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Festival di Venezia 2016: primi bilanci

Al Festival di Venezia 2016 per ora pochi papabili al Leone D’Oro. Non vanno a segno i due primi titoli italiani di una kermesse in cui il Belpaese promette poco.

Divertenti le papere del film “Piuma”, peccato per la troppa leggerezza della pellicola che non rientra nei canoni del Festival di Venezia

Festival di Venezia 2016

Piuma

Siamo arrivati a circa metà del Festival di Venezia 2016 e si può iniziare a fare un bilancio seppur provvisorio dei film passati in Concorso e non.

Sembra uno strano caso che il film italiano “Piuma” sia al Lido proprio nei giorni successivi alle polemiche del “Fertility day”. Se il red carpet è stato estremamente creativo con le paperelle di plastica che annunciano l’arrivo di un bimbo, non si può dire lo steso del film. La pellicola di Roan Johnson è furba nella sua leggerezza. Infatti in sala è stato accolto con ovazioni dal pubblico, ma con fischi e plateali urla di “vergogna” dalla critica.

In realtà il film non è pessimo ma probabilmente non è all’altezza di una competizione importante come il Festival di Venezia.

Festival di Venezia 2016: tanti film originali più o meno riusciti

Pollice verso per ragioni molto differenti per il documentario metafisico di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti “Spira Mirabilis” che tenta di esplorare il tema dell’immortalità. Le immagini della medusa che si autogenera senza alcuna spiegazione di sottofondo fa scappare letteralmente il pubblico, dopo aver suscitato le critiche degli addetti ai lavori.

La platea è annichilita, a parte qualche coraggioso cinefilo che prende appunti. A questo punto non resta che aspettare il terzo titolo italiano in Concorso, “Questi giorni” di Piccioni con Margherita Buy e Filippo Timi.

Buono l’esordio della commedia musicale “La La Land” di Damien Chazelle che rischia con successo ed è stata apprezzata anche da attori come Tom Hanks.

Non ha convinto invece il film messicano “Le regiòn salvaje” di Amat Escalante, con un plot senza senso che dovrebbe unire degli episodi senza alcuna linea di continuità.

Nella sua non spettacolarità funziona “Arrival” di Denis Villaneuve alle prese con l’arrivo degli alieni. Va in parte a segno il nuovo lavoro di François Ozon e il film cileno “El Cristo ciego”.

Pochi giudizi positivi per “Les Beaux Jours d’Aranjuez” il nuovo lavoro di Wim Wenders in 3D e per l’horror apocalittico di Martin Loolhoven “Brimstone”.

Colpiscono critica e pubblico, invece, il film visionario di Tom Ford “animali notturni” e la commedia nera argentina “El ciudadano illustre” di Mariano Cohn e Gastòn Duprat.

Infine, annoia “Rocco” il documentario di Thierry Demaiziere per “ La giornata degli Autori” , ritratto confessione del re del porno italiano.

Ivana Faranda

06/06/2016

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