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Babylon Berlin

Annunciata come la prima serie europea a voler sfidare i grandi colossi americani, “Babylon Berlin”, i cui primi due episodi sono stati proiettati in anteprima per la Festa del Cinema di Roma 2017, non disattende le aspettative.

Babylon Berlin: Berlino tra pornografia e mafia

Babylon Berlin recensione

Tratta dai bestseller di Volker Kutscher, ispirata alla storia del commissario Gereon Rath alle prese con indagini su pornografia e mafia, sullo sfondo della Germania degli anni ’20, “Babylon Berlin” è una delle serie tv più costose mai realizzate, si parla di un investimento di quaranta milioni di euro. Una coproduzione internazionale che vede la collaborazione di Sky e Beta Film e che in Germania ha registrato un record di  1,2 milioni di spettatori: “il miglior lancio di sempre dai tempi di Game of Thrones”, come è stato fatto notare su Variety.

In una Berlino che, come il resto d’Europa, cerca di superare il ricordo della guerra mondiale appena conclusa, attraverso gli occhi e le indagini del commissario Rath ci muoviamo in un mondo che si avvia a vivere l’avvento del nazionalsocialismo, tra rivoluzioni rosse, ricatti personali, cospirazioni e sesso estremo.

Babylon Berlin: serie-kolossal curata nei minimi dettagli

Babylon Berlin rece

Una serie tv ambiziosa che sfida dai primi momenti la grande serialità americana. Pensata per la tv ma adatta anche al grande schermo, “Babylon Berlin” è un prodotto ben confezionato, curato nei minimi particolari per restituire fedelmente il clima degli anni in cui è ambientata. La messa in scena è quella delle occasioni importanti, degna dei grandi kolossal: scenografie, costumi e musiche risultano essere carte vincenti. Ritmo incalzante e incedere delle vicende sono assi nella manica per assicurarsi un buona presa sul pubblico.

“Babylon Berlin” ha tutte le premesse per essere un fenomeno della serialità europea e non solo, un prodotto in grado di coinvolgere lo spettatore e di incuriosirlo ad ogni avanzare delle vicende dei suoi protagonisti. Tutti centrati nei loro ruoli, e aiutati da un set ben realizzato, danno bene l’idea del lusso sfrenato e insieme del degrado della società tedesca di allora. Un degrado comune a tutti quei Paesi che hanno vissuto la discesa verso il baratro del totalitarismo.

Anche la regia, curata dai tedeschi Tom Tykwer (“Profumo”), Henk Handloegten e Achim von Borries, autori di tutti gli otto episodi della serie, restituisce la dimensione internazionale obiettivo del progetto, facilitandone l’esportazione oltre confine e proiettandola al mercato televisivo globale.

La serie andrà in onda dal prossimo 28 novembre su Sky Atlantic.

Gianluca Panico

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