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I figli degli altri (2022)

Recensione

I figli degli altri: una storia di famiglie allargate diretta da Rebecca Zlotowski

I figli degli altri scena film

La famiglia è molto cambiata negli ultimi anni e sono molto frequenti le donne che si legano a uomini con figli piccoli o no che ne diventano seconde madri. È il caso di Rachel (Virginie Efira) che si innamora del fascinoso Alì (Roschdy Zem), padre della piccola Leila nata dall’unione con la sua ex moglie. La regista di “I figli degli altri”, francese di origine ebraica nel suo ultimo lavoro in concorso al 79° Festival di Venezia parla di maternità, tema molto in voga al Lido a settembre 2022. Lo fa ponendosi una domanda importante: Si è complete come donne senza avere figli? La risposta è tutto fuorché scontata ed è a discrezione del pubblico che andrà a vedere il film.

I figli degli altri (2022)

Un film dalla parte delle donne

I figli degli altri Venezia 79

Il senso del drammatico “I figli degli altri” è già tutto in un dialogo iniziale tra la protagonista e la sua famiglia davanti alla sinagoga il giorno del Capodanno ebraico. Rachel sta per imbarcarsi in una relazione tanto bella quanto complicata e decide di incontrare la bimba di Alì. Questo evento coincide con il benedetto orologio biologico che affligge più o meno ogni donna. Lo strano ginecologo di Rachel (il novantaduenne regista Frederick Wiseman in un cammeo) ha il ruolo di Bianconiglio per la nostra Alice innamorata, che vorrebbe un figlio dal suo nuovo compagno.

Solo una donna poteva raccontare una storia così con tanta delicatezza e rigore. Virginie Efira, bella come il sole e talentuosa, diventa una madre tenerissima con la bimba non sua ma, nonostante tutto, lotta con lo stigma della maternità ad ogni costo per ogni donna.

L’angolazione scelta dalla regista è trasversale e lei stessa non prende apertamente posizione sul tema. Il film è leggero e tenero come la piccola Leila, anche se non mancano spunti drammatici. Come ogni pellicola francese che si rispetti non tutto va a buon fine e ci sono incroci pericolosi e non tra innamorati.

Gli attori sono tutti carismatici e bravi, ad iniziare dalla deliziosa Virginie Efira e dalla sua rivale Chiara Mastroianni. Piacerà al pubblico femminile Ali/ Roschdy Zem, un uomo di grande charme ma vigliacco come la media del genere maschile. Ottimo il finale che è un inno alla libertà femminile.

…E sì la risposta è che si può essere donne felici anche senza figli, se c’è una giornata di sole e il vento ti accarezza i capelli.

Ivana Faranda

Trama

  • Titolo originale: Les enfants des autres
  • Regia: Rebecca Zlotowski
  • Cast: Virginie Efira, Roschdy Zem, Victor Lefebvre, Antonia Buresi, Yamée Couture, Chiara Mastroianni, Mireille Perrier, Sébastien Pouderoux, Henri-Noël Tabary, Frederick Wiseman
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 104 minuti
  • Produzione: Francia, 2022
  • Distribuzione: Europictures
  • Data di uscita: 22 settembre 2022

I figli degli altri poster“I figli degli altri” è un film drammatico diretto da Rebecca Zlotowski, presentato in Concorso al Festival di Venezia 2022.

I figli degli altri: la trama

Rachel è un’insegnante di quarant’anni, molto appagata dalla sua vita. Ama gli studenti del liceo in cui insegna, ha amici, mantiene i rapporti con il suo ex, e suona la chitarra.

La sua esistenza prende una piega diversa quando si innamora di Ali, papà di Leila, bambina di quattro anni, a cui la donna si lega moltissimo. Rachel si comporta con la piccola come se fosse sua. Ma amare i figli degli altri è un grosso rischio.

Trailer

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