La stagione televisiva 2024/2025 della Rai ha portato con sé una serie di novità e conferme nel panorama della fiction italiana. Tra detective intriganti e adattamenti letterari, la rete ha cercato di rinnovare il proprio palinsesto, offrendo al pubblico storie che spaziano tra generi e atmosfere diverse. In questo articolo, analizziamo le produzioni più riuscite e quelle che hanno deluso le aspettative.
I nuovi detective della Rai
Un elemento distintivo della stagione appena conclusa è stata l’introduzione di due nuovi detective, entrambi con origini straniere. Da un lato, abbiamo il greco Kostas, interpretato da Stefano Fresi, e dall’altro Gerri, il rom interpretato da Giulio Beranek. Questi personaggi hanno portato freschezza e originalità, contribuendo a una narrazione che ha cercato di rompere con schemi consolidati. La scelta di detective con background culturali diversi ha offerto spunti interessanti e ha permesso di esplorare tematiche sociali e storiche in modo innovativo.
Le fiction più apprezzate della stagione
Tra le produzioni che si sono distinte, spiccano due titoli: “Brennero” e “Stucky“. “Brennero“, un crime drama trasmesso su Rai1, racconta le indagini di un PM tedesco e di un ispettore italiano alle prese con un serial killer noto come Il Mostro di Bolzano. La regia di Davide Marengo e Giuseppe Bonito ha saputo catturare l’atmosfera glaciale dei thriller nordici, rendendo la storia avvincente e coinvolgente. Gli attori Elena Radonicich e Matteo Martari hanno dato vita a personaggi complessi, contribuendo a una narrazione ricca di tensione.
Dall’altro lato, “Stucky” su Rai2 ha portato un’atmosfera più leggera, ispirandosi al celebre Tenente Colombo. Giuseppe Battiston interpreta un ispettore anti-tecnologico, la cui umanità emerge in ogni episodio autoconclusivo. La formula del “howcatchem” ha reso la serie intrigante, permettendo al pubblico di seguire il ragionamento del protagonista nel smascherare i colpevoli.
Produzioni con meriti, ma non senza difetti
Alcune serie, pur non raggiungendo l’apice del successo, hanno mostrato meriti significativi. “Il Conte di Montecristo“, diretto da Bille August, ha offerto un adattamento fedele e apprezzabile del classico di Alexandre Dumas, con Sam Claflin nel ruolo principale. Anche i personaggi di Kostas e Gerri hanno portato novità, affrontando tematiche complesse legate al passato e alla cultura dei loro paesi d’origine. Queste produzioni hanno dimostrato un’apertura del servizio pubblico verso storie più diversificate e sfaccettate.
La figura femminile nella fiction
La stagione ha visto anche la presenza di forti protagoniste femminili. In “Libera“, Lunetta Savino interpreta una giudice siciliana che indaga sulla morte della figlia, mentre si prende cura della nipote. La serie, ambientata a Trieste, ha saputo mescolare dramma e commedia, conquistando il pubblico. La coppia di attori, con Matteo Martari nel ruolo di un delinquente, ha creato una dinamica interessante e coinvolgente.
Un’altra serie, “Costanza“, ha portato sullo schermo la paleopatologia, con Miriam Dalmazio nel ruolo di protagonista. La storia, che ruota attorno a un misterioso scheletro ritrovato, ha offerto uno spunto originale, anche se la narrazione è risultata a tratti leggera.
Le miniserie e i ritorni
Le miniserie “Mike” e “Fuochi d’artificio” hanno ottenuto un’accoglienza discreta. La prima, dedicata a Mike Bongiorno, ha celebrato il centenario della sua nascita, mentre la seconda ha affrontato il tema della resistenza. Tuttavia, entrambe le produzioni non hanno saputo sorprendere il pubblico, rimanendo ancorate a schemi narrativi tradizionali.
Il ritorno di alcune serie, come “Mina Settembre” e “Imma Tataranni“, ha suscitato opinioni contrastanti. Al contrario, “Black Out” con Alessandro Preziosi ha saputo rinnovarsi, cambiando genere e approccio narrativo, guadagnandosi così l’attenzione del pubblico.
I titoli che hanno deluso
Non tutte le produzioni della stagione hanno soddisfatto le aspettative. “Nudes 2“, un’antologica su RaiPlay, ha perso freschezza cambiando il punto di vista, mentre “Belcanto” ha presentato una messa in scena datata, nonostante un soggetto intrigante. Questi titoli hanno evidenziato la difficoltà di mantenere alta la qualità in un panorama televisivo in continua evoluzione.
La stagione 2024/2025 della fiction Rai ha quindi offerto un mix di successi e insuccessi, con produzioni che hanno saputo innovare e altre che hanno deluso. La varietà di generi e storie ha dimostrato un impegno verso un rinnovamento necessario, ma ha anche evidenziato le sfide che la rete deve affrontare per mantenere alta l’attenzione del pubblico.
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