Il film “The Running Man“, noto in Italia come “L’implacabile“, ha segnato un’epoca nel panorama cinematografico degli anni ’80. La sua nuova versione, diretta da Edgar Wright e in uscita nel 2025, si propone di rimanere più fedele all’opera originale di Stephen King, pubblicata sotto lo pseudonimo di Richard Bachman. Questo articolo esplora le origini del film, il contesto del romanzo e le novità che il remake porterà sul grande schermo.
La storia dietro il romanzo e il film
Nel 1987, il film “L’implacabile” ha debuttato in un contesto cinematografico dominato da produzioni ad alto budget e star di grande richiamo. Tuttavia, pochi sapevano che il romanzo da cui era tratto era stato scritto da Stephen King, uno dei più celebri autori di thriller e horror. King, per evitare di saturare il mercato con troppe pubblicazioni, decise di utilizzare lo pseudonimo Richard Bachman. Questo stratagemma gli permise di testare le sue opere senza il peso del suo nome e di esplorare temi più crudi e disperati.
Il produttore Rob Cohen, che in seguito avrebbe diretto la saga di “Fast and Furious“, acquistò i diritti del libro senza rendersi conto dell’identità dell’autore. Solo al momento di firmare il contratto, scoprì che il romanzo era opera di King. Nonostante la verità fosse emersa prima dell’uscita del film, King scelse di mantenere il credito a nome di Bachman, un gesto che rappresentava un omaggio alla sua libertà creativa.
L’evoluzione del film originale
Il film originale, con Arnold Schwarzenegger nel ruolo principale, è oggi ricordato per il suo stile visivo e per l’atmosfera che richiamava più il wrestling professionistico che una vera e propria allegoria fantascientifica. Inizialmente, la produzione aveva in mente un approccio diverso, con Christopher Reeve come protagonista e un tono che rifletteva la disperazione presente nel romanzo. Tuttavia, con la direzione di Paul Michael Glaser, noto per il suo ruolo in “Starsky & Hutch“, la trama subì notevoli modifiche. Il protagonista divenne un eroe intrappolato in un gioco mortale, portando il film verso un intrattenimento più popolare e spettacolare.
Questa trasformazione ha fatto sì che il film si distaccasse notevolmente dal messaggio originale del romanzo, che denunciava il capitalismo predatorio e l’uso della violenza come forma di intrattenimento. L’opera di King, infatti, era molto più di un semplice thriller: era una critica sociale profonda e incisiva.
Il remake del 2025: un ritorno alle origini
Con l’uscita del remake nel 2025, diretto da Edgar Wright, si preannuncia un ritorno alle radici del romanzo. Il trailer del film sottolinea chiaramente la fonte d’ispirazione, con la scritta “BASATO SUL ROMANZO DI STEPHEN KING” in evidenza. Glen Powell sostituisce Arnold Schwarzenegger nel ruolo principale, affiancato da un cast di attori di talento, tra cui Josh Brolin, Michael Cera, Emilia Jones e Colman Domingo.
Wright, insieme allo sceneggiatore Michael Bacall, ha dichiarato di voler recuperare la componente critica dell’opera originale, affrontando temi come l’annientamento dell’individuo a favore del profitto mediatico e la rappresentazione della violenza come intrattenimento. Questo nuovo approccio potrebbe restituire al pubblico un film che non solo intrattiene, ma invita anche alla riflessione su questioni sociali attuali.
Il remake di “The Running Man” si preannuncia quindi come un’opera che, pur mantenendo elementi di intrattenimento, si propone di rimanere fedele allo spirito del romanzo di King, riportando alla luce una narrazione che sfida le convenzioni e invita a una profonda riflessione sul nostro rapporto con i media e il capitalismo.
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