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Recensione “His dark Materials”: dagli esordi indirizzati all’ampio pubblico fino ad un finale molto più duro

Tre viaggi alla scoperta della trilogia fantasy di Philip Pullman “Queste Oscure Materie”, tre stagioni per narrare una storia di amore, amicizia, coraggio, scienza, potere e scoperta. His Dark Materials è un salto nei segreti più oscuri dell’animo e dell’universo, assolutamente da non perdere a ridosso della distribuzione degli ultimi episodi.

His Dark Materials

Indice

His Dark Materials: tutte le informazioni

Trama

La Polvere è in ogni cosa e ogni cosa è legata alla Polvere: questa sembra essere la legge non scritta nel mondo di Lyra Belacqua, una giovanissima studentessa del Jordan College ad Oxford. Proprio la Polvere spiega uno dei dettagli più interessanti di questo mondo, ossia la presenza dei daimon, animali parlanti che rappresentano l’estrinsecazione di una parte dell’anima di ciascun essere umano. Anche Lyra ne ha uno: il suo nome è Pantalaimon e come per ogni binomio entrambi non possono separarsi l’uno dall’altra.

Prima stagione

Il più caro amico di Pan e Lyra è Roger Parslow, cresciuto con loro al Jordan College tra mille scherzi e marachelle. La loro vita diventa improvvisamente più seria quando sempre più bambini iniziano ad essere rapiti dagli Ingoiatori, un gruppo di accademici determinati a separarli per sempre dai loro daimon, causandone inevitabilmente la morte.

Anche Roger viene rapito e Lyra, abbandonata dal suo idolo e zio Lord Asriel, si trova a dover affrontare le attenzioni di Marisa Coulter, intelligente e scaltra figura di spicco del Magisterium, la maggiore istituzione al limite tra lo scientifico e il religioso.

Trova aiuto presso la popolazione dei Gyziani, che la accompagnano alla ricerca del suo amico perduto. Nella sua avventura Lyra potrà contare sul sostegno di altri amici improbabili, tra cui il grande re degli orsi Iorek Byrnison, lo stravagante aeronauta Lee Scoresby e la strega Serafina Pekkala, compiendo importanti scelte e mettendo in discussione tutte le sue consapevolezze sul suo mondo e sulla fiducia.

Seconda stagione

La perdita del suo amico e la scoperta di una sconvolgente verità sui suoi genitori spingono Lyra a lanciarsi in una nuova sfida, all’insegna della ribellione e della libertà. Viene infatti accertata l’esistenza di altri mondi, e quando Lyra segue Lord Asriel in uno squarcio creato grazie alla Polvere si ritrova catapultata in una realtà totalmente diversa da quella che conosce.

Qui nella città abbandonata di Cittagazze incontra Will Parry, un giovane proveniente dal nostro mondo che ha attraversato una fenditura al confine tra gli universi. I due scoprono di essere legati da un’antica profezia: Will è il Portatore della Lama Sottile, in grado di aprire i varchi fra i mondi, invece Lyra è l’unica in grado di interpretare le risposte della Bussola d’Oro, ossia l’aletiometro affidatole da Asriel.

Terza stagione

I due giovani affronteranno il Magisterium, affamato di controllo e potere, e persino la morte per ristabilire l’equilibrio dei mondi, scoprendo il vero significato della Polvere e dell’amore. La presenza di Marisa Coulter nella vita di Lyra si fa sempre più soffocante, e tutte le sue amicizie vengono messe alla prova. Anche il suo legame con Pan subisce gravi colpi.

Mentre imperversa lo scontro tra le forze del Magisterium e gli intenti di Lord Asriel contro l’Autorità, Lyra e Will rendono possibile l’impensabile. Ma alla fine sarà la scoperta della dottoressa Malone, in grado di osservare il mondo attraverso la lente del Cannocchiale d’Ambra, a consegnare nelle mani di Lyra la soluzione ad ogni problema: ciò che sconfigge il Male e nutre la Polvere non è altro che l’amore, la fantasia, la scienza e la libertà.

Crediti

  • Regia: Jack Thorne
  • Genere: fantasy, avventura, drammatico
  • Paese di produzione: Regno Unito, USA
  • Distribuzione: BBC One, HBO, Sky Atlantic, Netflix
  • Stagioni: 3
  • Episodi: 23
  • Durata episodi: 46-56 min
  • Anno: 2019-2022
  • Cast: Dafne Keen, Ruth Wilson, James McAvoy, Lin-Manuel Miranda, Ruta Gedmintas, Amir Wilson, Lewin Loyd, Simone Kirby, Joe Tandberg, Kit Connor, Helen McCrory

Riconoscimenti e Candidature

La critica ha unanimemente espresso pareri favorevoli su tutte e tre le stagioni, e sono stati diversi i riconoscimenti e le candidature ottenute. Tra i vinti si ricordano Miglior Attrice a Ruth Wilson, Fotografia e Illuminazione: Fiction, Production Design. Tra le candidature invece si annoverano per i British Academy Television Awards: Migliori effetti speciali, Miglior grafica della sigla e titoli, Miglior fotografia per una serie, Migliori costumi, Miglior sonoro; invece per i Satellite Awards Miglior serie tv di genere e per i Rockie Awards e British Academy Cymru Awards Miglior serie sci/fi fantasy.

La recensione

Scienza e tracotanza: Lord Asriel come un moderno Ulisse o Principe machiavellico?

Per i Greci aveva il nome di Hybris, ed era un peccato senza perdono. Si configura come estrema arroganza, insolenza, incapacità di accettare i propri limiti umani e volontà di travalicarli. Sin dalle prime scene Lord Asriel viene presentato come un avventuriero ed accademico senza scrupoli, animato unicamente dalla propria missione.

