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Festival di Venezia 2022: prima edizione del premio Cinema & Arts

Mentre al Festival di Venezia 2022 si inizia a fare ragionamenti sui premi storici si inaugura nei saloni dell’Excelsior il premio Cinema & Arts, che coniuga le varie arti con il cinema contemporaneo e strizza gli occhi al teatro.

In scena a Venezia la prima edizione del Premio Cinema & Arts

Saint Omer Coverlg

Fautore del premio Cinema & Arts è il regista teatrale Alessio Nardin che lo ha presentato con queste parole: “Il tema della meta-arte mi stimola molto. È un ambito a cui ho dedicato diverse mie opere teatrali e che per la prima volta desidero “rovesciare”: andare da altre arti al cinema. Vorrei che questo premio diventasse uno spazio di scoperta artistica per chi lo promuove e per chi lo segue. Aver trovato in Oliviero Ponte di Pino e in molti artisti internazionali il supporto e lo stimolo a ideare tutto questo è stato fondamentale: a loro la mia piena gratitudine.”

I film selezionati sono stati giudicati oltre che dallo stesso Nardin dal critico Oliviero Ponte di Pino che dirige la rivista “Ateatro” e dal giovane attore Antonio Giuseppe Bia. I vincitori di questa importante iniziativa sono stati premiati, ieri, 8 settembre nello Spazio Incontri Venice, una piccola isola di pace nel caos festivaliero del Lido. Sono due opere insignite ex equo. Si tratta di due piccoli film ma non per questo non importanti. Il primo è il titolo in Concorso “Saint Omer”, opera prima di finzione della regista francese di origine senegalese Alice Diop. Già autrice di documentari, la regista mischia il linguaggio teatrale e quello cinematografico con la storia vera del processo alla giovane Laurence Coly per l’omicidio della sua creatura di neanche tre anni. Rama, un’autrice di romanzi e in attesa di un bimbo diventa l’alter ego della Diop. Un’opera forte e intensa.

Molto più leggero il secondo lavoro premiato: Si tratta di “Music for Black Pigeons”, documentario di Jørgen Leth e Andreas Koefoed sulla forza del Jazz, un road movie dei due autori dietro il chitarrista e compositore danese Jakob Bro che ha suonato con mostri sacri del calibro di Lee Konitz e con nomi meno noti al grande pubblico perché molto giovani come Mark Turner e Thomas Morgan. Il film è dedicato al batterista Paul Motian scomparso nel 2011.

Proiezione straordinaria del docufilm “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carlo Sini”

Cinema & Arts

“La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro” è una serie di ritratti d’autore, di racconti dedicati ad alcuni artisti, performer, filosofi, studiosi che, negli ultimi dieci anni, hanno condiviso con Teatro Akropolis un tratto del loro cammino. Al Lido di Venezia i due autori hanno presentato il ritratto inedito di un personaggio che ha lasciato il segno nella filosofia. Nato a Bologna nel 1933 è professore di filosofia teoretica all’Università di Milano. Il suo percorso di studi lo ha portato ad approfondire il forte rapporto che lega tra loro la semiotica e la filosofia ermeneutica. Il documentario del Teatro Akropolis è un documento importante che consente di conoscere e di comprendere anche ad uno spettatore non esperto un accademico che riesce a veicolare con relativa semplicità discorsi complessi.

Ivana Faranda

09/09/2022

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