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Recensione “Full Monty”: quando un film cult diventa una serie

Full Monty, un film cult, è diventato ufficialmente una serie, disponibile dal 5 Luglio su Disney+. In un mondo in cui gli adattamenti dal film alla serie – o viceversa – sono all’ordine del giorno, non ci sorprende affatto questa scelta, che sembra aver lasciato alcuni fan di vecchia data interdetti. Ma cosa ne pensiamo noi? Continua a leggere la recensione per scoprirlo!

Indice

Full Monty – tutte le informazioni

Full Monty

Trama

La storia è ambientata 25 anni dopo i fatti narrati nel film, con gli stessi personaggi – e i loro figli. Il gruppo di amici squattrinati vivono la loro vita nella città post-idustriale di Sheffield e cercando di destreggiarsi negli impieghi più bassi. Gaz vive alla giornata, ricoprendo il ruolo di portantino in una clinica psichiatrica. Ha avuto due figli, di cui uno ha un figlio disabile e l’altra sembra seguire le sue stesse orme. Dave – suo migliore amico con cui ha discusso da anni – lavora come bidello in una scuola e il suo matrimonio non va come dovrebbe. Barrington – detto Cavallo – è un accumulatore seriale che ha qualche problema con la sua pensione di invalidità. E infine ci sono Lomper e Tom. Il primo è timido e tranquillo, porta avanti il suo bar dove i suoi amici si riuniscono spesso e ha problemi con degli strozzini, l’altro è il mentore del gruppo e trascorre le sue giornate al bar.

Recensione “Full Monty”: quando un film cult diventa una serie

Crediti

  • Primo episodio: 5 Luglio 2023
  • Creatori: Simon Beaufoy, Alice Nutter
  • Genere: Dramedy
  • Attori:
  • Episodi: 8
  • Stagioni: 1
  • Stato: conclusa
  • Durata: 50 minuti
  • Produzione: FX Production, Little Island Productions, Seachlight Television.
  • Piattaforma: Disney+

Recensione

Seguendo la scia di serie come Shameless, Full Monty muove una critica alla società, alla sanità e all’istituzione, con una grande dose di ironia e qualche lacrimuccia. Ciò su cui la serie gioca – principalmente – è prendersi gioco della comicità stessa: il politicamente corretto e il non poter più dire niente. Full Monty decide di fare esattamente il contrario, con imprecazioni, termini volgari e insulti che attraversano tutti gli episodi.

Disney+

Tutti i nostri personaggi devono destreggiarsi in una società che li ha lasciati da parte, li ha abbandonati e li ha calpestati. Lo vediamo – ed esempio – con Gaz. Quest’ultimo, che cerca di vivere alla giornata con qualche lavoretto, ha una vita totalmente instabile. Non ha una moglie, non riesce a costruire un rapporto con sua figlia e tutto quello che fa sembra andare male. Ma – in questo caso – Gaz non è altro che la vittima di un mondo che va avanti, lasciando indietro chi non ce la fa e ha delle difficoltà, e lo stesso sembra fare con sua figlia Destiny, detta Des. Nonostante lei desideri fare la musicista – e come ogni adolescente problematico non riesce ad ambientarsi a scuola – la sua situazione familiare non glielo permette. Sua mamma non lavora, il suo compagno le ruba i soldi e come se non bastasse, ci sono due gemelle a cui pensare.

Una società che lascia indietro i più deboli

Nonostante Full Monty sia un sequel incentrato sui vecchi protagonisti che sono ormai persone adulte, insieme a loro troviamo le nuove generazioni che – come i padri – faticano a farsi strada in un mondo privo di possibilità. Quella rivoluzione post- industriale non sembra aver portato nulla di buono e anzi, sembra essere solo generatrice di problematiche ancora maggiori. E questo tocca tutti: Gaz, suo figlio Nate e il suo bambino disabile che non può permettersi una sedia a rotelle elettrica, e anche Dave e Jean – sua moglie – distanti ormai da anni.

Full Monty

Tutte le difficoltà che ogni generazione – da quella giovane di Destiny a quella più anziana di Cavallo – può trovare, sono rinchiuse in questa serie, tra una risata dal retrogusto amaro e un sorriso. Gli amici squattrinati che avevamo conosciuto nel primo film sono invecchiati, hanno una vita problematica e sembrano ancora non aver trovato il modo per farla andare meglio.

A questa critica sociale e istituzionale, si aggiunge quella sanitaria, le cui vittime sono Cavallo e Twiglet, o meglio, sua madre. Gli ospedali sono a corto di personale, chi si occupa delle pensioni di invalidità fa di tutto pur di non darle e un ragazzino – come Twiglet – viene lasciato da solo con sua madre che ha bisogno di cure e aiuto. Niente, nel mondo di Full Monty, funziona come dovrebbe e – a differenza di quanto molte serie mostrano – non sempre si può avere un lieto fine.

Full Monty

Giudizio e Conclusioni

Non possiamo di certo affermare di trovarci davanti ad un prodotto allo stesso livello del suo predecessore – un cult rimane sempre un cult – ma questa serie ci ha lasciato soddisfatti. Dopo tanti anni è stato bello ritrovare gli stessi personaggi – più vecchi ma non più saggi – alle prese con le varie difficoltà della vita. Full Monty è dramedy che riesce a sdrammatizzare e – allo stesso tempo – far riflettere.

Trailer

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