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La rappresentazione queer in The Last of Us: Isabela Merced parla della sua esperienza

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L’ultimo episodio della seconda stagione di “The Last of Us” ha suscitato grande interesse tra i fan, in particolare per una scena che ha catturato l’attenzione di molti: il primo incontro intimo tra Ellie e Dina. La sequenza ha offerto una rappresentazione significativa della comunità LGBTQ+, un aspetto che è stato approfondito dall’attrice Isabela Merced in una recente intervista.

L’importanza della sequenza intima

Nel corso dell’intervista rilasciata a Variety, Isabela Merced ha discusso in dettaglio la scena che ritrae il rapporto sessuale tra le due protagoniste. L’attrice ha sottolineato l’importanza di lavorare con una coordinatrice dell’intimità, Kathy Kadler, per garantire che la sequenza fosse rappresentata in modo autentico e rispettoso. Merced ha affermato che, nonostante la delicatezza del tema, il lavoro svolto con Kadler ha permesso a lei e a Bella Ramsey di sentirsi a proprio agio durante le riprese. Questo aspetto è fondamentale, poiché entrambe le attrici si trovano in una situazione di vulnerabilità all’interno della scena.

La coordinatrice ha aiutato a sviluppare un “linguaggio segreto dei segni” tra le due attrici, facilitando la comunicazione e il consenso, elementi cruciali in una sequenza così intima. Merced ha voluto enfatizzare che la scena non è solo un momento di passione, ma rappresenta anche un atto di consenso reciproco, un aspetto che è stato trattato con grande attenzione.

Un ruolo inaspettato e significativo

Isabela Merced ha anche condiviso le sue riflessioni sul suo ruolo in “The Last of Us“. Inizialmente, non si aspettava di avere un impatto così significativo nella serie, ma è rimasta entusiasta della direzione che ha preso la storia d’amore tra Ellie e Dina. A differenza del videogioco, dove la relazione si sviluppa in modo più immediato, la serie ha scelto di approfondire il legame tra i personaggi, rendendolo più autentico e realistico.

L’attrice ha apprezzato il modo in cui la produzione ha gestito la rappresentazione della relazione saffica, ponendo attenzione ai dettagli e alla sua autenticità. Questo approccio non solo arricchisce la narrazione, ma offre anche una visione più sfumata delle dinamiche relazionali all’interno della comunità queer.

Riflessioni sulla rappresentazione queer

Merced ha espresso quanto sia importante la rappresentazione queer in una serie di grande successo come “The Last of Us“. Ha sottolineato che, sebbene non tutti la percepiscano come parte della comunità LGBTQ+, il suo ruolo ha un significato profondo per lei e per molti altri. L’attrice ha parlato del valore di vedere personaggi queer su schermo, specialmente per coloro che provengono da contesti in cui tali rappresentazioni sono rare.

La sua esperienza personale e il legame con la sua città natale sono stati temi ricorrenti nel suo discorso. Merced ha evidenziato come la visibilità di storie queer possa influenzare positivamente le persone che si identificano in esse, offrendo loro un senso di appartenenza e comprensione. La rappresentazione di relazioni autentiche e complesse è fondamentale per costruire una narrazione inclusiva e significativa, e “The Last of Us” sembra impegnarsi in questo senso, portando avanti una conversazione importante nel panorama televisivo contemporaneo.

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Cesare Onda

Cesare Onda

Sono Cesare Onda, redattore appassionato di gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Amo raccontare curiosità, analisi e dietro le quinte del mondo dello spettacolo, tenendoti sempre aggiornato sulle ultime tendenze e novità

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