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Recensione “Mi fanno male i capelli”: il dramma della malattia

“Mi fanno male i capelli”, presentato alla 18ª Festa del Cinema, diretto da Roberta Torre, è una drammatica storia di “follia”, un’ennesima prova di straordinaria interpretazione da parte di Alba Rohrwacher.

Indice

“Mi fanno male i capelli” – Tutte le informazioni

Mi fanno male i capelli - locandina

Trama

Monica perde la memoria giorno dopo giorno, la malattia non fa che peggiorare e l’unica cosa capace di salvarla è l’identificazione con l’attrice Monica Vitti. In particolare con alcuni personaggi interpretati dalla stessa attrice in numerosi film. A volte ad assecondarla o tentare di riportarla alla realtà c’è Edoardo, pronto a tutto pur di vederla di nuovo felice, tanto da imparare anche lui alcune parti per recitarle insieme. La condizione di Monica rischia di mettere in pericolo se stessa e gli altri, di incrinare il rapporto con Edoardo, di allontanare gli amici che cercano di sostenerla come possono, mentre il confine tra realtà e finzione diventa sempre più labile.

Recensione “Mi fanno male i capelli”: il dramma della malattia

Crediti

  • Regia: Roberta Torre
  • Cast: Alba Rohrwacher, Filippo Timi, Lorenzo Terenzi
  • Genere: drammatico
  • Durata: 87 min
  • Produzione: Italia, 2023
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Data d’uscita: 20 ottobre 2023

Recensione

“Mi fanno male i capelli” e quei ricordi persi che vengono sostituiti

Mi fanno male i capelli

“Mi fanno male i capelli” è un viaggio doloroso, elegante e visionario nella mente di una donna magistralmente interpreta da Alba Rohrwacher che qui regala un’ennesima prova di grande cinema. La performance dell’attrice dà al film quel qualcosa in più che forse, considerando alcune scelte, sarebbe mancato. Lo stesso si può  dire di Filippo Timi, entrambi personaggi perfettamente caratterizzati, tridimensionali, veri ed estremamente credibili. Da qui il grande contrasto che crea la pellicola di Roberta Torre: ogni elemento è da definirsi fortemente realistico, ancorato a un’attinenza ai fatti che appare semplice, lineare, così vera, plausibile e minimale da dare un’idea di concretezza che poi si scontra con quello che vive il personaggio di Monica. Un conflitto ignaro e inconscio per uno, riconosciuto e trasparente per l’altro.

La Monica di cui veste i panni Alba Rohrwacher vive d’illusioni, di vere e proprie allucinazioni, di convinzioni che non hanno nulla di visibilmente folle o pericoloso, eppure la sua sicurezza e fermezza di essere chi crede di essere a volte spaventano, inquietano e l’empatia passa da lei al personaggio al quale dà il volto Timi. Un uomo che fa di tutto per stare vicino a chi ama, ma che a volte crolla nel rendersi conto che quello è l’inizio, già difficilissimo, di un percorso in discesa. La malattia, in particolare la sindrome di Korsakoff, condizione irreversibile, viene così rappresentata in “Mi fanno male i capelli” nel dolce, tenero e commovente appropriarsi della vita e dei ricordi di un’altra persona, di chi per anni Monica ha ammirato. Vestendosi, parlandosi e muovendosi come lei, Monica ed Edoardo vivono i suoi film, tra crisi che non esistono, dialoghi che non avrebbero mai e situazioni che non hanno nulla a che fare con quella che è la loro realtà.

Due Monica e una sola vita

Mi fanno male i capelli

Si susseguono così i filmati e le immagini di opere come “Teresa la ladra”, “Amore mio aiutami”, “Polvere di stelle”, interpretate dalla grande Monica Vitti, tra l’altro, protagonista indiscussa della famosa tetralogia dell’incomunicabilità di Antonioni. Insieme ai ruoli brillanti che l’hanno resa una delle esponenti femminili della commedia all’italiana, e vincitrice dei premi più prestigiosi del cinema internazionale, la Monica di “Mi fanno male i capelli” vive nella nostalgia di un qualcuno che non è mai stata. Roberta Torre realizza un’opera ambiziosa, essenziale nella messa in scena ma articolata e complessa in ciò che si vuole rappresentare ed esprimere. L’esistenza che i due personaggi iniziano a condurre diventa l’unica alternativa, l’angosciante accettazione che è l’unico modo per vivere, per dare a Monica un contatto con il mondo.

Giudizio conclusivo

“Mi fanno i capelli” è un film che può apparire eccessivo nel mostrare questa immedesimazione tra la Monica della Rohrwacher e Monica Vitti, risultando forse anche lento in molti momenti. Ma è proprio questa netta e volontaria esagerazione a trasmettere quel senso di inquietudine e risolutezza, rinuncia e adattamento. Toccante e stupefacente nell’incomprensione di una malattia che non ha cura, “Mi fanno i capelli” fa entrare in contatto con la psiche di una persona che vive una realtà alternativa, una situazione che non controlla, nella certa insensatezza che ormai è la sua felicità l’obiettivo da raggiungere davvero a qualsiasi costo. Ma la pellicola è anche ciò che prova chi è accanto alla protagonista: chi si rassegna, chi può solo accettare, chi fa di uno sconforto e di un dolore iniziale, approvazione, scelta e poi ragione di vita.

Trailer

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