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Festival di Locarno: Pardo d’onore a Todd Haynes

Come ogni anno, anche per il 2017 abbiamo un vincitore. Durante la settantesima edizione del noto Festival cinematografico di Locarno – che si terrà nei giorni dal 2 al 12 agosto – il prestigioso Pardo d’onore Manor sarà assegnato a Todd Haynes.

Festival di Locarno: il premio va al regista Todd Haynes

Festival di Locarno Haynes Regista

Oltre all’assegnazione del prestigioso riconoscimento, al celebre regista, sceneggiatore e produttore statunitense – tra i cui lavori ricordiamo il memorabile “Io non sono qui” del 2007, intitolato alla memoria e vita di Bob Dylan – il Festival di Locarno dedicherà all’artista la giornata di lunedì 7 agosto, con la proiezione del suo film d’esordio “Poison” e dell’ultima pellicola “Wondestruck”.

Correva l’anno 1991 quando “Poison” arrivava al Festival di Locarno tra i primi 19 film finalisti che si contendono il Pardo d’oro. Il lungometraggio, il primo dopo una serie di fortunati lavori brevi e cortometraggi, segnerà l’esordio della carriera di un mito, incarnando la successiva impronta stilistica del regista.

Il cinema di Haynes è un mezzo per raccontare, scoprire, guardare e analizzare la realtà, non è propaganda. Concentrato principalmente sui tumultuosi anni 50 in America, il regista crea opere del calibro di “Safe”(1995), “Far from Heaven” (che riceve ben quattro nomination agli Oscar nel 2002) , “I’m Not There” (2007), film sulla vita di Bob Dylan, “Carol” (che nel 2015 ottiene sei nomination agli Oscar) e Wonderstruck (2017).

Secondo le parole del Direttore artistico del Locarno Cinema Festival, Carlo Chatrian, con i suoi sette progetti per il grande schermo, Todd Haynes è riuscito a parlare con voce originale e moderna, passando per una grande passione e conoscenza del cinema americano ed europeo e ispirandosi a grandi pellicole come “Sirk” e “Fassbinder”. I suoi personaggi – molto spesso interpretati da attrici di fama internazionale, come Julianne Moore e Cate Blanchett – riescono a far vibrare in sala tutte le emozioni del mezzo cinematografico. Nel suo ultimo capolavoro,”Wonderstruck”, troviamo un chiaro esempio della capacità di Haynes di rendere la realtà un sublime viaggio tra desiderio e paura, che si mescolano e si uniscono in una meravigliosa danza incantata.

Festival di Locarno: “Poison” nel programma di Locarno70

Il lungometraggio “Poison“, sarà parte integrante di una splendida selezione di pellicole – undici per la precisione – contenute nella sezione Locarno70, scelte tra le numerose opere prime presentate nelle scorse edizioni del Festival.

Alla manifestazione si deve il merito di aver avviato alcuni importanti nomi del grande schermo, come Éric Rohmer con il suo film d’esordio “Le signe du lion “(1962), a Raoul Ruiz con “Tres Tristes Tigres” (1968), passando in rassegna l’inquietante ironia dell’artista Marco Ferreri e del suo “El Pisito” (1959), per arrivare al moderno ritratto di famiglia di Michael Hanekel in “Der siebente Kontinent” (1989); inoltre, nel corso degli anni, ci sono stati notevoli colpi di scena, tra rotture e ribaltamenti. Ne sono un esempio il pregevole “Al-momia” (1969) di Chadi Abdel Salam, presente al Festival in una copia restaurata e “Hallelujah the Hills” (1963) di Adolfas Mekas. Oltre a Todd Haynes è prevista la presenza di altri importanti ospiti, tra cui, Aleksandr Sokurov, Catherine Breillat, Sabiha Sumar, Villi Hermann e Alina Marazzi.

Ilaria Romito

19/07/2017

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