Con l’imminente arrivo di “Alien: Pianeta Terra” su Disney+ previsto per agosto, l’interesse per la storica saga di Alien è tornato a crescere. Questo franchise ha reso lo xenomorfo uno dei mostri più iconici del cinema. Recentemente, una teoria affascinante ha iniziato a circolare online, suggerendo che gran parte della saga di Alien possa essere interpretata come un sogno collettivo dei suoi protagonisti.
La premessa della teoria
Secondo questa nuova interpretazione, i film “Alien 3”, “Alien 4”, “Prometheus” e “Alien: Covenant” non sarebbero altro che i sogni di Ellen Ripley, Dwayne Hicks, Bishop e Newt, i quattro sopravvissuti del sequel diretto da James Cameron. Questa teoria si basa sull’idea che, dopo aver affrontato la regina degli xenomorfi, Ripley e i suoi compagni entrino in uno stato di iper-sonno durante il loro viaggio di ritorno verso la Terra.
Nel primo film di questa teoria, “Alien 3”, si scopre che Hicks e Newt sono morti, ma la teoria suggerisce che questi eventi tragici non siano mai accaduti. Invece, tutto ciò che accade nel film sarebbe un incubo di Ripley, che si trova a fronteggiare la perdita dei suoi amici e della sua famiglia in modi estremamente brutali, culminando nel suo suicidio. Questa interpretazione offre una nuova prospettiva su eventi che, altrimenti, potrebbero sembrare incoerenti o poco chiari.
Il sogno di Hicks e il legame con Ripley
Un altro aspetto interessante di questa teoria riguarda “Alien Resurrection”, che viene descritto come il sogno di Hicks. In questo contesto, Hicks è l’unico marine coloniale sopravvissuto e sviluppa un legame profondo con Ripley. La teoria suggerisce che, in questo sogno, Ripley diventi il fulcro dell’incubo di Hicks, riflettendo le sue paure e le sue ansie riguardo alla sopravvivenza e alla perdita.
Questa interpretazione non solo arricchisce il personaggio di Hicks, ma offre anche una nuova dimensione al legame tra lui e Ripley. La loro interazione, già complessa nel film, acquista una nuova profondità se vista attraverso la lente di un sogno condiviso, dove i traumi e le esperienze vissute si intrecciano in modi inaspettati.
I sogni di Bishop e Newt
Per quanto riguarda Bishop, la teoria propone che il suo sogno si manifesti in “Prometheus”, dove il protagonista è un altro androide, David, interpretato da Michael Fassbender. In questo contesto, Bishop cerca risposte alle domande fondamentali sulla creazione e sull’origine degli xenomorfi. Questo sogno riflette le ansie esistenziali di un androide che cerca di comprendere il suo posto nell’universo e il significato della vita.
Infine, Newt, l’ultimo sopravvissuto di “Aliens”, è anche l’ultimo della colonia umana su LV-426. La sua esperienza di iper-sonno è caratterizzata dall’incubo di “Alien: Covenant”, dove affronta le conseguenze delle sue esperienze traumatiche. Questa interpretazione offre un modo per comprendere le scelte narrative e gli eventi controversi che si sono susseguiti nei sequel, mantenendo al contempo separate le storie di “Alien: Romulus”, che riporta il pubblico al periodo di “Alien” e “Aliens”.
Riflessioni sulla teoria
Questa teoria, sebbene non priva di difetti, fornisce un’interessante chiave di lettura per la saga di Alien. Essa permette di esplorare le complessità emotive dei personaggi e di affrontare le criticità narrative in modo innovativo. La possibilità che gran parte degli eventi della saga possa essere interpretata come un sogno collettivo offre un nuovo modo di vedere la storia, invitando i fan a riflettere su ciò che rende la saga di Alien così affascinante e duratura nel tempo.
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