L’uscita di Ghostbusters nel 1984 ha segnato un momento cruciale nella storia del cinema, non solo per la sua trama avvincente, ma anche per i gadget innovativi che hanno catturato l’immaginazione del pubblico. Con il recente rilascio di Minaccia glaciale, l’attenzione si è nuovamente concentrata su questi strumenti tecnologici che hanno reso i Ghostbusters un fenomeno culturale. In questo articolo, esploreremo i cinque gadget più celebri della saga, analizzando il loro sviluppo e il loro impatto nel franchise.
Lo zaino protonico: il simbolo dei Ghostbusters
Al primo posto della nostra classifica troviamo lo zaino protonico, un’invenzione iconica di Egon Spengler, interpretato da Harold Ramis nel film originale. Questo dispositivo è diventato il simbolo della tecnologia utilizzata dai Ghostbusters per affrontare le entità paranormali. Grazie al flusso di protoni generato, lo zaino è in grado di immobilizzare i fantasmi, rendendoli vulnerabili alla cattura. Nel corso degli anni, lo zaino ha subito diverse evoluzioni, con aggiornamenti significativi in Ghostbusters: Legacy e nel sequel Minaccia glaciale, dove la sua funzionalità è stata ulteriormente migliorata per affrontare nuove sfide.
La Ghost Trap: la trappola per fantasmi
Al secondo posto, troviamo la Ghost Trap, un dispositivo fondamentale per il lavoro dei Ghostbusters. Questa trappola è progettata per contenere i fantasmi dopo che sono stati colpiti dal flusso protonico. Dotata di sportelli retrattili, la Ghost Trap si attiva tramite un pedale, che consente di risucchiare e rinchiudere le entità catturate. In Minaccia glaciale, assistiamo all’introduzione di una versione drone a disco, che amplia le possibilità di utilizzo del dispositivo. Inoltre, in Ghostbusters: Legacy, la Ghost Trap viene montata su un’auto telecomandata, dimostrando l’evoluzione della tecnologia all’interno del franchise.
Il PK Meter: rilevatore di attività paranormale
Un altro gadget emblematico è il PK Meter, utilizzato principalmente da Egon Spengler per rilevare la presenza di attività paranormale. Questo misuratore di energia psico-cinetica è diventato un elemento distintivo della tecnologia Ghostbusters. La sua forma evoluta è stata presentata anche in Ghostbusters: Legacy e Minaccia glaciale, dimostrando come la saga continui a innovare e a mantenere viva l’attenzione del pubblico. Il PK Meter non solo offre un supporto pratico nella caccia ai fantasmi, ma rappresenta anche un simbolo della scienza e della curiosità che caratterizzano i personaggi.
Gli Ecto Goggles: occhiali per vedere i fantasmi
Gli Ecto Goggles, occhiali dotati di tecnologia simile alla visione notturna, occupano un posto di rilievo tra i gadget più amati. Questi occhiali consentono ai Ghostbusters di vedere i fantasmi anche a occhio nudo, rivelando la loro presenza in situazioni critiche. In Ghostbusters: Legacy, Phoebe, interpretata da Mckenna Grace, utilizza gli Ecto Goggles per osservare il fantasma del nonno e decifrare schemi spettrali. Nel sequel Minaccia glaciale, gli occhiali sono stati potenziati per mostrare dati in tempo reale, rendendoli ancora più utili nella lotta contro le entità sovrannaturali.
Lo Slime Blower: un’arma contro l’energia negativa
Infine, non possiamo dimenticare lo Slime Blower, introdotto in Ghostbusters II. Questo dispositivo è in grado di spruzzare melma psico-magnetica, efficace contro oggetti posseduti e forme di energia negativa. La sua applicazione più memorabile avviene quando viene utilizzato per rianimare la Statua della Libertà, dimostrando l’originalità e la creatività degli sceneggiatori. Lo Slime Blower rappresenta un ulteriore esempio di come la tecnologia Ghostbusters si sia evoluta per affrontare nuove sfide e situazioni.
La saga di Ghostbusters continua a catturare l’immaginazione dei fan, con gadget che sono diventati parte integrante della cultura pop. Con l’uscita di nuovi film e prodotti, l’interesse per questi strumenti iconici rimane vivo, alimentando la passione di generazioni di spettatori.
CONDIVIDI COI TUOI AMICI!