi.

Riccardo Careddu

 

 

 

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