Eco Del Cinema

Luchè si racconta: tra traumi, musica e relazioni difficili nel programma ‘Ciao Maschio’

CONDIVIDI COI TUOI AMICI!

Il rapper Luchè, noto per il suo stile unico e le sue liriche profonde, ha condiviso momenti intimi della sua vita durante un’intervista nel programma ‘Ciao Maschio‘, condotto da Nunzia De Girolamo. La puntata, trasmessa sabato 17 maggio su Rai 1, ha offerto uno sguardo sincero e toccante sulla sua infanzia segnata dalla violenza e sulle difficoltà relazionali che ha affrontato nel corso degli anni. Luchè ha parlato apertamente dei suoi traumi e delle esperienze che lo hanno portato a diventare l’artista che è oggi.

Un’infanzia segnata dalla violenza

Luchè ha descritto il suo quartiere come un luogo difficile, dove la violenza era parte della vita quotidiana. “Ho visto tanta violenza e quindi ho visto gente morire davanti a me”, ha dichiarato, evidenziando come queste esperienze abbiano influenzato la sua visione del mondo. La musica è stata per lui una via di fuga, un modo per distrarsi e sognare. “Verso i 15-16 anni avevo questo pallino della musica che mi distraeva”, ha raccontato, sottolineando l’importanza di questo sogno nella sua vita. Tuttavia, il rapper ha anche affrontato il trauma della separazione dei suoi genitori, un evento che ha vissuto in modo complesso. Inizialmente, ha percepito la separazione come una liberazione, ma con il passare del tempo ha compreso il peso emotivo che questo evento ha avuto su di lui.

Relazioni problematiche e autoaccettazione

Durante l’intervista, Luchè ha parlato delle sue relazioni amorose, definendole “problematiche”. Ha ammesso di non sapere cosa significhi realmente stare bene con una persona, esprimendo una profonda vulnerabilità. “Non lo dico per atteggiarmi, lo dico perché è una verità”, ha affermato, rivelando la sua paura di non riuscire a comprendere una persona serena. Ha anche condiviso un momento di riflessione personale, ammettendo di aver dato più di una possibilità alla stessa persona, un gesto che ora rimpiange. “Non sono stato forte in un momento di solitudine”, ha detto, evidenziando come le esperienze passate abbiano influenzato la sua capacità di relazionarsi.

Un percorso verso l’autoaccettazione

Luchè ha rivelato di aver lottato con l’auto-odio per gran parte della sua vita. “Io mi sono odiato tutta la vita. Sono pochi mesi che non mi odio più”, ha confessato, evidenziando un cambiamento significativo nel suo approccio verso se stesso. Ha spiegato che la sua incapacità di inquadrare i traumi vissuti lo ha portato a colpevolizzarsi per situazioni al di fuori del suo controllo. “Non avevo inquadrato i miei traumi bene e mi colpevolizzavo per cose di cui non avevo colpe”, ha aggiunto, mostrando un lato più umano e vulnerabile. Concludendo il suo racconto, Luchè ha affermato: “Nel mio quartiere non siamo mai stati bambini. Non siamo mai stati ragazzi”, un’affermazione che riassume le difficoltà e le sfide che ha affrontato crescendo in un ambiente così complesso.

L’intervista ha offerto uno spaccato autentico della vita di Luchè, rivelando non solo le sue esperienze personali, ma anche il modo in cui queste hanno plasmato la sua musica e la sua identità.

CONDIVIDI COI TUOI AMICI!

Articoli correlati

Lori Menea

Lori Menea

Sono Lori Menea, attrice amatoriale e laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Amo la musica classica e il mondo dello spettacolo, esplorando gossip, serie TV, film e programmi televisivi con passione e creatività.

Condividi