Bella Ramsey, nota per il suo ruolo di Ellie nella serie “The Last Of Us“, ha recentemente espresso il suo punto di vista sulla questione della rappresentanza di genere nelle categorie di premi del settore cinematografico e televisivo. Durante un episodio del podcast condotto da Louis Theroux, l’attrice ha discusso le scelte fatte dai Gotham Awards e dagli Spirit Awards, che hanno optato per una distinzione tra protagonisti e non protagonisti, senza considerare le diverse identità di genere.
L’importanza della distinzione di genere nei premi
Nel corso della conversazione, Bella Ramsey ha affrontato la questione degli interpreti che si identificano come non binari, sottolineando l’importanza di mantenere categorie separate per uomini e donne nei premi. Ha dichiarato: “Non ho una risposta specifica e vorrei che ci fosse un modo semplice per evitare problemi, ma penso che sia realmente importante che ci sia una categoria femminile e una maschile”. Secondo l’attrice, il riconoscimento del lavoro delle donne nel settore è fondamentale e deve essere preservato. La sua posizione riflette una crescente consapevolezza riguardo alle sfide che affrontano gli artisti di genere non binario nel contesto attuale.
La reazione di Bella Ramsey alla nomination agli Emmy
Bella Ramsey, che ha ricevuto una nomination agli Emmy come Migliore Attrice Protagonista per la sua interpretazione nella prima stagione di “The Last Of Us“, ha condiviso le sue emozioni riguardo alla sua nomination. Nonostante il prestigio del riconoscimento, ha rivelato di non essersi sentita completamente a suo agio con l’etichetta di genere femminile: “Ho pensato: ‘Non è del tutto giusto’. Ma semplicemente non affronto la situazione troppo seriamente… Non mi sembra un attacco alla mia identità”. Questa dichiarazione mette in evidenza la complessità delle identità di genere nel mondo dello spettacolo e la necessità di una maggiore inclusività.
L’identità di genere di Bella Ramsey
Bella Ramsey ha parlato apertamente della sua identità di genere non binaria, spiegando che la sua crescita è stata caratterizzata da comportamenti più maschili che femminili. Ha affermato: “Fin da quando ero piccola è stato davvero ovvio. Ho sempre detto che ero un maschiaccio, ma non era perché ero una bambina con una personalità da ragazzino, ero sempre stata un po’ a metà tra le due situazioni, leggermente più vicina al lato maschile”. Questa riflessione personale offre uno spaccato della sua esperienza e della sua percezione di sé, evidenziando la complessità delle identità di genere e l’importanza di riconoscerle nel contesto sociale e professionale.
Bella Ramsey continua a essere una voce significativa nel dibattito sulla rappresentanza di genere, portando alla luce questioni importanti che riguardano l’industria dell’intrattenimento e la società in generale. La sua posizione invita a una riflessione più profonda su come i premi e le categorie di riconoscimento possano evolversi per abbracciare una gamma più ampia di identità e esperienze.
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