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The Crown: la recensione della prima parte della sesta stagione

Per la prima volta nel suo corso, i creatori di The Crown hanno deciso di suddividere la serie in una stagione in due parti. I motivi sono due: narrativi e promozionali. Da un lato, essendo la stagione conclusiva, i due blocchi sono gli eventi più importanti della regina Elisabetta II. Dall’altro, la divisione in due parti porta il pubblico ad essere ancora più curioso di come andrà a finire questa serie. Ma cosa ne pensiamo di questa prima parte della sesta stagione?

Indice

The Crown – sesta stagione, parte prima: la trama

The Crown

Una storia d’amore sboccia tra la Principessa Diana e Dodi Fayed prima dell’incidente tragico. Il Principe William cerca di ritrovare un senso nella vita durante il suo periodo a Eton College, dopo la prematura morte di sua madre. Nel frattempo, la monarchia deve affrontare le sfide poste dall’opinione pubblica. Mentre il Giubileo d’Oro della Regina si avvicina, Her Majesty riflette sul futuro della monarchia. Un futuro vedrà il matrimonio tra Carlo e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale con William e Kate.

The Crown: la recensione della prima parte della sesta stagione

The Crown – sesta stagione, parte prima: la recensione

Il fatto che The Crown avesse ricevuto qualche critica dalla famiglia reale non è poi un segreto ma, dopo la morte della Regina Elisabetta II, la pressione si è fatta sentire ancora di più. Con il mutare del contesto reale anche la serie ha dovuto – obbligatoriamente – mutare un pochino, cercando di aggiustare ciò che poteva e piegandosi alla situazione attuale. Già in passato alcuni membri avevano accusato gli showrunners di aver romanzato eccessivamente degli eventi privati e molto delicati della famiglia. Crediamo bene, quindi, che Peter Morgan non volesse ricevere ulteriori critiche. Perchè facciamo questa premessa? Perchè è impossibile non notare qualche cambiamento notevole nella modalità di narrazione della serie, a partire dalla figura di Re Carlo.

Mantenendo un stile alquanto realistico e legato ai fatti così come sono avvenuti, dopo la morte della Regina Elisabetta II e Carlo al potere, anche la sua figura nella serie è mutata. Se fino a questo momento lo avevamo visto come un personaggio con più lati negativi che positivi, in questa stagione di The Crown qualcosa cambia. Carlo diviene più umano, è un personaggio più mite, ragionevole ed empatico: un lato che non avevamo conosciuto fino a questo momento.

The Crown

The Crown ha una sesta serie più umana ed emotiva che tocca con delicatezza la figura di Diana

Non possiamo affermare di essere in trepidante attesa per questa nuova stagione: la quinta che l’ha preceduta aveva lasciato non pochi dubbi e sembrava aver perso il mordente che la caratterizzava nelle prime stagioni. Tuttavia, la nostra curiosità era scoprire come  Peter Morgan avesse trattato l’argomento della morte di Diana e il suo personaggio e, possiamo dirlo, ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi. La serie inizia con l’esplorare il rapporto tra Diana e Dodi, che avevamo già conosciuto nella stagione precedente. Dodi è il figlio di Al-Fayet, impreditore enormemente ricco che, come spesso accade, fa continue pressioni sul figlio. La relazione tra lui e Diana è il cuore pulsante di questa stagione che mostra, in realtà, degli aspetti poco noti. Al posto di una relazione romantica e romanticizzata, gli showrunners preferiscono mostrare una relazione più narcisistica e con molte ombre, continuamente contrastata da un padre – Al-Fayet – pieno di ambizione.

Soprattutto nell’episodio due dal titolo Fotografie, creatori hanno scavato nel profondo, sviscerando la relazione tra Diana e Dodi come – probabilmente – non era mai stato fatto prima. Una storta di retrospettiva di quella che pensavamo essere una storia già conosciuta e che, invece, ci ha lasciati sorpresi. A questa storia si accosta, poi, tutto il circo mediatico che l’ha accompagnata: gli scandali, i giornali, le notizie e le foto. Tutti gli aspetti che hanno radicalmente cambiato la figura di Diana e influenzato l’opinione pubblica. Un argomento che viene trattato con delicatezza e in cui il regista sottolinea più volte l’assurdità e l’intrusività di tutti quei paparazzi e giornalisti che non avevano scrupoli.

The Crown

Come possono aver reagito Elisabetta e Carlo alla morte di Diana? Gli showrunners lo immaginano in The Crown ma senza essere invadenti.

Avevamo già visto Peter Morgan descrivere la reazione della famiglia reale alla morte di Diana in The Quenn, ma questa volta ha deciso di farlo diversamente. Ora, il regista decide di focalizzarsi su due figure in particolare: Elisabetta e Carlo. Dominic West, nei panni di Carlo, ci dona momenti di pianto straziante e pieno di dolore, mostrandoci un’umanità che non avevamo mai conosciuto prima. La Regina, vista sempre in panni più freddi e austeri, si mostra anche lei più umani, chiusa nella sua emotività e nei suoi pensieri.

Così, Peter Morgan dimostra, in questi episodi, come si possa creare una serie su qualcosa di reale – e doloroso- sempre rimanendo rispettosi. Immaginando, accennando, ma mai volendolo esagerare o ostentare a tutti i costi per il puro showbusiness. Facendo, anzi, una fortissima critica a quest’ultimo e a tutti coloro che lucrano dalle tragedie come quella della Principessa Diana.

Giudizio e Conclusioni

La sesta serie di The Crown vede cambiamenti importanti nella caratterizzazione dei personaggi e nello stile narrativo della serie, preparandoci al gran finale che arriverà il 14 Dicembre su Netflix e ce la farà salutare per sempre. Rispetto alla serie precedente che sembrava aver perso di mordente, Peter Morgan ci incuriosisce e riporta una narrazione più interessante e profonda. La serie, ancora una volta, dimostra di voler raccontare una storia vera e piena di aspetti ancora da raccontare, facendolo tuttavia con molta delicatezza e sensibilità.

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