Matilda De Angelis, attrice emergente nel panorama cinematografico italiano, ha recentemente rilasciato un’intervista al ‘Fatto Quotidiano‘, in cui ha espresso le sue opinioni riguardo alla vittoria del Nastro d’Argento come Migliore attrice non protagonista, condivisa con Elodie per il film ‘Fuori‘ di Mario Martone. Le sue dichiarazioni hanno suscitato un ampio dibattito sull’importanza della singolarità nel riconoscimento artistico e sulle sfide che il settore cinematografico sta affrontando in Italia.
L’importanza della singolarità nei premi
Matilda De Angelis ha chiarito il suo punto di vista riguardo ai premi condivisi, affermando che “è molto strano vincere un premio insieme ad un’altra persona”. Secondo l’attrice, la condivisione di un riconoscimento toglie valore all’individualità di ciascun artista. De Angelis ha sottolineato che ogni attore porta con sé un bagaglio unico di esperienze e talenti, e che un premio dovrebbe riflettere questa unicità. “Quando togli la singolarità, togli la personalità, l’impegno, l’unicità, la particolarità”, ha dichiarato, evidenziando come i premi non siano il motivo principale per cui svolge la sua professione.
L’attrice ha anche messo in discussione il valore dei premi in generale, affermando che “non valgono nulla”. La sua motivazione principale è la passione per il mestiere, piuttosto che la ricerca di riconoscimenti. Questo punto di vista, sebbene possa sembrare provocatorio, riflette una realtà condivisa da molti artisti che vedono il loro lavoro come un’espressione di creatività piuttosto che una competizione.
Le sfide del cinema italiano
Durante l’intervista, De Angelis ha parlato anche del suo prossimo progetto, ‘Dracula‘ di Luc Besson, un film che inizialmente avrebbe dovuto essere girato in Italia. Tuttavia, l’incertezza riguardo al tax credit ha costretto i produttori a spostare le riprese all’estero. L’attrice ha espresso preoccupazione per il futuro del cinema italiano, affermando: “C’è una sorta di appiattimento generale, manca la materia prima alle volte”. Questa mancanza di sostegno da parte delle istituzioni, secondo De Angelis, sta portando a una crisi nel settore, con molti professionisti che si trovano senza lavoro per lunghi periodi.
“Mi dispiace, io sono un po’ spaventata e preoccupata non per me ma per tutti quelli che lavorano nel cinema”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di un intervento governativo per sostenere l’industria. L’attrice ha messo in evidenza come molti colleghi, tra cui costumisti e tecnici, siano costretti a rimanere inattivi per mesi, una situazione che crea ansia e incertezza nel settore. De Angelis ha criticato la risposta del governo, esprimendo il suo disappunto per la mancanza di investimenti nel campo artistico.
Riflessioni sul ruolo dell’avvocato Lidia Poet
Matilda De Angelis ha anche discusso il suo ruolo nella serie Netflix in cui interpreta Lidia Poet, una delle prime avvocate italiane. Quando le è stato chiesto chi non accetterebbe mai di difendere, ha risposto senza esitazione: “Tanta gente. Ma che ne so, Donald Trump“. Ha anche menzionato casi estremi, come quelli di uomini che hanno commesso violenze, dichiarando che non potrebbe mai difendere tali individui. Queste affermazioni rivelano un forte senso di etica professionale e una chiara posizione morale dell’attrice.
In un momento in cui il cinema e la televisione stanno affrontando sfide senza precedenti, le parole di Matilda De Angelis risuonano come un appello alla riflessione e all’azione. Con il suo trentesimo compleanno in arrivo l’11 settembre, l’attrice ha anche espresso il desiderio di lavorare con registi di talento come Alice Rohrwacher e Rodrigo Sorogoyen, evidenziando la sua ambizione di continuare a crescere artisticamente e di contribuire a un cinema di qualità.
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