Gomorra – Le Origini, il prequel della celebre serie Gomorra, si prepara a debuttare su Sky e in streaming su NOW a gennaio 2026. Questa nuova produzione non si limita a raccontare la storia di Pietro Savastano, ma offre un affresco di una Napoli degli anni ’70, un’epoca segnata da sogni e contraddizioni. Abbiamo visitato il set per scoprire i dettagli di questa attesa serie, parlando con il regista Marco D’Amore e i membri del team di produzione.
Un set che racconta una Napoli scomparsa
La nostra visita al set di Gomorra – Le Origini avviene in una giornata primaverile, mentre le riprese si avvicinano alla conclusione. L’atmosfera è carica di entusiasmo e curiosità. Il set, situato in un capannone a Napoli Est, tra Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, è stato trasformato in un ambiente che ricorda gli anni ’70. Tra oggetti di scena come automobili d’epoca e divani consumati, si percepisce il richiamo a una Napoli che non esiste più, ma di cui si sente l’eco. Questa è la Napoli del contrabbando di sigarette e delle speranze alimentate dalla Cassa del Mezzogiorno, un contesto che fa da sfondo alla giovinezza di Pietro Savastano, il protagonista della serie.
Gomorra – Le Origini si distacca dal mondo criminale che ha caratterizzato la serie originale, presentando un giovane Pietro, ambizioso e sognatore, prima che la guerra per il controllo delle piazze di spaccio avesse inizio. La serie, prodotta da Sky Studios e Cattleya, promette di esplorare la formazione del personaggio in un contesto ricco di sfide e opportunità. Marco D’Amore, regista della serie, sottolinea l’importanza di raccontare una storia diversa, in un’altra Napoli, per offrire una nuova prospettiva ai fan.
La trama: un viaggio di formazione
Gomorra – Le Origini è frutto del lavoro di Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Roberto Saviano, con la regia di Marco D’Amore e Francesco Ghiaccio. La serie inizia nel 1977, seguendo le avventure di un giovane Pietro Savastano, cresciuto nella parte più povera di Secondigliano. La trama si sviluppa attorno ai suoi sogni di riscatto, ai legami fraterni e al primo amore, mentre cerca di trovare una via d’uscita dalla miseria.
L’incontro con Angelo, noto come ‘A Sirena‘, segna un punto di svolta nella vita di Pietro, introducendolo nel mondo della criminalità. Questa scelta lo porterà a confrontarsi con le conseguenze delle sue azioni e il prezzo del potere. Marco D’Amore evidenzia come questa nuova narrazione si distacchi dalla serie originale, offrendo una visione fresca e innovativa della storia, con personaggi e situazioni che riflettono la complessità della Napoli di quegli anni.
Un cast giovane e talentuoso
Il cast di Gomorra – Le Origini è composto da giovani attori, scelti attraverso un’accurata selezione che ha coinvolto scuole di cinema e teatro di Napoli. Luca Lubrano interpreta il giovane Pietro, e D’Amore spiega come la sua personalità ricordi molto la sua, rendendolo la scelta naturale per il ruolo. Al suo fianco, Francesco Pellegrino interpreta Angelo ‘A Sirena, un carismatico malavitoso, mentre Flavio Furno e Tullia Venezia interpretano rispettivamente ‘O Paisano e Imma, due figure che arricchiscono la narrazione con le loro storie personali.
Il cast include anche Antonio Buono, Ciro Burzo e Luigi Cardone, che interpretano amici di Pietro, e Fabiola Balestriere nel ruolo di Annalisa Magliocca, giovane madre vittima di gelosia. La scelta di attori emergenti riflette l’intento di dare voce a nuove generazioni e di rappresentare una Napoli autentica e viva.
Ricostruire gli anni ’70: un lavoro di dettaglio
La serie è ambientata a Secondigliano, ma le riprese si sono svolte anche nei quartieri di San Giovanni a Teduccio, trasformati in un set a cielo aperto. La cura dei dettagli nella ricostruzione degli anni ’70 è stata paragonata a produzioni internazionali di alto livello. Olivia Bellini ha curato i costumi, ricreando i diversi mondi sociali dell’epoca, dai ragazzi più poveri ai giovani attratti dalla moda americana.
Maddalena Ravagli, sceneggiatrice, racconta come il progetto sia nato nel 2016, con un lavoro di ricerca sul territorio e interviste a persone che hanno vissuto quegli anni. L’obiettivo è mostrare una Napoli diversa, fatta di sogni e speranze, ma anche di conflitti e ribellioni giovanili. Marco D’Amore aggiunge che la serie intende rappresentare anche la figura femminile, raccontando le prime rivendicazioni e i conflitti sociali di quel periodo.
L’accoglienza della comunità napoletana
Gomorra ha suscitato dibattiti nel corso degli anni, ma ha anche contribuito a rilanciare l’industria audiovisiva in Campania. Riccardo Tozzi, produttore di Cattleya, sottolinea come la serie abbia aperto la strada a produzioni locali, valorizzando talenti partenopei. D’Amore evidenzia l’importanza del supporto delle comunità locali, che non solo ospitano le riprese, ma partecipano attivamente alla produzione.
La nostra visita al set si conclude con la visione di una scena girata in una zona rurale, dove i giovani protagonisti interagiscono in un momento di leggerezza e amicizia. Gomorra – Le Origini si presenta come un’opera che, pur mantenendo il legame con il passato, si propone di reinventarsi e di raccontare una Napoli inedita, pronta a conquistare il pubblico nel gennaio 2026.
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