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The Rain – Stagione 1 – Recensione

“The Rain” è la prima serie televisiva danese in onda e prodotta da Netflix. É stata ideata da Jannik Tai Mosholt, Esben Toft Jacobsen e Christian Potalivo. É composta da otto episodi ed è uscita nel 2018. Attualmente è disponibile la seconda stagione.

The Rain: la forza dei giovani ai tempi della pandemia

The Rain Season 1

In Scandinavia una terribile pioggia uccide tutti i suoi cittadini. La giovane Simone e il fratellino Rasmus si salvano insieme alla madre in un bunker di proprietà dell’Apollon, per cui lavora il padre Frederik. Dopo la morte della madre, i due ragazzi restano soli, finché non arriva un gruppo di sopravvissuti capitanati da Martin. Questo è l’incipit di una serie che appare quanto mai attuale. É da subito chiaro come il piccolo Rasmus sia un ragazzino molto speciale, che potrebbe salvare l’umanità. In lui è stato inoculato dallo stesso padre il virus che sta decimando il paese.

Nel primo episodio il racconto è tutto incentrato sul rapporto fortissimo che si crea tra i fratelli, e sulla necessità di Simone di crescere improvvisamente. Solo dopo sei anni gli scenari cambiano ed entrano in gioco Martin, Patrick, Lea, Jean e Beatrice. Simone viene accettata dal gruppo perché a conoscenza dei luoghi degli altri bunker sparsi nel paese, dove si può trovare cibo e riparo dalla pioggia assassina. Inizia così un viaggio in luoghi devastati dall’apocalisse, dove il nemico è rappresentato dall’esercito di persone denominate “Gli stranieri”.

In ogni episodio veniamo a conoscenza della vita passata di ognuno dei protagonisti, segnati dalla tragedia. Il più fragile appare Jean, un ragazzo dai capelli rossi con gli occhiali, impacciato con le donne.

L’unione forte tra Martin e Patrick vacilla con l’arrivo di Simone, vista dal secondo come una minaccia per il rapporto che ha con il primo. Le donne sono tutte molto forti: da Beatrice, femmina alfa, alla nuova arrivata; lo è, anche se in modo diverso, Lea fervente cattolica che si ritiene responsabile per la morte della madre.

Non solo avventura ma anche tanti sentimenti adolescenziali

The Rain serie tv

Come prevedibile c’è tanta azione in questa serie, ma gli sceneggiatori, vista la giovane età dei personaggi, ne hanno approfittato per metterci una nota sentimentale che non guasta affatto. Nel gruppo s’intrecciano relazioni non sempre semplici, a cominciare da quella tra Martin e Beatrice, che non dura molto. Anche Simone e il fratello troveranno l’amore tra mille difficoltà.

Con l’evolversi della storia si scopriranno i mille segreti dell’Apollon, meta ultima del viaggio alla ricerca di Frederik. Il padre dei due fratelli è la chiave di volta per la soluzione finale. Il suo lavoro di scienziato l’ha portato a usare il figlio come cavia da laboratorio con conseguenze estreme, eppure appare solo il minuscolo ingranaggio di una gigantesca macchina.

“The Rain” è un viaggio nella follia dell’essere umano e potrebbe ricordare la saga “Resident Evil” per il tipo di storia. Niente è come sembra e anche la pioggia che ha causato la tragedia non è naturale. Per citare una frase molto diffusa di questi tempi “Il virus è l’uomo”, che fa di tutto per distruggere se stesso e l’ecosistema. Anche i terribili “stranieri”alla fine sono loro stessi delle vittime inconsapevoli.

L’arrivo all’Apollon è solo in apparenza la fine dell’incubo. Nel finale tutta l’attenzione va a Rasmus, che è diventato tutt’uno con il virus che porta in corpo da quando era bambino. Va pertanto eliminato perché contagioso. Gli interpreti Alba August, Lucas Lynggaard Tønnesen, Mikkel Følsgaard, Angela Bundalovic, Sonny Lindberg, Jessica Dinnage, Lukas Løkken sono tutti eccellenti.

Suggestivi i luoghi desolati, dai boschi bui alle città fantasma.

Stefano Mazzola

27/04/2020

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