La serie di successo “Squid Game”, creata da Hwang Dong-hyuk, continua a far parlare di sé, non solo per la sua trama avvincente ma anche per le scelte di casting che hanno sollevato polemiche. In particolare, la decisione di assegnare il ruolo di Hyun-ju, un personaggio transgender, a un attore cisgender ha scatenato reazioni contrastanti, soprattutto nel pubblico occidentale. Questo articolo esplora le dichiarazioni del regista e le reazioni del cast e del pubblico, evidenziando le complessità culturali legate alla rappresentazione delle minoranze sessuali.
La scelta controversa del casting
Nelle ultime due stagioni di “Squid Game”, il personaggio di Hyun-ju è interpretato da Park Sung-hoon, un attore cisgender. Hyun-ju è una donna transgender ed ex soldato delle forze speciali, che partecipa al gioco mortale per raccogliere i fondi necessari a completare l’intervento chirurgico per il cambio di sesso. La scelta di Park ha suscitato sorpresa e critiche tra gli spettatori, in particolare quelli americani, che hanno sollevato interrogativi sulla rappresentazione autentica delle identità transgender.
Hwang Dong-hyuk, il creatore della serie, ha cercato di chiarire il malinteso, spiegando che in Corea del Sud la situazione è diversa rispetto agli Stati Uniti. “In Corea non ci sono molti transgender che hanno fatto coming out e sono attori”, ha dichiarato Hwang. “Era fisicamente difficile trovare un attore transgender che potesse realmente interpretare il ruolo”. Le sue parole mettono in evidenza le sfide culturali e sociali che influenzano le scelte di casting in un contesto asiatico.
Le reazioni del pubblico e la risposta del regista
Il regista ha notato che le reazioni al casting sono state molto diverse tra il pubblico orientale e quello occidentale. Mentre in Corea non ci sono state molte critiche, negli Stati Uniti la questione ha suscitato un acceso dibattito. Hwang ha condiviso di aver visto una YouTuber transgender che inizialmente non approvava la scelta di Park, ma che successivamente ha cambiato idea, riconoscendo la bellezza e la genuinità dell’interpretazione. Questo cambiamento di opinione ha colpito profondamente Hwang, che ha visto in esso un segnale di speranza per il dialogo e la comprensione tra culture diverse.
“Ho capito che forse i malintesi erano stati risolti”, ha affermato Hwang, esprimendo sollievo per la reazione positiva di alcuni membri della comunità LGBTQ+. La capacità di un personaggio di suscitare emozioni e connessioni è un aspetto fondamentale della narrazione, e Hwang sembra aver colto l’importanza di questa dinamica.
L’impegno per una rappresentazione autentica
Hwang Dong-hyuk ha riconosciuto che l’esperienza con “Squid Game 2” è stata formativa e ha promesso di impegnarsi per un casting più autentico in futuro. “Farò del mio meglio per realizzare un casting autentico non solo per le persone transgender, ma anche per altre minoranze sessuali”, ha dichiarato. La sua speranza è quella di contribuire a una società più aperta e inclusiva, in cui le rappresentazioni delle diverse identità siano più comuni e accettate.
Anche Park Sung-hoon ha voluto esprimere il suo punto di vista sulla questione. Ha sottolineato il suo dispiacere per eventuali offese causate dalla sua interpretazione e ha ringraziato la comunità LGBTQ+ per il supporto ricevuto. “Hyun-ju è un personaggio complesso, con molte qualità oltre alla sua identità di genere”, ha affermato l’attore, evidenziando l’importanza di rappresentare personaggi multidimensionali.
Il futuro di Hyun-ju e della serie
Mentre la seconda stagione di “Squid Game” si è conclusa con eventi drammatici e sanguinosi, il destino di Hyun-ju rimane incerto. La terza e ultima stagione, attesa con trepidazione dai fan, sarà disponibile su Netflix il 27 giugno. Sarà interessante vedere come gli sviluppi della trama influenzeranno la percezione del personaggio e come la serie continuerà a affrontare temi complessi legati all’identità e alla rappresentanza.
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