“Sound of Falling“, il film di Federico Gironi, offre uno sguardo profondo e complesso su quattro generazioni di donne, tutte legate da una casa di campagna che diventa il fulcro delle loro storie. Ambientato in una vecchia fattoria di mattoni risalente all’inizio del Novecento, il film intreccia diverse linee temporali, creando un mosaico narrativo che esplora le dinamiche familiari e i traumi che attraversano i decenni.
Un viaggio attraverso il tempo e le emozioni
La narrazione di “Sound of Falling” si sviluppa attraverso quattro storie distinte, ma collegate tra loro. La prima protagonista è una giovane ragazza degli anni Trenta o Quaranta, costretta a muoversi con delle stampelle. La sua vita si intreccia con quella di un uomo senza una gamba, che dorme in una stanza vicina. La curiosità e la compassione della ragazza la portano a riportare in segreto le stampelle, rivelando un legame profondo e complesso tra i due.
Un’altra figura centrale è una bambina bionda dell’inizio del secolo, che gioca spensierata con i suoi fratelli, ma che si ritrova a spiare la madre intenta a disporre le foto dei defunti su una credenza. Questo contrasto tra l’innocenza infantile e il peso della morte introduce un tema ricorrente nel film: la presenza costante della sofferenza e della perdita.
Negli anni Settanta, un’adolescente diventa oggetto di desiderio malsano da parte di zio e cugino, mentre nella contemporaneità una famiglia felice si trasferisce nella casa, incontrando una giovane vicina che esercita un’ossessione sulla figlia. Queste diverse generazioni di donne, pur vivendo in epoche distinte, si trovano a confrontarsi con le stesse dinamiche familiari e sociali, creando un legame profondo che attraversa il tempo.
La regia audace di Mascha Schilinski
Mascha Schilinski, alla sua seconda opera, si distingue per il coraggio nella messa in scena e nella narrazione non lineare. “Sound of Falling” si presenta come un’opera che sfida le convenzioni del cinema tradizionale, ricombinando la trama in modo audace e creando ellissi narrative che costringono lo spettatore a ricomporre il puzzle. La regista utilizza una varietà di stili, mescolando melodramma, elementi di art house e suggestioni metafisiche, rendendo l’esperienza visiva unica e coinvolgente.
Le immagini, riprese in un formato 4:3, sono caratterizzate da sgranature e luci calde, creando un’atmosfera che oscilla tra il caldo e il freddo, tra il romantico e il crudele. Schilinski invita lo spettatore a immergersi in un mondo visivo ricco di simbolismi, dove ogni dettaglio contribuisce a costruire un racconto complesso e stratificato.
Tematiche profonde e riflessioni sulla storia
“Sound of Falling” non si limita a raccontare le storie di queste donne, ma si inserisce in un contesto storico più ampio. Attraverso le vicende di una singola famiglia, il film affronta temi come la freddezza, la durezza e la violenza che caratterizzano non solo le relazioni familiari, ma anche la cultura di un intero paese. Le guerre mondiali, l’occupazione sovietica e la divisione della Germania sono elementi che si intrecciano con le esperienze personali delle protagoniste, rendendo il film una riflessione sulla storia collettiva.
Tuttavia, la regista si confronta con il rischio di cadere nel didascalismo, cercando di mantenere un equilibrio tra la dimensione intima delle protagoniste e il contesto storico. Le donne non sono unite solo da un legame di sangue, ma anche da tormenti e traumi che si ripetono nel tempo, suggerendo una pulsione di morte che le attraversa e le trascende. La rappresentazione di queste dinamiche offre uno spunto di riflessione profondo, invitando lo spettatore a considerare le conseguenze delle esperienze vissute e il loro impatto sulle generazioni future.
CONDIVIDI COI TUOI AMICI!