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Recensione “The Crowded Room”: Tom Holland firma la sua migliore interpretazione

“The Crowded Room”, serie Apple tv+ diretta da Akiva Goldsman e basata sul libro di Daniel Keyes, affascina e appassiona, presentando il tema della personalità multipla e offrendo una delle migliori prove di recitazione dell’attore protagonista Tom Holland.

Indice

“The Crowded Room” – Tutte le informazioni

Trama

The Crowded Room - locandina

Danny Sullivan è un giovane timido e impacciato, succube del padrino Marlin, che sembra essere stato violento in passato. Le uniche persone con le quali Danny si sente se stesso sono gli amici di sempre, Mike e Jonny, almeno fino a quando Danny non incontra Yitzhak e Ariana, due misteriose figure che abitano in quella chiamata “la casa fantasma”: un edificio disabitato da anni. Danny lascia così senza problemi la propria casa e si trasferisce in quella fantasma; a nulla servono le richieste della madre e del padrino di tornare a vivere con loro. Dal rapporto con Yitzhak e Ariana il traumatico passato di Danny riaffiora nella sua mente, sepolto sotto frammenti di ricordi dolorosi e personalità immaginarie. Un giorno Danny, avendo come bersaglio Marlin, viene arrestato per aver sparato, insieme ad Ariana, al Rockefeller Center, a New York, ferendo varie persone. Ariana non si sa dove sia e anche Yitzhak sembra sparito. Mentre altre ambigue personalità vengono presentate dai racconti di Danny, la detective e psicologa Rya cerca di capire cosa nasconda Danny e cosa realmente sia successo durante quella sparatoria. Ma la verità tarda ad arrivare, concludendosi con una scioccante rivelazione, tanto per Rya quanto per lo stesso Danny.

Crediti

  • Regia: Akiva Goldsman
  • Cast: Tom Holland, Amanda Seyfried, Emmy Rossum, Lior Raz, Sasha Lane, Christopher Abbott, Will Chase, Zachary Golinger, Jason Isaacs, Emma Laird, Levon Hawke, Sam Vartholomeos, Henry Eikenberry, Thomas Sadoski, Laila Robins, Thomas Parobek, Henry Zaga
  • Genere: thriller, drammatico
  • Stagioni: 1
  • Puntate: 10
  • Durata: 40 min
  • Distribuzione: Apple tv+
  • Data d’uscita: 9 giugno 2023

Recensione

Una recitazione impeccabile in uno show imperfetto

“The Crowded Room” è senza dubbio una serie imperfetta, dove la verità si fa eccessivamente attendere e dove il personaggio di Rya sembra saltare a conclusioni affrettate. Ma non c’è nulla da dire sull’interpretazione di Tom Holland, perfetto nel ruolo del giovane Danny, che potrebbe essere un ragazzo con difficoltà relazionali, un serial killer spietato o una persona che non idea di cosa sia capace di fare la propria mente. La vincenda raccontata in “The Crowded Room” prende spunto dalla vera storia di Billy Milligan, affetto da un disturbo di personalità multipla, anche se i reati di cui viene accusato Danny sono di natura del tutto differente, elemento che permette allo show Apple tv+ di puntare tutto sull’empatia.

È quella la forza di “The Crowded Room”, la forte empatia che riesce a suscitare il personaggio di Danny Sullivan, un ragazzo che non sa di cosa sia capace, che vuole guarire e che ha cercato per anni di cancellare un passato che lo fa soffrire, che lo ha letteralmente spezzato. Tom Holland dà, puntata dopo puntata, prova di una recitazione che lo rende personaggi completamente diversi tra loro, capace di passare da uno all’altro in pochi secondi e di renderli tutti facilmente riconoscibili. La matrice thriller della serie è interessante, nel complesso ben congegnata e coinvolgente al punto giusto, ma il pregio della serie sta principalmente in quelle scoperte che lo show si prende tutto il tempo per svelare. Dando comunque a uno spettatore più attento il modo di sospettare ciò che poi si rivelerà realtà.

“The Crowded Room” e i fondamentali personaggi secondari

Concentrandosi su Danny Sullivan, la serie riesce a dare un quadro più o meno completo anche di chi gli ruota intorno: dalla madre agli amici Mike e Jonny, dalla detective Rya fino alla giovane Annabelle, rendendo alcuni, come Jack, Yitzhak e Ariana, volutamente più ambigui. “The Crowded Room” è un insieme di personaggi molto diversi tra loro, alcuni che si impara ad amare, altri ad odiare, ma tutti estremamente volti a rendere la serie un buon prodotto. La vera domanda di “The Crowded Room” non è se Danny sia colpevole o no, ma chi sia Danny, cosa sia il disturbo di personalità multipla, e se un individuo, cosciente, possa controllarlo e rendersene conto.

Nel presentarlo e nel voler, in parte, rispondere a questa domanda, la serie basata sul libro “Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes, sceglie un’ambientazione particolare, il 1979, quando il disturbo non era ancora del tutto riconosciuto e nessuno era mai stato assolto per infermità mentale, nonostante fosse colpevole, e quindi non condannato alla detenzione in carcere, ma in un ospedale psichiatrico. Un rimando alle lotte che negli anni sono state fatte per non rendere la malattia mentale un tabù. Nel caso del disturbo di personalità multipla veniva spesso considerato un tentativo, più o meno cosciente, di evitare il carcere o, in base ai reati, la pena di morte. La vera storia di Billy Milligan si differenzia da quella del personaggio di Danny anche per altre caratteristiche, ma gli anni coincidono.

“The Crowded Room”: Giudizio e conclusione

The Crowded Room

Non esente da difetti, ma indubbiamente avvincente, la serie riesce a cambiare volto quando finalmente ogni spettatore può entrare nella mente di Danny e capire che cosa voglia davvero dire “personalità multipla”. “The Crowded Room” sceglie una rappresentazione particolare di questo disturbo, con un punto di vista personale, interiore e un’ottica intimista, focalizzandosi sul personaggio, sulla sua esteriorità e la sua psiche. Danny è un ragazzo distrutto da abusi subiti durante l’infanzia, che ha visto chi doveva amarlo negare ogni evidenza, è una persona inconsapevole di ciò di cui è capace e che vuole provare a guarire, a rendersi conto di chi è. E lo show di Apple tv+ riesce a mostrare anche questo. Basti pensare alla dichiarazione fatta da Tom Holland: “L’ultimo ruolo in The Crowded Room mi ha distrutto”. Ed effettivamente vedendo la serie, non è difficile da credere.

Trailer

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