La serie Star Wars: Andor ha chiuso il sipario la scorsa settimana con un finale che ha lasciato il pubblico con molte emozioni. I tre episodi conclusivi, intitolati “Falli smettere”, “Chi altro lo sa?” e “Jedha, Kyber, Erso”, preparano il terreno per gli eventi di Rogue One, offrendo una visione profonda e articolata dell’universo creato da George Lucas. Questa serie, inizialmente considerata un prequel di uno spin-off, si è rivelata un’opera di grande valore, elevando il livello della narrazione televisiva.
La scrittura di Andor e l’assenza di fanservice
Una delle caratteristiche distintive di Andor è la sua capacità di evitare il fanservice eccessivo, un elemento che spesso caratterizza le produzioni dell’universo di Star Wars. Invece di ricorrere a riferimenti che sarebbero comprensibili solo ai fan più accaniti, la serie ha scelto di inserire dettagli che arricchiscono la trama senza appesantirla. Questo approccio, che si basa su una narrazione visiva piuttosto che su spiegazioni verbali, è raro nella televisione contemporanea, dove spesso prevalgono spiegazioni didascaliche. Gli ultimi episodi di Andor dimostrano ulteriormente la qualità della scrittura, con dettagli che meritano di essere analizzati e apprezzati.
I personaggi chiave: Luthen Rael e Kleya
Nei recenti episodi, i personaggi di Luthen Rael e Kleya emergono come figure centrali nella trama. Questi due burattinai, che operano dietro le quinte, hanno avuto un ruolo cruciale nell’avvio della Ribellione, sebbene i loro metodi siano stati considerati discutibili. Luthen, interpretato da Stellan Skarsgård, viene arrestato dalla fanatica Dedra Meero, che porta con sé un’unità Starpath, un elemento chiave che ha intrecciato le vite di vari personaggi, tra cui Cassian, Bix e il defunto Sybil Karn.
Contrariamente alle aspettative, Luthen non è un Jedi sopravvissuto, ma un ex sergente imperiale che ha salvato una bambina durante un attacco dell’Impero. Questa bambina, cresciuta con un forte risentimento verso l’Impero, è diventata Kleya. La sua vendetta ha motivato le azioni che hanno portato alla Ribellione, suggerendo che il vero Axis della storia potrebbe essere lei, piuttosto che Luthen.
Riferimenti e dettagli significativi
Un elemento interessante è il ponte di Naboo, che appare in un flashback dell’episodio 10. Questo ponte è noto per essere il luogo del funerale di Padmé Amidala in “Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith“. Inoltre, il nome “Lina Soh” appare su un ospedale dove Luthen viene ricoverato, un omaggio a una cancelliera dell’era dell’Alta Repubblica, presente in romanzi e fumetti. Questi dettagli arricchiscono l’universo narrativo di Star Wars, creando collegamenti tra diverse opere.
La Morte Nera e il suo significato
Dopo dieci episodi, il misterioso progetto che aleggiava nella serie ha finalmente un nome: la Morte Nera. Questa super arma, costruita dall’Impero sotto un programma energetico, utilizza cristalli kyber estratti da pianeti come Ghorman e Jheda. I cristalli kyber, fondamentali per le spade laser, sono utilizzati anche per alimentare il super cannone della Morte Nera. Dedra Meero, spinta da Krennic, è la prima a pronunciare il nome della Morte Nera, rivelando i legami tra i personaggi e la costruzione di questa arma temuta.
Un parallelo interessante si sviluppa attorno a Dedra Meero, che, a causa delle sue ambizioni, finisce imprigionata su Narkina 5, lo stesso pianeta dove Cassian ha vissuto un’evasione di massa. La scena finale, in cui Dedra piange nel suo letto di prigionia, rappresenta un forte contrasto con un momento precedente in cui chiedeva a Syril Karn di “spegnere le luci” per condividere un momento intimo. Questo passaggio sottolinea il costo delle ambizioni e delle scelte fatte dai personaggi.
Nuovi volti e collegamenti con Rogue One
Le scene ambientate su Yavin 4 introducono nuovi personaggi, alcuni dei quali sono già noti ai fan di Rogue One. Tra questi ci sono Dodonna, Draven e Melshi, ma anche Pao, un Drabatan che si unisce alla squadra di Cassian. La senatrice Tynnra Pamlo, già vista in Rogue One, e l’ammiraglio Raddus, un personaggio popolare che ha fatto il suo debutto nel film, arricchiscono ulteriormente il cast. Raddus, in particolare, fa riferimento ad Antoc Merrick, un generale che avrà un ruolo cruciale nella battaglia di Scarif.
Un finale di speranza e continuità
La seconda stagione di Andor si chiude con un messaggio di speranza, in linea con la tradizione di Star Wars. Bix torna a Mina Rau e scopriamo che ha avuto un figlio, il cui padre è Cassian. Questo dettaglio aggiunge profondità alla sua decisione di allontanarsi da Cassian, poiché non poteva prevedere che non si sarebbero mai più rivisti. Cassian Andor, purtroppo, morirà senza conoscere suo figlio, un sacrificio che garantirà un futuro migliore ai suoi cari.
La narrazione di Star Wars, che esplora le relazioni tra padri e figli, trova una nuova dimensione in Andor, con un focus particolare su cinque donne centrali nella storia: Mon Mothma, Vel Sarta, Bix Caleen, Dedra Meero e Kleya Marki. La serie di Tony Gilroy racconta di sacrifici e scelte difficili, riflettendo su temi universali che risuonano anche nel nostro mondo.
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