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Recensione “Everybody loves diamonds”: il brillante action italiano

Dalle menti di “Gomorra: La serie”, “ZeroZeroZero” e “La mafia uccide solo d’estate”, “Everybody loves diamonds” è un crime drama dai risvolti comici, con elementi dell’action che lo rendono dinamico e avvincente. Stefano Bises, Michele Astori e Bernardo Pellegrini mettono insieme un cast di grandi nomi italiani, che si muove nella suggestiva, artistica e colorata Anversa, tra moda, design, Storia, eleganza e un insolito gusto per il proibito.

Indice

“Everybody loves diamonds” – Tutte le informazioni

Everybody loves diamonds - locandina

Trama

Leonardo Notarbartolo viene arrestato come responsabile del colpo di Anversa, di quel furto che ha scosso il Belgio, rischiando di distruggere il prestigio e la sicurezza del simbolo di una nazione, il Diamond Center. Un edificio con sistemi di allarme all’avanguardia, tra sensori di movimenti e di temperatura e nuove tecnologie. Una garanzia e una certezza che una banda di ladri riesce a far crollare. Il 15 febbraio 2003 mentre Mertens è sulle tracce di 4 fantasmi, Leonardo, Ghigo, esperto di allarmi antifurto, Sandra, scassinatrice infallibile e Alberto, hacker professionista, hanno appena realizzato il colpo del secolo. Se non che il giorno dopo è solo Leonardo ad essere scoperto. Il primo di una serie di misteri e domande che aumentano sempre di più, nonostante sia chiaro quanto il piano fosse perfetto e ben congegnato. Mentre i media, dal Belgio al resto dell’Europa fino al mondo intero, mandano in onda servizi su ciò che è accaduto, a Leonardo tocca la sorte peggiore, anche se tutto sembrava essere andato secondi i piani. Nel carcere di Anversa, con una moglie lontana e sconvolta, un suocero ex carabiniere, una collega del Diamond Center pronta a vendicarsi e rovinarlo e gli altri membri della banda scomparsi, Leonardo non sa cosa fare, e le alternative portano tutte a dover ammettere di essere coinvolto in quel furto. La situazione si complica quando è chiaro che i diamanti sono stati sottratti a chi è pronto a tutto per recuperarli.

Crediti

  • Ideatore: Stefano Bises, Bernando Pellegrini, Michele Astori
  • Cast: Kim Rossi Stuart, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli, Leonardo Lidi, Anna Foglietta, Synnøve Macody Lund, Johan Heldenbergh, Peter Van Den Begin, Remo Girone, Athaya Mokonzi, Elia Schilton, Slavko Sobin
  • Genere: action dramedy
  • Stagioni: 1
  • Episodi: 8
  • Durata: 50 min
  • Produzione: Italia, Belgio, 2023
  • Distribuzione: Amazon Studios
  • Data d’uscita: 13 ottobre 2023

Recensione

“Everybody loves diamonds” e il colpo del secolo

Everybody loves diamonds

La serie Prime Video racconta la vera storia del “più grande furto di diamanti al mondo”, così viene chiamato il colpo narrato in “Everybody loves diamonds”. In Belgio, ad Anversa, il 15 febbraio del 2003 una banda di ladri è riuscita a sottrarre più di mezzo miliardo di dollari in diamanti. A capo di loro c’era Leonardo Notarbartolo. Volto di un Kim Rossi Stuart leggermente sopra le righe, ma convincente nei panni di un maldestro, geniale, nevrotico, brillante, macchiettistico personaggio. Un ego smisurato come ladro, che si esalta per le sue stesse creazioni, per il suo straordinario e infallibile piano, e una concezione di sé come uomo modesto, banale, comune, mite, forse anche troppo normale; un mix che ha così bisogno di essere esagerato ogni tanto. Con un accento torinese che ingannerebbe solo chi torinese non è, Kim Rossi Stuart risulta una delle figure più riuscite e comiche della serie. Uno show Prime Video che impiega però troppo tempo ad ingranare e ad entrare nel vivo della storia.

“Everybody loves diamonds” decide di partire da subito con più piani temporali; una scelta che funziona, ma che con la presentazione di tutti i personaggi e delle relazioni tra di loro, non fa che dilungarsi nei i primi episodi. È nel terzo che la narrazione e la serie stessa subisce un primo cambiamento, trasformandosi in un ottimo action dramedy. Personaggi credibili, con la giusta dose di caratteri stravaganti e singolari che li rendono divertenti nella loro assurdità di ladri, che si lasciano prendere da collere e frenesie e dalla sensazione di essere ormai fuori tempo. Figure verosimili e cariche d’immedesimazione nella loro consueta e tranquilla vita normale quando non c’è qualcuno come Leonardo Notabartolo ad assolverli. È infatti il personaggio di Kim Rossi Stuart che eccede e calca la mano su questa doppie indole, sua questo temperamento che non ha nulla a che fare con la violenza, ma che manda l’intera banda spesso ai limiti dell’escandescenza, con momenti comici ed esilaranti, nonostante non vi sia alcun dubbio sulle loro abilità criminali.

Un’ottima tecnica

Everybody loves diamonds

Regia, fotografia e montaggio procedono con un’attenzione quasi eccellente, con qualche piccola svista che non guasta e aumenta l’immedesimazione e il realismo, nonostante quel carattere un po’ visionario e irreale che pervade l’intero show. Lo stesso piano della rapina si lega bene alle vare linee temporali che invece di confondere chiariscono e rendono lo spettatore partecipe dell’intero scheletro narrativo. Una trama dove è centrale tanto la rapina, quanto la psicologia, i cenni sul passato e i rapporti interpersonali dei personaggi, dove oltre al protagonista, anche le figure secondarie hanno uno spessore determinante nell’empatia che riesce a provocare. “Everybody loves diamonds” si avvale anche di una leggera e volutamente caricata matrice thriller, che investe principalmente il personaggio di Notarbartolo, travolto da rischi, pericoli e che ha forse peccato di ingenuità. Del tutto in linea con la sua inclinazione che a volte lo rende impreparato e per questo fattore di massima comicità.

Giudizio conclusivo

Everybody loves diamonds

Lo show creato da Stefano Bises, Michele Astori e Bernardo Pellegrini funziona a partire dal terzo episodio, indugiando nelle prime 2 puntate e prendendosi tutto il tempo per caratterizzare dei personaggi, costruiti dapprima solo in base al loro ruolo nella rapina e che, seguendo uno sviluppo equilibrato della trama, rivelano poi anche la propria personalità. Maggior pregio di “Everybody loves diamonds” la recitazione, seguita da una tecnica di stampo statunitense e che trova nella città di Anversa la sua location vincente, così come in quella del Diamond Center. I personaggi si muovono così come ignari visitatori di passaggio nella città belga, tra glamour e prova di stile, e come esperti rapinatori nel labirintico e inespugnabile caveau blindato. Lo stesso dove, di giorno, Notarbartolo inganna e seduce, progetta e studia. Il finale non è forse pienamente soddisfacente, o meglio, esagera nel suo tono surreale e fantasioso, dando una conclusione a un fatto realmente accaduto che, ancora oggi, non ha nessuna certezza.

Trailer

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