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Si vive una volta sola: Verdone e il cast presentano il film

Oggi al Cinema Savoy di Roma è stata presentata la nuova commedia di Carlo Verdone, “Si vive una volta sola”.

Si vive una volta sola: tra smarrimento e professionalità

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Si vive una volta sola: Verdone e il cast presentano il film

Sin dall’inizio sia Verdone che Max Tortora hanno sottolineato quanto questo film avesse bisogno di una certa misura nell’esecuzione. A detta del regista sarebbe potuto diventare una “storiellina” e per questo motivo necessitava di momenti di spessore, inseriti grazie alla bravura e alla concentrazione degli interpreti.

Verdone ha poi rivelato di aver sentito il bisogno di realizzare un film corale e che questa sarà molto probabilmente la piega che prenderanno anche le sue future opere, in quanto gli piace molto esaltare attori emergenti.

Anna Foglietta ha detto che secondo lei la chiave per realizzare una buona commedia è avere in mente sin da subito interpreti specifici per i personaggi e ha spiegato come l’intesa all’interno del cast sia un valore aggiunto della pellicola.

Alla domanda sul suo personaggio, Verdone ha commentato dicendo che si tratta di un uomo realizzato nel lavoro ma disastroso nella vita privata, capace di ricongiungersi con la figlia solo grazie all’iniziativa di un’altra persona. Secondo il regista, questa condizione di smarrimento riguarda un po’ tutti.

Si vive una volta sola: l’importanza della commedia

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Dopo un divertente siparietto sugli scherzi fatti dal cast, Verdone ha poi continuato a parlare di Umberto, dicendo che era effettivamente la prima volta che recitava il ruolo di un chirurgo, pensato da Giovanni Veronesi, e che per prepararsi si è fatto aiutare da un giovane professionista e ha anche assistito ad alcuni interventi in sala operatoria.

A proposito del sodalizio creativo tra regista e sceneggiatore, il cineasta ha detto di apprezzare la loro collaborazione perché la comicità cinica di Veronesi gli dà il coraggio di fare certe scelte, ma poi lui tende a bilanciare con la propria visione e smussare le cose.

È stata sollevata una domanda sulla ripresa del cinema italiano in questo periodo e Verdone si è detto d’accordo, affermando che c’è stata una crescita importante e che anche alcuni dei più giovani sembrano essersi riavvicinati. Secondo lui, l’importante è realizzare film di qualità e la commedia, in particolare, oltre a portare divertimento è capace anche di fare critica sociale, di offrire spunti per pensare.

La conferenza si è chiusa su una nota positiva, in quanto Verdone ha detto che sì, “Si vive una volta sola” è una pellicola sulla solitudine, ma che la scena finale è carica di leggerezza e di speranza per il futuro.

Gaia Sicolo

14/02/2020

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