Il documentario “Non chiudete quella porta“, opera prima di Francesco Banesta e Matteo Vicentini Orgnani, si propone di esplorare il celebre mercato di Porta Portese a Roma, un luogo simbolo della cultura capitolina. Questo film, premiato al Rome Independent Film Festival, si prepara a debuttare nelle sale cinematografiche, offrendo uno sguardo profondo su un’istituzione che ha segnato la vita della città e dei suoi abitanti.
Un mercato iconico: Porta Portese
Porta Portese non è solo un mercato, ma un vero e proprio punto di riferimento per chi vive a Roma e per i turisti che visitano la capitale. Situato nel quartiere di Trastevere, il mercato è famoso per la sua varietà di oggetti usati, antichità e curiosità che ogni domenica attirano centinaia di visitatori. La sua importanza è tale che è stata celebrata anche nella canzone di Claudio Baglioni, rendendolo un simbolo della cultura romana. Il documentario “Non chiudete quella porta” si propone di raccontare la storia di questo luogo, mettendo in luce non solo gli aspetti commerciali, ma anche le storie personali dei venditori e dei clienti che lo animano. Attraverso le loro voci, il film offre un ritratto autentico di una realtà che rischia di scomparire nell’era della digitalizzazione.
La genesi del documentario
Francesco Banesta e Matteo Vicentini Orgnani, giovani autori con una forte connessione al mondo del cinema e della cultura, hanno deciso di dedicare il loro esordio a Porta Portese per diverse ragioni. La riscoperta del patrimonio culturale, l’autenticità del mercato e la ricerca di un’identità locale sono solo alcuni dei motivi che li hanno spinti a realizzare questo progetto. “Non chiudete quella porta” non è solo un documentario, ma un invito a riflettere sulle sfide che affrontano i mercati tradizionali in un contesto di cambiamento sociale e tecnologico. Attraverso interviste e testimonianze, il film esplora come i venditori si stiano adattando alla digitalizzazione e alla crescente concorrenza dell’e-commerce, mantenendo viva la tradizione di Porta Portese.
Un viaggio tra nostalgia e speranza
Il documentario si distingue per il suo approccio critico e appassionato, mettendo in evidenza le preoccupazioni di chi vive e lavora a Porta Portese. I protagonisti raccontano la loro esperienza, esprimendo timori e speranze per il futuro di un mercato che rappresenta un importante spazio di incontro e scambio. La nostalgia per un passato che sembra svanire si intreccia con la volontà di innovarsi e rimanere rilevanti. Utilizzando materiali provenienti dall’Archivio Luce, il film riesce a creare un dialogo tra passato e presente, mostrando come le sfide affrontate oggi siano simili a quelle del dopoguerra. Le parole dei clienti e degli operatori di oggi risuonano con quelle dei loro predecessori, creando un legame che attraversa il tempo e invita a riflettere su cosa significhi realmente il mercato.
Il tour del documentario
Dopo la sua prima al Cinema Troisi di Roma il 9 giugno, “Non chiudete quella porta” inizierà un tour che toccherà diverse città italiane, tra cui Torino, Firenze, Milano, Bergamo e Brescia. La distribuzione è curata da Luce Cinecittà, che ha creduto nel progetto e nel suo potenziale di sensibilizzazione riguardo alla cultura e alla tradizione dei mercati. Il documentario non solo celebra Porta Portese, ma si propone anche di stimolare una discussione più ampia sul valore dei mercati delle pulci e sul rischio di perdere spazi di socializzazione e scambio in un mondo sempre più digitalizzato.
“Non chiudete quella porta” rappresenta quindi un’importante occasione per riflettere sul futuro di un’istituzione che ha caratterizzato la vita di Roma e dei suoi abitanti, invitando tutti a non dimenticare l’importanza di questi luoghi nella costruzione di una cultura collettiva.
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