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Ricordi questa scena de “La storia infinita”? Ha suscitato a tutti noi un senso di tristezza

La storia infinita è un film del 1984 diretto da Wolfgang Petersen. La pellicola fu un successo diventando un film cult e pietra miliare del cinema degli anni ’80. Il film si è comportato molto bene al botteghino, incassando 100 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget di produzione di 60 milioni di marchi (circa 25-27 milioni di dollari all’epoca). Il film ha avuto due seguiti, La storia infinita 2 e La storia infinita 3.

La storia infinita, la trama

Il piccolo Bastian, riservato e sognatore, è bullizzato da alcuni compagni di scuola. Proprio mentre cerca di sfuggire all’ennesimo atto di bullismo, Bastian trova rifugio in una libreria e resta affascinato dal misterioso libro che sta leggendo il proprietario, intitolato La storia infinita. Approfittando della sua distrazione, Bastian scappa con il volume, che subito inizierà a leggere avidamente. La storia infinita racconta del regno di Fantàsia, minacciato da un’oscura entità distruttrice, il Nulla, e governato dall’Infanta Imperatrice, gravemente malata. Solo un eroe potrà salvare la ragazza e il regno: il compito viene affidato al giovane Atreyu.
Atreyu affronta pericolose avventure, perde e guadagna compagni di viaggio preziosi sotto gli occhi attenti di Bastian, che si scoprirà molto più coinvolto dal racconto di quanto potesse immaginare. A Bastian e alla sua capacità di credere ai sogni, infatti, spetta il compito inizialmente affidato ad Atreyu: impedire che il Nulla distrugga ogni cosa.

La famosa scena del film

Cominciamo da La storia infinita. Quando il povero Artax, fedele amico e cavallo di Atreyu, sprofonda nelle sabbie immobili non riusciamo a credere ai nostri occhi. A nulla servono gli sforzi del ragazzo che cerca in tutti i modi di aiutare l’amico a venir fuori dalla terribile situazione. E a nulla servono i nostri incoraggiamenti. Mentre cerchiamo in tutti i modi di incitare Atreyu a non arrendersi, assistiamo spiazzati al dramma che suscita in tutti un profondo senso di tristezza e di impotenza. Qui di seguito la famosa scena del film.

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