Dipinto dagli occhi di Lyra appare nella prima stagione come un fulgido eroe, un mentore e un idolo, solo per precipitare come Icaro e divenire l’esatto opposto. Il perfetto antieroe dunque, che al pari di Ulisse fa della sfida contro l’Autorità il suo unico movente.

Se da un lato rappresenta il turpe dell’ideale greco, dall’altro incarna l’eroe machiavellico in ogni sua forma, incurante della brutalità dei mezzi impiegati al fine di raggiungere il proprio scopo, colto e arguto come una volpe, coraggioso e invincibile come un leone.

Nel tentativo di soverchiare i cieli Asriel calpesta la terra, e lo dimostra nei suoi alacri studi sulla Polvere e nelle conseguenze delle sue scoperte. Non è l’unico a macchiarsi le mani: la rigidità cieca del Magisterium, che quasi ricalca l’Inquisizione, e l’infida scaltrezza di Marisa Coulter ne offrono altri lampanti esempi.

Un espediente questo, ricorrente nei romanzi e nella serie, atto a delineare egregiamente la complessa tematica della corsa al potere, che distorce e distrugge ogni cosa. Mentre al termine della terza stagione si deduce un barlume di redenzione per Marisa e Asriel, non si può affermare lo stesso per l’anacronismo del Magisterium, cristallizzato nella propria ideologia.

La stessa Lyra, armata di buone intenzioni ma spesso traviata dall’egoismo e dall’impertinenza, si rende in alcune parti della vicenda colpevole ed incurante della propria colpa. Saranno le sue scelte a renderla diversa dai suoi paradigmi familiari ed educativi, guidata da Pantalaimon e dall’aletiometro. Eppure infine viene riconosciuta come Eva: resta aperto il dibattito sulla sua moralità, madre della scienza oppure tentatrice?

Un’anima in due: il significato dei Daimon

Ulteriore riferimento al mondo greco sono le personificazioni dei Daimon: da questa lingua prendono il nome, che indica il medio tra il divino e l’umano.

I Daimon del mondo di Lyra sono multiformi, e non si stabilizzano fino all’età adulta del loro compagno. Assumono le fattezze di qualunque animale sia necessario finché l’identità della loro anima non venga scolpita dalla crescita e dalle esperienze.

Non rappresentano solo un compagno, come il famiglio folkloristico delle streghe o gli animali degli studenti di Hogwarts. Non indicano neppure un animale domestico. Il Daimon nasce con il proprio compagno e ne costituisce una materializzazione fisica dell’anima.

La continua evoluzione di Lyra e Pan rende l’intera serie il perfetto specchio dei romanzi di formazione, che segue la crescita di una bambina in balia della continua scelta tra terreno e metafisico.

Pantalaimon, Stelmaria e tutti gli altri Daimon però rappresentano anche la possibilità dell’uomo di sfuggire alla propria condizione senza peccare. Personificano l’estro artistico, il sapere, la fantasia e l’infanzia che ogni adulto conserva in sé.

A questo proposito è importante per la descrizione dei personaggi notare come negli episodi essi si rapportino con i loro Daimon: il rifiuto di Marisa Coulter per il proprio, la fiducia di Asriel in Stelmaria, l’unione di Lyra e Pan.

Giudizio e conclusioni

L’esecuzione magistrale dei giovani attori e dei volti di grosso calibro rendono questa serie unica nel suo genere. Nulla a che vedere con altre produzioni incentrate sulle medesime tematiche di crescita e magia, una complessità narrata in maniera semplice e accessibile paragonabile a colossi della portata dell’universo di Harry Potter.

Il worldbuilding ingegnoso delinea un universo molteplice, al cui centro si pone un mondo magico e corrotto, squarciato e redento dalla verità. I toni gravi sono evidenti già nella sigla introduttiva, che riesce ad evocare il cuore della storia nella musicalità e negli effetti visivi.

Gli stessi effetti speciali rendono naturali e plausibili persino gli elementi di fantasia, trascinando lo spettatore in un vortice di scienza e paradosso pressoché indissolubili.

I colori e le ambientazioni passano dall’essere vividi e sgargianti a tonalità oscure e tenebrose, virando assieme all’atmosfera dapprima fanciullesca e poi più grave della storia. Allo stesso modo la colonna sonora riesce ad accompagnare egregiamente i momenti di azione e attesa che caratterizzano tutte e tre le stagioni.

Si assiste tuttavia ad un lieve calo, forse dovuto all’accelerazione dello sviluppo degli eventi, nell’articolazione della trama: nell’ultima stagione infatti la sfera dell’amore sembra prevalere nella seconda metà degli episodi, scavalcando altre tematiche precedentemente più curate.

Si tratta di una concretizzazione fedele e ben riuscita della scrittura di Philip Pullman, ben più complessa di un’avventura fiabesca. Ogni stagione ricalca il titolo di uno dei romanzi con la comparsa degli strumenti con i quali i protagonisti manipolano la realtà: l’aletiometro dal principio, la lama all’arrivo di Will ed il cannocchiale scoperto dalla dottoressa Malone.

Un ultimo significato nascosto è proprio quello della Bussola d’Oro, che guida l’umanità verso l’epifania della conoscenza. Dal greco Aletheia, che vuol dire appunto verità, non è possibile che menta e tra i suoi simboli non può che esserci la realtà. Sarà stata Lyra in grado di porre le domande giuste? Non resta che addentrarsi nel suo mondo per scoprirlo.

Trailer

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