Nel panorama delle serie televisive contemporanee, Game of Thrones si distingue per la sua ambizione e complessità narrativa. Questa serie ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con una trama ricca di intrighi, battaglie e colpi di scena. Tuttavia, nonostante il suo straordinario successo, ha lasciato molte sottotrame mal sviluppate o addirittura trascurate. Analizziamo alcune di queste storie che avrebbero potuto arricchire ulteriormente l’universo di Westeros.
La redenzione di Jaime Lannister
Uno dei personaggi più complessi di Game of Thrones è senza dubbio Jaime Lannister. La sua evoluzione da cavaliere arrogante e spavaldo, noto per la sua relazione incestuosa con la sorella Cersei e per aver spinto un bambino giù da una torre, a uomo tormentato e consapevole delle proprie azioni, rappresenta un arco narrativo affascinante. La sua interazione con Brienne di Tarth, in particolare il momento toccante nella vasca, segna un punto di svolta significativo nel suo percorso di redenzione.
Tuttavia, l’ultima stagione ha annullato gran parte di questo sviluppo. Jaime, dopo aver intrapreso un cammino di crescita e distacco da Cersei, ritorna caoticamente da lei, culminando in una morte tragica tra le macerie. Questa conclusione, sebbene carica di simbolismo, svuota di significato l’intero percorso di redenzione che il personaggio aveva intrapreso, lasciando i fan delusi e confusi riguardo alla sua evoluzione.
Il bambino consegnato agli Estranei
Un’altra sottotrama inquietante e ricca di potenziale è quella del bambino di Craster, offerto al Re della Notte nella quarta stagione. Questa scena, carica di mistero e di implicazioni future, sembrava promettere sviluppi cruciali per la storia degli Estranei. Tuttavia, con la conclusione affrettata dell’arco narrativo degli Estranei nella stagione finale, questa storyline è stata completamente abbandonata. Il bambino, trasformato in un Estraneo, diventa un elemento narrativo privo di conseguenze, lasciando i telespettatori con una sensazione di incompletezza.
Il ritorno di Benjen Stark
Il personaggio di Benjen Stark, noto come Manifredde nei romanzi, è introdotto come una figura enigmatica e soprannaturale. Nella serie, Benjen appare in momenti chiave, come quando salva Jon Snow dall’assalto dei non-morti. Tuttavia, la sua presenza si riduce a un espediente narrativo, privo di sviluppi significativi. La sua funzione si limita a un intervento drammatico, senza approfondire il suo legame con gli eventi più ampi della trama, lasciando i fan insoddisfatti riguardo al suo potenziale.
Melisandre e la profezia del Principe Promesso
Melisandre è uno dei personaggi più affascinanti della saga, rappresentando la fede in un destino scritto dal fuoco. Dopo aver resuscitato Jon Snow, la sua visione del “Principe che fu Promesso” sembrava avere un fondamento solido. Tuttavia, l’uccisione del Re della Notte da parte di Arya Stark ha confuso le aspettative, sollevando interrogativi sul ruolo di Melisandre. La sua storyline, ricca di potenziale, viene abbandonata in favore di una risoluzione frettolosa, lasciando più domande che risposte e deludendo le aspettative dei fan.
Jon Snow: legittimo re di Westeros
Jon Snow, uno dei personaggi più amati della serie, affronta un arco narrativo controverso. La rivelazione della sua vera identità come figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark lo colloca come erede legittimo al Trono di Spade. Questa scoperta, attesa per anni, prometteva di alterare l’equilibrio politico di Westeros. Tuttavia, dopo aver ucciso Daenerys, Jon viene imprigionato e infine esiliato al Nord. La sua identità, così faticosamente rivelata, non ha un impatto reale sul finale, mentre Tyrion propone Bran Stark come nuovo re, ignorando completamente l’eredità Targaryen di Jon e il suo ruolo cruciale nella salvezza del continente.
Queste sottotrame trascurate hanno lasciato un segno indelebile nella memoria dei fan, evidenziando come anche le storie più promettenti possano essere compromesse da una narrazione affrettata e poco approfondita.
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