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Come diventare grandi nonostante i genitori – conferenza stampa

Tiene banco l’humor di Gennaro Nuziante, spiritoso come i suoi script

Come diventare grandi nonostante i genitori

Arriverà il 24 novembre nelle sale italiane “Come diventare grandi nonostante i genitori”, un film fortemente voluto da Disney Italia che, per questo suo progetto cinematografico, ha voluto giocare facile, affidando la sceneggiatura all’uomo del momento, Gennaro Nunziante, che ha diretto Checco Zalone nei suoi film sbanca botteghino, scritti a quattro mani con Zalone stesso.

Nunziante, con la pacatezza e la flemma che potrebbero addirsi ad un becchino durante un funerale, per niente turbato dalla fama che lo precede e dalle aspettative su ogni suo script, chiarisce che il buon ritmo di questo film è dovuto al fatto che l’hanno pagato anticipatamente, suscitando l’ilarità dei presenti. “Ho comprato un trullo con mia moglie e dobbiamo finire di pagarlo” afferma serio, “Mi sono divertito a pasticciare il sofisticato marchio Disney, mettendo dentro un po’ di cose europee”. Secondo Nunziante “Uno dei problemi del cinema italiano è che non si mostrano i sentimenti, mentre io, avendo tre figli, in questo lavoro mi sono anche messo a nudo”, e non ha avuto paura a parlare di emozioni.

“Come diventare grandi nonostante i genitori”: per Luca Lucini una vera e propria sfida professionale

Per Luca Lucini questo film è stato una sfida, “Il marchio Disney è prestigioso, e ambisce a fare sempre lavori di alta qualità. Io ho iniziato a mettermi in gioco quando mi sono sentito emotivamente coinvolto da quello che aveva scritto Gennaro. Ho trovato nella sua poetica e nella sua ironia quel giusto mix, quella sorta di italianità adatta per un film Disney. D’altronde uno dei primi film della casa è stato “Pinocchio”, a dimostrazione che la Disney apprezza l’italianità”. I personaggi del film, gli attori coinvolti, “mi hanno aiutato a dare il meglio”. Lucini ha ricordato che gli interpreti della pellicola hanno già una prestigiosa carriera, “non devono dimostrare niente”, hanno lavorato per passione.

“Come diventare grandi nonostante i genitori”: un bel ruolo per Giovanna Mezzogiorno

A Giovanna Mezzogiorno, che interpreta uno dei tanti genitori del film, ultimamente un po’ lontana dai set perché concentrata nel suo lavoro di mamma, è piaciuta “l’idea di fare un film leggero”, anche se il suo personaggio affronta una situazione dolorosa. “Non mi andava di farne un personaggio triste, ho cercato di renderla tenera, che tiene su il marito che fa più fatica di lei ad uscire dal dramma” che li avvolge. Racconta poi di conoscere bene il mondo della prima infanzia, avendo dei bimbi piccoli, ancora alla scuola materna, e il mondo degli adulti al quale appartiene, e per questo di essere “affascinata dal mondo degli adolescenti”, che non conosce. “Questi ragazzi sono umili, simpatici, dei grandi professionisti, anche se sono stata sul set per poco ho visto che hanno portato un’energia e una freschezza incredibili. Sono molto più avanti rispetto a me quando avevo la loro età. Io ero una ‘pupazzetta’ al confronto, allo stesso tempo conservano ancora un lato infantile, tenerissimo. Per me è stata una lezione dividere il set con loro”.

“Come diventare grandi nonostante i genitori”: partire da “Alex & co” per staccarsene completamente

I ragazzi protagonisti del film, a parte qualche new entry, provengono dalla serie “Alex & co”, prodotta da Piero Crispino per 3ZERO2 e Disney Italia, come la pellicola di Lucini, e tutti ci tengono a dire che per poter realizzare i propri sogni sono necessari tanti no, che fortificano il carattere e ti fanno capire se quella che vuoi coltivare è una vera passione, ma anche un po’ di conforto e incoraggiamento, soprattutto da parte dei genitori, per non demoralizzarsi troppo.

Piero Crispino precisa che si è deciso di svincolare completamente il film dalla serie perché “doveva essere un film per tutti”, per lo stesso motivo si è scelto di non usare la serie neppure come traino pubblicitario.

Riprende la parola Gennaro spiegando che il film funziona perché “l’America ha messo i soldi e l’Italia le idee, il contrario non avrebbe funzionato perché l’Italia non ha i soldi e l’America di certo non ha idee”, e chiarendo che i canoni televisivi implichino quegli eccessi recitativi che non possono far parte del linguaggio cinematografico. “I ragazzi dovevano essere persone reali, vere”.

“Come diventare grandi nonostante i genitori”: Margherita Buy veste i panni di una preside molto dura

Margherita Buy, che nel film interpreta una severa preside, racconta d’aver “trascorso gli ultimi 12 anni della vita su Disney Channel”, con la figlia, “che ogni tanto ha ancora qualche ricaduta”, e di come volesse far parte anche lei di questo mondo. “Mi divertiva fare la preside cattiva, mi hanno detto pure sexy, quella è una dote spontanea” dice sorridendo, aggiungendo che nella vita ha “avuto tanti no, pure troppi, per cui con mia figlia, sbagliando, a volte dico troppi si”.

Anche la Mezzogiorno esprime il suo pensiero sul dire no ai propri figli, raccontando di “aver avuto una madre tollerante, non solo con me ma anche con mio padre, al quale ha permesso tanto. Mentre mio padre era molto severo, anche a causa della mia tragica carriera scolastica. Ho iniziato ad uscire di casa a diciotto, diciannove anni, e questo mi ha creato molto sgomento e rancore nell’adolescenza, polemiche su polemiche. Ma mi ha dato una forte base in seguito: io molto piccola sono andata fuori a lavorare in teatro ed avevo degli strumenti tutto sommato solidi per gestirmi in autonomia. Aver ricevuto dei no è stato importante anche al lavoro, ho anche imparato a saperne dire di no. I no al lavoro ti permettono di acquisire un’etica fondamentale per difenderti, dire si è sempre facile”, è deresponsabilizzante.

Conclude l’incontro Gennaro, chiarendo che lui, che scriva per Zalone, per la Disney, o per chiunque, scrive come sa, e non potrebbe modificare il suo modo di scrivere, mai. “Io non credo in chi sa scrivere tutto, la scrittura è una cosa che devi legare alla tua vita, se no diventi un professional, cosa che secondo me fa cagare”.

Maria Grazia Bosu

 

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