Il cinema francese contemporaneo si arricchisce di una nuova opera grazie a Emmanuel Mouret, regista noto per le sue esplorazioni delle complessità amorose. Il suo ultimo film, “Tre amiche”, è stato presentato in concorso al Festival di Venezia e arriverà nelle sale italiane il 19 giugno, distribuito da Lucky Red. Ambientato a Lione, il film racconta la storia di tre donne unite da un’amicizia profonda, ma il loro legame viene messo alla prova da eventi inaspettati che portano alla luce sentimenti repressi.
La trama di “Tre amiche”: amicizia e segreti
“Tre amiche” si sviluppa attorno a Joan, interpretata da India Hair, che si trova in una situazione di conflitto interiore: non è più innamorata di Victor, ma la sua incapacità di affrontare la verità la fa sentire disonesta. Alice, la sua migliore amica , cerca di sostenerla, ma anche lei vive una relazione priva di passione con Eric, ignara del fatto che lui ha una liaison con Rebecca , un’altra amica comune. Questo intreccio di relazioni mette in evidenza le fragilità e le complessità dell’amore, rivelando come le amicizie possano essere influenzate da segreti e verità nascoste.
Mouret riesce a dipingere un affresco delle emozioni umane, mostrando come l’amicizia possa essere messa a dura prova da eventi esterni. La storia si sviluppa in un contesto urbano che, pur essendo familiare, si rivela ricco di sfumature e dettagli che arricchiscono la narrazione. La scelta di Lione come location non è casuale; la città diventa un personaggio a sé stante, contribuendo a dare profondità e colore alla storia.
Lione: una scelta strategica per il film
Durante un’intervista a Roma, Mouret ha spiegato le ragioni della sua scelta di ambientare il film a Lione. Dopo aver girato in gran parte a Parigi, il regista desiderava esplorare un contesto urbano diverso. “In Francia non ci sono molte grandi città, e Lione ha un fascino particolare”, ha dichiarato. La sua esperienza personale con la città, pur limitata, ha influenzato la sua decisione di girare lì. “Ho pensato: perché non girare proprio a Lione? Non conoscendola, ho affrontato la città come un americano farebbe a Parigi“, ha aggiunto.
Questa scelta ha permesso a Mouret di avvicinarsi alla narrazione con uno sguardo fresco e curioso, contribuendo a creare un’atmosfera autentica e coinvolgente. La città, con i suoi paesaggi e le sue architetture, diventa parte integrante della storia, riflettendo le emozioni e le esperienze dei personaggi.
La complessità dell’amore e dell’onestà
Uno dei temi centrali di “Tre amiche” è l’interazione tra amore e onestà. Mouret ha sottolineato come l’amore possa essere un’esperienza mistica e sacra, capace di generare aspettative che spingono le persone a comportamenti estremi. Nel film, il personaggio di Joan si trova a dover affrontare la propria incapacità di amare come il suo compagno, portandola a riflettere sull’importanza dell’onestà nelle relazioni.
“Il dilemma tra essere onesti con gli impegni passati o con i sentimenti attuali è una questione morale complessa”, ha affermato Mouret. Questo conflitto interiore si riflette nei personaggi, che cercano di navigare le loro relazioni in un contesto di vulnerabilità e fragilità. La narrazione non presenta personaggi completamente buoni o cattivi; piuttosto, ognuno di loro cerca di fare del proprio meglio, affrontando le difficoltà e le crudeltà della vita.
La voce fuori campo e il tono del film
Un elemento distintivo di “Tre amiche” è l’uso della voce fuori campo, che aggiunge un ulteriore strato di ironia e paradosso alla narrazione. Mouret ha spiegato che la voce è stata scritta prima delle riprese e serve a stabilire un tono che evita di cadere nella tragedia. “Volevo che la voce fuori campo fosse di qualcuno che racconta la storia ma che non è più presente, creando un effetto di gioco”, ha dichiarato il regista.
Questa scelta narrativa permette di esplorare le emozioni dei personaggi in modo più profondo, invitando lo spettatore a riflettere sulle proprie esperienze. La voce fuori campo diventa un modo per affrontare temi complessi senza drammatizzare eccessivamente, mantenendo un equilibrio tra il comico e il tragico.
La collaborazione con gli attori e l’importanza della messa in scena
Mouret ha lavorato a stretto contatto con gli attori per garantire che ogni interpretazione fosse autentica e in linea con la visione del film. “Ho scelto attrici e attori che sembravano perfetti per i ruoli”, ha spiegato. Le riprese sono caratterizzate da piani sequenza elaborati e movimenti precisi, richiedendo un grande impegno da parte degli interpreti.
La messa in scena è stata fondamentale per creare l’atmosfera desiderata. Mouret ha sottolineato l’importanza di collocare i personaggi in ambienti significativi, che riflettano le loro emozioni e le dinamiche delle relazioni. “Le ambientazioni sono cruciali e danno colore al film”, ha affermato, evidenziando come Lione, con i suoi paesaggi e appartamenti, contribuisca a rendere la storia ancora più coinvolgente.
“Tre amiche” si presenta quindi come un’opera che esplora le complessità delle relazioni umane, offrendo uno sguardo profondo e riflessivo sull’amore, l’amicizia e l’onestà. Con un cast talentuoso e una narrazione avvincente, il film di Emmanuel Mouret promette di catturare l’attenzione del pubblico italiano.
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