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Recensione Black Mirror: il lento declino della serie Netflix

Da pochi giorni è arrivata su Netflix la sesta stagione di una delle serie più amate del panorama. Ci riferiamo ovviamente a Black Mirror, prodotto che purtroppo stava iniziando, già dalle stagioni precedenti, a non rispettare la qualità originale con cui si era presentata nel 2012.

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Il 15 Giugno sono stati rilasciati su Netflix 5 nuovi episodi che vanno a costituire la nuova stagione di uno dei prodotti di punta. Le aspettative, dopo una quinta stagione deludente, non erano troppo elevate e purtroppo avevamo ragione a riguardo. Sembra infatti che Charlie Brooker, lo sceneggiatore della serie tv, dopo l’acquisizione di Netflix, non sia più riuscito a mantenere alta la qualità come per i primi episodi, ma non sappiamo se questo possa derivare da decisioni dei piani più alti.

Indice

Black Mirror 6 – Tutte le informazioni

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Trama

Questa sesta stagione di Black Mirror è composta da soli 5 episodi. Come siamo già abituati da tempo, ognuno di essi è completamente auto conclusivo, diventando così una raccolta antologica di fantascienza. Dunque diventa difficile parlare di una trama vera e propria, non essendoci alcun collegamento tra episodi o stagioni passate.

Le tematiche trattate variano dal fantascientifico al sovrannaturale, andando però a modificare un po’ la struttura di base in cui imperava un forte pessimismo. In questo caso invece lo sceneggiatore sembra aver optato per svolgimenti che sembrano più ottimistici.

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Tra gli episodi troverete: “Joan is awful“, primo episodio in cui una donna scopre che la sua vita, dopo aver firmato un contratto, è diventata una serie televisiva, riprodotta in una CGI creata da AI. Un Terzo episodio, che vede la partecipazione come protagonista di Aaron Paul – L’amato Jesse Pinkman di Breaking Bad – in cui due astronauti riescono a vivere contemporaneamente sia sullo spazio che sulla terra, grazie a repliche dei loro corpi. Inoltre nell’ultima puntata vi è un tentativo di variare il tema, passando dalla fantascienza ad un puro sovrannaturale.

Crediti

  • Data di uscita: 15 Giugno 2023
  • Ideatore: Charlie Brooker
  • Episodi: 5
  • Genere: Fantascienza, distopico, drammatico
  • Distribuzione: Netflix

Recensione

Come vi abbiamo già anticipato, Black Mirror 6 ha ancora una volta deluso la maggior parte dei fan di vecchia data. La filosofia ed i messaggi originali della serie hanno cambiato completamene direzione, abbandonando così gli amari e pessimisti finali, lasciando spazio ad un prodotto a tratti molto più ottimistico. Questo sembra essere dovuto ad un cambiamento profondo nella psiche del creatore. Infatti a quanto dichiarato, in seguito al suo grande successo planetario, pare aver cambiato in toto il suo modo di guardare il mondo.

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Questo non deve essere per forza una caratteristica negativa, ma quando ci si approccia a Black Mirror, abituati ad episodi ben più catastrofici e in grado di lasciare il vuoto nello spettatore, spesso si rimane con l’amaro in bocca.

Purtroppo questa sesta stagione, per quanto ci concerne, non è riuscita a lasciare qualcosa dentro di noi e a stupirci positivamente. Una delle principali cause è la mancanza di una profondità psicologica e un critica sociale acuta. Gli episodi spesso si concentrano su concetti che sarebbero potuti essere interessanti ma purtroppo a causa di svolgimenti troppo superficiali, senza approfondire le conseguenze emotive e psicologiche delle situazioni, si sgretolano tutte le aspettative. Inoltre per gli stessi motivi, si è portati ad una mancanza di coinvolgimento emotivo e una perdita dell’effetto sorpresa in grado di lasciarci a bocca aperta.

L’unico dei 5 episodi a funzionare e a mantenere l’essenza del prodotto è senza dubbio il terzo, intitolato “Beyond the sea”. Troviamo sicuramente un cast d’eccezione che è in grado di alzare notevolmente l’asticella ed una trama distopica dal finale prevedibile, ma narrata alla perfezione.

Conclusioni finali

Purtroppo per tutti gli amanti della serie, quasi tutte le puntate di questa sesta stagione sembrano cadere nella trappola dei cliché narrativi, senza essere in grado di fornire una nuova prospettiva o un twist sorprendente. Le trame risultano troppo prevedibili e seguono convenzioni narrative incapaci di suscitare grande interesse o stupore. Ciò porta troppo spesso alla sensazione di noia e frustrazione nel pubblico, che si aspettava da Black Mirror un’esperienza coinvolgente e originale.

Trailer

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