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Di4ri: gioie, turbamenti e dolori della preadolescenza

“Di4ri” è la prima serie italiana Netflix per ragazzi, disponibile dal 18 maggio in Italia e dal 26 luglio in tutti gli altri Paesi raggiunti dalla piattaforma.

Di4ri: una serie interessante che intrattiene con intelligenza

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Non è mai facile proporre serie d’intrattenimento per giovanissimi che sposino i loro gusti e si avvalgano di una narrazione non banale. “Di4ri” ci riesce alla perfezione, raccontando con equilibrio e garbo un tema complesso come quello della preadolescenza. Un periodo questo in cui non si è ‘ne’ carne ne’ pesce’ e ci si affaccia al mondo con grandi aspettative. La serie porta sullo schermo tutto un mondo, fatto di scoperte, spensieratezza e grande crisi. In un mondo in cui social e società hanno snaturato la ‘socialità’ dell’individuo, la serie mostra le difficoltà delle relazioni tra giovanissimi. Individualismo e solitudine la fanno da padroni, rendendo difficile l’aggregazione.

Questi i presupposti che fanno da ordito narrativo, sul quale gli sceneggiatori tessono una trama ricca di tematiche, trattate con brio e intelligenza.

Un puzzle che va componendosi puntata dopo puntata

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La serie, composta da 15 episodi, racconta le storie di un gruppo di compagni di classe di una seconda media. Le vicende si svolgono a Marina Piccola, un piccolo paese su un’isola italiana. L’ambientazione isolana appare quasi metafora dell’essere ‘isola’ di questi ragazzi, almeno all’inizio della narrazione. Gli episodi mostrano l’evolversi delle situazioni attraverso gli occhi dei protagonisti. Ogni puntata è centrata sull’angolazione con cui uno di loro, che diviene voce narrante, parlando direttamente allo spettatore a casa, vede le vicende. Man mano che si procede i diversi punti di vista si incastreranno, come le parti di un puzzle, andando a comporre un quadro che ben rappresenta il mondo di questi ragazzi, con le sue  molteplici sfaccettature.

Solitudine, accettazione di se, spensieratezza, gioia di vivere, primi amori, passioni spartire, scoperta dell’amore omosessuale, questi alcuni dei temi trattati. C’è spazio anche per parlare dell’ansia che si prova nel crescere, o di come le eccessive aspettative dei genitori possono diventare un grosso macigno per i ragazzi, o delle ripercussioni sui figli di una separazione dei genitori, che spesso può minare le sicurezze dei più giovani.

Di4ri: una serie ben costruita e ben recitata

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Un team di sceneggiatori ben assortito (Simona Ercolani, Mariano Di Nardo, Angelo Pastore, Livia Cruciani, Ivan Russo) costruisce sulla carta un racconto corale che il regista Alessandro Celli porta sullo schermo con disinvoltura e leggerezza. Seguendo un registro narrativo accattivante che si avvale anche della macchina a mano, ma non disdegna riprese dall’alto con i droni, offre al pubblico un prodotto spumeggiante. Una fotografia brillante (Alessio Ciaffardoni) ed una colonna sonora originale (Fidelfo Castro) che sottolinea dialoghi e stati d’animo fanno il resto. Tancredi, speciale guest star in due episodi, col suo singolo “Isole” ha scritto il tema portante di “Di4ri”, una serie piacevole, da vedere tutta d’un fiato.

Maria Grazia Bosu

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