Il regista Gianni Amelio, presente alla 61esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, ha espresso la sua visione sul ruolo del cinema e sull’importanza di azioni concrete nel contesto attuale di conflitti e crisi umanitaria. Attraverso le sue parole, Amelio invita a riflettere su come il dialogo e l’impegno personale possano contribuire a una società più giusta e solidale. La retrospettiva dedicata al suo lavoro offre un’opportunità per riscoprire film che affrontano temi di grande rilevanza sociale, come l’emigrazione e il rapporto tra adulti e bambini.
Il richiamo alla responsabilità sociale
Durante l’intervista con l’Adnkronos, Gianni Amelio ha sottolineato l’urgenza di passare dalle parole ai fatti, specialmente in un momento storico in cui molte persone innocenti perdono la vita a causa delle guerre. Secondo il regista, le parole del Papa, che invitano al dialogo e all’unità, rischiano di diventare vuote se non accompagnate da gesti significativi. Amelio ha citato l’esempio di Papa Wojtyla, che si recò a Sarajevo durante il conflitto, per sottolineare come la presenza fisica in luoghi di guerra possa avere un impatto più forte delle sole dichiarazioni. La sua proposta di esortare il Papa a visitare Gaza evidenzia la necessità di un impegno diretto e visibile per la pace.
La retrospettiva e il potere del cinema
La Mostra di Pesaro ha dedicato una retrospettiva a Gianni Amelio, presentando film iconici come “Il ladro di bambini” del 1992. Amelio ha osservato come questo film, pur essendo stato realizzato oltre trent’anni fa, continui a risuonare con la realtà attuale, in cui i rapporti umani si deteriorano e si manifestano comportamenti disumani. La retrospettiva non è solo un omaggio al regista, ma un’opportunità per i giovani di riscoprire storie che parlano di valori fondamentali, come il rispetto e la dignità. Amelio ha anche menzionato “Lamerica” e “Porte aperte“, opere che affrontano temi di emigrazione e giustizia, rimanendo attuali in un contesto globale in continua evoluzione.
La crisi del settore cinematografico
Amelio ha espresso preoccupazione per la crisi che sta attraversando l’industria cinematografica, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo tra il governo e i rappresentanti del settore. Ha sottolineato che il confronto deve avvenire senza barriere politiche, poiché il problema riguarda un’intera comunità di lavoratori, non solo registi e attori. La sua richiesta è quella di trovare una sintesi tra le diverse posizioni per garantire un futuro al settore, che attualmente vede molti professionisti senza lavoro. Il recente decreto correttivo del tax credit, pubblicato il 6 giugno, rappresenta una speranza per la ripresa di alcune produzioni, e Amelio ha invitato a credere in questa opportunità.
Un percorso di vita dedicato al cinema
Gianni Amelio ha iniziato la sua carriera nel cinema a soli 20 anni, un periodo in cui il settore era ancora caratterizzato da un approccio artigianale. Ha riflettuto su come la tecnologia abbia cambiato il modo di fare cinema, allontanando l’industria dalla creazione di divi come avveniva in passato. Oggi, gli attori, pur essendo talentuosi, non riescono a mantenere lo stesso status di celebrità, a causa della rapidità con cui i personaggi si susseguono. Amelio ha citato la sua esperienza con “Hammamet“, sottolineando l’importanza di avere attori di spessore come Pierfrancesco Favino, per il quale ha atteso un anno prima di realizzare il film.
L’impegno verso le nuove generazioni
Nonostante i suoi 80 anni, compiuti il 20 gennaio, Amelio ha dichiarato di avere ancora la stessa passione per il cinema di un ventenne. Ha condiviso come la sua vita sia cambiata, con nuove priorità e un maggiore tempo dedicato alla famiglia e all’insegnamento. La sua attenzione per le nuove generazioni si riflette nel suo impegno nel Centro Sperimentale di Cinematografia, dove continua a mantenere contatti con ex allievi. Amelio ha anche rivelato il suo affetto per le nipoti, che stanno affrontando l’esame di maturità, dimostrando come la sua vita personale e professionale sia profondamente intrecciata.
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