L’artista e musicista Rodrigo D’Erasmo, noto per il suo lavoro con gli Afterhours e per le sue colonne sonore, ha recentemente partecipato come giurato alla 61ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. In questa occasione, ha condiviso le sue riflessioni sul cinema contemporaneo, sulla musica e sulle colonne sonore che hanno segnato la sua carriera. La sua esperienza offre uno spaccato interessante sulle tendenze attuali nel mondo del cinema e della musica.
L’esperienza alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro
La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro è un’importante manifestazione che celebra il cinema innovativo e di qualità. Rodrigo D’Erasmo, in qualità di giurato, ha avuto l’opportunità di visionare una selezione di film, esprimendo le sue impressioni sulla direzione artistica del cinema attuale. “Non ho ancora terminato di vedere i film della selezione, ho le ultime tre proiezioni, quindi mi manca ancora una parte per avere una visione d’insieme, però ne ho visti già tanti, un’idea me la sono fatta”, ha dichiarato D’Erasmo.
Secondo il musicista, la qualità estetica e tecnica dei film è molto alta, ma ha notato una certa mancanza di interesse per la narrazione. “Mi sembra che ci sia meno interesse nel provare a narrare, nel provare a costruire una narrazione o a raccontare delle storie e più a rimanere un pochino più astratti”, ha aggiunto. Questo approccio, che si avvicina alla videoarte, ha sorpreso D’Erasmo, che ha anche notato un uso predominante della presa diretta rispetto alle colonne sonore originali. “Molti registi usano tanto la presa diretta come colonna sonora del proprio film, magari rimanipolando e unendola ad elementi sonori veri e propri”, ha spiegato.
La creazione delle colonne sonore
Rodrigo D’Erasmo ha una lunga esperienza nella composizione di colonne sonore, e il suo approccio è caratterizzato da un forte legame con la narrazione. “Quando è possibile, amo essere coinvolto in un progetto fin dall’inizio, quando siamo alla fase di scrittura”, ha affermato. Questo gli consente di influenzare il lavoro del regista e di suggerire idee musicali che possano arricchire la storia.
Il processo creativo di D’Erasmo inizia con una lettura approfondita della sceneggiatura, che gli permette di immergersi nella storia. “Provo ad entrarci più dentro che posso e poi mi getto a capofitto a registrare tutto quello che mi passa per la testa”, ha spiegato. Questo approccio istintivo gli consente di generare un ampio materiale musicale, dal quale poi seleziona le idee più adatte per il film. “È come se le soluzioni sonore cominciassero a scegliersi tra loro”, ha aggiunto, descrivendo il suo metodo di lavoro.
Collaborazioni nel mondo dell’animazione
Negli ultimi anni, D’Erasmo ha avuto l’opportunità di lavorare anche nel campo dell’animazione, collaborando con la casa di produzione TIWI. “Chi si ferma è perduto era un lavoro collettivo, e la sua caratteristica è inserire in quasi tutti i loro film un elemento di animazione”, ha raccontato. In questo contesto, ha composto le musiche per episodi che raccontano personalità storiche, come Oscar Niemeyer.
Il suo rapporto con l’animazione si è intensificato grazie a queste collaborazioni. “Da quando ho cominciato a lavorare con TIWI, ho avuto modo di entrare di più nel mondo dell’animazione”, ha affermato. D’Erasmo ha anche menzionato il suo apprezzamento per opere come Persepolis, sottolineando come la musica possa arricchire l’esperienza visiva.
L’evoluzione del pubblico e le sfide del settore
Negli ultimi anni, il cinema ha affrontato sfide significative, tra cui una flessione negli incassi. D’Erasmo ha condiviso le sue osservazioni su questo fenomeno, evidenziando come la distrazione e l’eccesso di stimoli possano influenzare il pubblico. “La gente è troppo distratta, troppo invasa da stimoli”, ha dichiarato, riflettendo sulla difficoltà di mantenere l’attenzione su opere cinematografiche e musicali.
Questa situazione, secondo D’Erasmo, potrebbe derivare dalla disponibilità di contenuti a cui il pubblico ha accesso. “Trovo affascinante che, avendo a disposizione tutto, si diventa facilmente o bulimici o troppo pigri”, ha aggiunto, evidenziando la superficialità con cui spesso si fruiscono i contenuti. La sua analisi suggerisce che il cinema e la musica potrebbero affrontare sfide simili, legate alla capacità del pubblico di immergersi profondamente nelle opere.
Le colonne sonore che hanno segnato la carriera di D’Erasmo
Quando si parla di colonne sonore, D’Erasmo non esita a menzionare quelle che lo hanno maggiormente influenzato. “Ci sono colonne sonore che mi hanno segnato, influenzato in maniere differenti”, ha affermato. Tra le sue preferite, spiccano C’era una volta in America di Ennio Morricone e le compilation di brani come Il grande freddo e Good morning, Vietnam.
Attualmente, D’Erasmo è colpito dalle colonne sonore di The Brutalist e Povere Creature!, opere che rappresentano un’evoluzione nel panorama musicale contemporaneo. “Queste due colonne sonore mi hanno colpito e mi appassionano di più e mi hanno anche suggerito cose interessanti per la mia musica”, ha concluso, rivelando la sua continua ricerca di ispirazione nel mondo della musica e del cinema.
CONDIVIDI COI TUOI AMICI!