Barry Keoghan, attore irlandese noto per le sue interpretazioni intense e complesse, sta vivendo un momento significativo della sua carriera. Con il suo ultimo film “Bird“, diretto da Andrea Arnold e in uscita nei cinema dall’8 maggio, Keoghan esplora un nuovo lato della sua versatilità artistica. La sua storia personale, segnata da sfide e trionfi, si intreccia con il suo approccio unico alla recitazione, rendendolo uno dei volti più interessanti del panorama cinematografico contemporaneo.
Un metodo di lavoro inusuale
Prima di iniziare le riprese di un nuovo progetto, Keoghan ha un approccio particolare: coinvolge la sua famiglia nel processo creativo. Un mese prima di girare, ha chiesto a sua nonna di scrivere una serie di domande che avrebbe rivolto al suo personaggio. Questo metodo, che lui stesso definisce “famiglia & lavoro“, gli ha permesso di raccogliere un’ottantina di domande, dalle più profonde alle più banali, come “Ti piace la senape?”. Queste domande diventano il punto di partenza per approfondire il suo personaggio, dando vita a interpretazioni autentiche e sfaccettate.
Keoghan è conosciuto per aver interpretato ruoli complessi e disturbanti, come il vendicativo adolescente in “Il sacrificio del cervo sacro” e il Joker in “The Batman“. Tuttavia, sottolinea che i suoi personaggi non sono necessariamente rappresentazioni della sua personalità. “Probabilmente è perché interpreto bene i ruoli che la gente deduce che io debba essere così nella vita”, afferma. Con il suo nuovo ruolo in “Bird“, Keoghan si allontana da queste etichette, presentando un personaggio più umano e vulnerabile.
La crescita personale e professionale di Barry Keoghan
Nato e cresciuto a Dublino, Keoghan ha affrontato una giovinezza difficile, cambiando 13 famiglie affidatarie prima di trovare stabilità con sua nonna. Questo background ha influenzato profondamente la sua carriera e il suo approccio alla recitazione. “Opto per ciò che mi parla, che mi incuriosisce”, spiega. La sua scelta di ruoli è guidata dalla ricerca di storie che lo stimolino a interrogarsi e a esplorare nuove dimensioni emotive.
Il suo lavoro con Andrea Arnold in “Bird” rappresenta un passo importante nella sua carriera. Keoghan ha sempre desiderato collaborare con la regista, nota per la sua attenzione alle tematiche sociali e per la capacità di creare ambienti di lavoro liberi e autentici. “L’approccio quasi documentaristico di Andrea mi ha permesso di essere spontaneo e istintivo”, racconta. Questo metodo, privo di sceneggiatura, ha costretto Keoghan a immergersi completamente nel suo personaggio, portando alla luce emozioni genuine e autentiche.
L’esperienza di interpretare un padre
In “Bird“, Keoghan interpreta Bug, un giovane padre che si confronta con le sfide della genitorialità. La sua relazione con la figlia, interpretata da Nykiya Adams, è più simile a quella di un fratello maggiore che a quella di un genitore tradizionale. “A volte Bug si dimentica di essere un papà, non ha tutte le risposte”, spiega Keoghan. Questa rappresentazione realistica della paternità riflette le esperienze personali dell’attore, che ha un figlio di tre anni.
Durante le riprese, Keoghan ha trovato ispirazione nei suoi ricordi d’infanzia e nelle sue esperienze di vita. “Non mi siedo a meditare su certi momenti, ma attingo dal dolore e dalle esperienze”, afferma. La sua capacità di connettersi con il personaggio di Bug è stata alimentata dalla sua storia personale, che ha contribuito a rendere la sua interpretazione ancora più profonda e significativa.
L’importanza delle esperienze passate
Keoghan ha sempre cercato di fuggire dalla realtà attraverso il cinema e lo sport. Il pugilato e la passione per i film classici, in particolare quelli con Paul Newman e James Dean, hanno avuto un ruolo cruciale nella sua crescita. “Cercavo di capire come si comportavano gli uomini”, riflette. Questa ricerca di modelli maschili ha influenzato non solo la sua vita personale, ma anche la sua carriera artistica.
La sua esperienza con il cinema lo ha portato a esplorare ruoli che riflettono le sue esperienze di vita, come la figura paterna in “Bird“. Keoghan ha trovato un equilibrio tra la sua vita privata e la sua carriera, imparando a gestire le sfide della paternità e del lavoro. “Non ho tutte le risposte, e va bene così”, conclude, dimostrando una maturità e una consapevolezza che arricchiscono il suo lavoro come attore.
Barry Keoghan continua a sorprendere il pubblico con le sue interpretazioni, portando sullo schermo storie che risuonano con la sua vita e le sue esperienze. Con “Bird“, l’attore irlandese si prepara a conquistare nuove vette, rivelando un lato di sé che fino ad ora era rimasto nascosto.
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