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Giornate degli Autori 2020: dal 2 al 12 settembre al Festival di Venezia

Un’edizione all’insegna del coraggio quella delle Giornate degli Autori 2020 in programma al Festival di Venezia dal 2 al 12 settembre.

Giornate degli Autori 2020: il cinema riparte a Venezia con un tuffo simbolico in mare aperto

Giornate degli Autori 2020 Spaccapietre

Spaccapietre

Una giovane donna sospesa nel vuoto in costume rosso pronta a buttarsi tra le onde: questa l’immagine firmata da PIZZETTIePARTNER, scelta per le Giornate degli Autori 2020, la sezione autonoma e indipendente del Festival di Venezia, promossa dalle Associazioni Italiane degli Autori, Anac e 100autori.

Sono tre le idee trainanti di quest’anno, ad iniziare dal coraggio dei giovani cineasti pronti a rispondere all’emergenza mondiale con la loro creatività.

Non meno importante la seconda, che vede una collaborazione tra diverse realtà. Si va da quella con Bookciak, Azione! (ormai un appuntamento fisso alla vigilia della Mostra insieme a SNGCI), a quella con Laguna Sud, e al progetto Miu Miu Women’s Tales, focalizzato sull’energia al femminile.

Infine, si conferma il rapporto già esistente tra le Giornate degli Autori e l’Edipo Re (che da anni realizza l’evento Isola Edipo al Lido) per creare ancora una volta una serie di incontri, visioni e iniziative sociali nel segno del “cinema dell’inclusione”, con un omaggio nel 2020 alla regista militante Liliana Cavani.

Un viaggio tra passioni e tematiche sociali per i film in concorso per le Giornate della degli Autori 2020

Tra i film presentati alla XVII edizione “Mama” di Li Dongmei compie un salto negli anni ’90 cinesi, visti con gli occhi di una ragazzina, che perde sua madre e la sorellina appena nata nella stessa settimana. Parla di ritorni al passato “Residue” di Merawi Gerima, su un uomo che non riconosce più la sua cittadina d’origine e si sente un estraneo in quello che era il luogo della sua infanzia. Sono romantici ma non solo “Cigare au miel” di Kamir Aïnouz e “Preparations to be Togheter For Unknon Period Of Time” di Lili Horvàth. Il primo è il percorso di emancipazione di una giovane donna, e il secondo, invece, è la surreale vicenda di un amante che non ricorda la persona che per stare con lui ha lasciato tutto. É uno strano menage a trois “Oaza” di Ivan Ikic, la cui vicenda si snoda all’interno di un istituto per disabili mentali. Parla di amore e chat romantiche “Kitoboy” di Philip Yuryev, ambientato nello Stretto di Bering tra Usa e Russia.

Unico film italiano in Concorso è “Spaccapietre” dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, con Salvatore Esposito, La pellicola è realizzata a partire da un fatto di cronaca di qualche estate fa, relativo alla morte sul lavoro della bracciante pugliese Paola Clemente.

Gli altri titoli della selezione ufficiale sono di stretto richiamo al reale tra presente e passato. Rievoca il massacro del Teatro Dubrovka “Conference” di Ivan I. Tverdovskiy. É una straordinaria storia queer nel Cile di Pinochet “Tiengo Miedo Torero” tratto da un romanzo di Rodrigo Sepulveda. In questa edizione non poteva mancare un film sulla Palestina: con “200 Meteres”, il regista Ameen Nayfeh racconta la storia surreale e drammatica di una coppia divisa da un muro. I due faranno di tutto per potersi ricongiungere e salvare il figlio da una grave malattia. Il film di chiusura delle Giornate degli Autori sarà del regista Bruce LaBruce, un’icona di questa sezione collaterale della Mostra di Venezia. Si tratta di “Sant-Narcisse“, presentato Fuori Concorso, una storia di famiglia disfunzionale per un ragazzo che scopre di avere un gemello mai conosciuto.

Tutti i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria ufficiale delle Giornate. Sono inoltre considerati per i premi collaterali della Mostra e per il Leone del Futuro riservato alle opere prime presenti in tutte le sezioni del festival.

Ivana Faranda

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