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Riscoprire l’arte femminile: la mostra “Roma pittrice” celebra le artiste tra XVI e XIX secolo

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Nel cuore pulsante della Capitale italiana, un evento imperdibile per gli appassionati di arte e cultura si svolgerà presso Palazzo Braschi. La mostra “Roma pittrice: Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo” offre una rara opportunità per esplorare e valorizzare il contributo delle donne nell’arte, un aspetto spesso trascurato nella storia dell’arte occidentale. Dal 25 ottobre al 23 marzo, i visitatori avranno accesso a una selezione di 130 opere che evidenziano il lavoro di artiste celebri come Artemisia Gentileschi e Lavinia Fontana, insieme a talenti più sconosciuti, ma non meno significativi.

Artiste note e dimenticate: una giusta rivisitazione

Il mondo dell’arte è costellato da nomi illustri come Artemisia Gentileschi e Lavinia Fontana, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della pittura. Tuttavia, questa esposizione non si limita solo ai nomi più noti. Molte donne talentuose, come Elisabetta Cattanea e Maria Luisa Raggi, assisteranno alla loro riscoperta in questo evento. Elisabetta Cattanea è una figura affascinante: alla fine del XVI secolo, ricevette un’educazione dalle monache in “arti donnesche”, trasformando il suo talento nel ricamo in un’impresa fiorente. La sua storia, come molte altre, dimostra come il talento femminile si sia sempre manifestato, anche se spesso nascosto dietro le quinte.

Focalizzandosi su Maria Luisa Raggi, la mostra evidenzia una narrazione di vita appassionante. Costretta a diventare suora, dedicò la sua vita all’arte, apprendendo dai suoi insegnamenti femminili. Tra il 1781 e il 1783, Maria Luisa visse a Roma, producendo splendidi “capricci” e vedute fino ad allora attribuite ad un anonimo maschio. Questa riconsiderazione di opere e artisti permette di restituire loro il dovuto riconoscimento e risalta la necessità di rivalutare e rivisitare il contributo delle donne nell’arte.

Una mostra ricca di contenuti: curatrici e ricerca approfondita

Un team di curatrici, guidato da Ilaria Miarelli Mariani e Raffaella Morselli, ha lavorato instancabilmente per assemblare e organizzare questa mostra. Con l’intento di rivelare figure storicamente trascurate, le curatrici hanno condotto ricerche approfondite per scoprire opere inedite e riscoprire l’impatto delle artiste. L’esposizione offre non solo opere d’arte, ma anche narrazioni e contesto, integrate da didascalie e apparati audio che arricchiscono l’esperienza del visitatore. Attraverso una vasta gamma di fonti, dalla corrispondenza agli autoritratti, il team ha creato un panorama che dipinge una fisionomia complessa e articolata dell’arte femminile nel periodo.

Le curatrici sottolineano la difficoltà incontrata nel recuperare e rivelare le opere di queste artiste spesso dimenticate; molte sono state strumentalizzate o confuse con le produzioni maschili. La mostra propone così una riscoperta della loro identità artistica, valorizzando ogni contributo femminile alla storia dell’arte, sempre tenendo presente il difficile contesto sociale in cui queste donne vivevano e lavoravano.

Oltre i ruoli tradizionali: donne protagoniste

La mostra “Roma pittrice” è un appuntamento imperdibile che sottolinea il cambiamento della percezione delle artiste nel corso della storia. Le opere esposte non sono solo rappresentazioni artistiche, ma portano con sé storie di vita uniche. Tra le artiste scoperte vi è Giustiniana Guidotti Borghesi, una delle prime donne a entrare all’Accademia di San Luca, che ha lasciato una traccia indelebile sulla scena artistica con il suo unico dipinto firmato. Anche Claudia Del Bufalo ha avuto un ruolo importante: di lei rimane un solo dipinto che ritrae la sorella Faustina, nel 1604.

Ulteriori storie affascinanti emergono dagli archivi storici, come quella di Amalia De Angelis, una giovane prodigiosa che, a soli tredici anni, fu accettata nella Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, e Emma Gaggiotti, un’altra artista di spicco attiva durante i moti risorgimentali, la cui opera ha raggiunto fino ai più alti livelli, con committenti di prestigio tra cui la regina Vittoria e Alexander von Humboldt. Insieme a queste donne straordinarie, altre artiste emergenti saranno oggi riconosciute non più solo come mogli, figlie o allieve, ma come vere protagoniste della storia dell’arte.

Informazioni utili

Per chi desidera immergersi nella storia di queste incredibili artiste, la mostra si svolgerà a Palazzo Braschi, situato in piazza San Pantaleo 10, e nella vicina piazza Navona 2. Fino al 23 marzo, la mostra sarà aperta da martedì a domenica, con orario dalle 10 alle 19. Il costo del biglietto d’ingresso è di 13 euro per l’accesso solo alla mostra. L’evento è promosso da Roma Capitale insieme all’Assessorato alla Cultura e alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, assicurando un’ampia visibilità a questo fondamentale capitolo della storia artistica italiana. Maggiori informazioni possono essere richieste su museodiroma.it.

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