Nel contesto del Festival di Cannes 2025, Jodie Foster ha colto l’occasione per riflettere sul suo legame con il regista Jonathan Demme, un’icona del cinema che ha influenzato profondamente la sua carriera. Durante la promozione del film “Vie Privée”, l’attrice ha condiviso le sue opinioni sul femminismo nel mondo del cinema, sottolineando l’importanza di dare spazio a registe donne e di riconoscere il valore del lavoro di ogni cineasta, indipendentemente dal genere.
Il legame con Jonathan Demme
Jodie Foster ha descritto Jonathan Demme come il suo “regista femminista preferito”, un’affermazione che evidenzia il profondo rispetto che nutre per il suo lavoro. Demme, noto per opere come “Philadelphia” e “Il silenzio degli innocenti”, ha saputo creare storie che non solo intrattengono, ma che affrontano anche tematiche sociali rilevanti. Foster ha dichiarato che il femminismo non dovrebbe essere limitato a un dibattito di genere, ma piuttosto considerato come un approccio umano alla narrazione cinematografica. “Non dovrebbe contare se un film è realizzato da un uomo o da una donna, ma piuttosto l’essere umano che si trova dietro la macchina da presa”, ha affermato.
Questa visione è in linea con l’eredità di Demme, che ha sempre cercato di dare voce a storie marginalizzate. Anche Paul Thomas Anderson ha elogiato Demme, definendolo “il mio regista preferito, di altissimo livello”. Foster, pur riconoscendo l’importanza della scelta istintiva dei registi, ha sottolineato la necessità di un sistema di quote per garantire opportunità ai registi emergenti. “Dobbiamo iniziare presto per assicurarci che tutti abbiano le stesse possibilità”, ha aggiunto.
La consapevolezza del cambiamento
Negli ultimi anni, Jodie Foster ha notato un cambiamento significativo nell’industria cinematografica. “L’America ha vissuto un momento d’oro di consapevolezza”, ha dichiarato, riferendosi a un periodo in cui le questioni di razzismo, sessismo e xenofobia sono state messe in discussione. Secondo l’attrice, le persone che prendono decisioni nel settore hanno finalmente iniziato a rendersi conto delle loro responsabilità. “Molti sono stati messi sotto accusa e costretti a guardarsi allo specchio”, ha spiegato.
Tuttavia, Foster ha avvertito che il cambiamento non è stato guidato esclusivamente da donne in posizioni di potere. Anche quando figure come Amy Pascal, Sherry Lansing e Dawn Steel erano ai vertici, le liste dei registi rimanevano prevalentemente maschili. “È fondamentale che chi dirige gli studi si disintossichi dai pregiudizi istituzionali”, ha affermato, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale profondo all’interno dell’industria.
Progetti futuri e desideri di regia
Dopo aver collaborato con diverse registe in progetti recenti come “True Detective”, “Nyad” e “Vie Privée”, Jodie Foster ha rivelato di aver rifiutato un cameo nel nuovo “Freaky Friday”, diretto da Nisha Ganatra, a causa di impegni con il suo film. “Jamie Lee Curtis è una cara amica e ho seguito il set con interesse”, ha detto, dimostrando il suo rispetto per le colleghe nel settore.
Foster ha anche espresso il desiderio di tornare alla regia, se riuscirà a trovare i fondi necessari. “Preferisco dirigere piuttosto che recitare, ma è difficile far decollare i progetti. Se non posso farli miei, non ha senso farli”, ha concluso. Con queste parole, Jodie Foster si conferma una figura di spicco nel panorama cinematografico, capace di unire passione e impegno sociale in un’industria in continua evoluzione.
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