Eco Del Cinema

Recensione “A Small Light”: la flebile luce della speranza che sopravvive all’orrore

A Small Light è la miniserie divisa in 8 episodi – disponibile su Disney+ – firmata National Geographic e con protagonisti Miep e Jan Gies, la coppia che ha nascosto Anna Frank e la sua famiglia durante l’era nazista, in Olanda. La storia che abbiamo sempre visto e rivisto solo con il punto di vista della giovane Anna Frank e del suo diario, viene raccontata mostrando il punto di vista opposto: quello di coloro che hanno avuto il coraggio di nascondere lei e la sua famiglia e che hanno visto l’espandersi del terrore nazista sotto i loro occhi. Al centro di tutto ci sono Miep e Jan, che non si sono limitati ad aiutare i Frank, ma hanno partecipato a salvare tante altre vite e famiglie, compiendo atti di resistenza importanti. Nonostante quella dei Frank, grazie al diario scritto di Anna, sia una storia alquanto conosciuta, quella dei coniugi Gies non era mai stata messa così tanto in evidenza.

Indice

A Small Light – Tutte le informazioni

A Small Light

Trama

Dopo l’ascesa di Hitler e l’espandersi del dominio nazista, anche nei Paesi Bassi il clima inizia ad essere sempre più teso e pericoloso per gli ebrei. Tra quest’ultimi c’è Otto Frank, capo dell’azienda per cui Miep lavora. Lei è la sua fedele segretaria e tra i due c’è una forte amicizia. Quando Otto e la sua famiglia vengono costretti a lasciare la città per recarsi nei campi di concentramento nazisti, la giovane donna decide di nasconderli e fare tutto il possibile per aiutarli. Insieme a lei c’è suo marito Jan ed entrambi mantengono il segreto con la loro famiglia ed amici mentre fanno il possibile per aiutare la famiglia Frank e altre persone nella loro stessa situazione.

Crediti

  • Uscita: 1 Maggio
  • Produzione: National Geographic
  • Sceneggiatura: Tony Phelan, Joan Rater, William Harper
  • Stagioni: 1
  • Episodi: 8
  • Durata: 40-55 min
  • Genere: biografico, drammatico, guerra

Recensione

Annidata tra gli angoli bui e umidi di un nascondiglio, sussurrata all’orecchio di un amico, negli occhi grandi di tutti gli uomini, donne e bambini costretti a fuggire: qui risiede la speranza in A Small Light. Sebbene tutti conosciamo abbondantemente l’epilogo a cui la serie va incontro, questo non ci preclude l‘essere in un costante stato di ansia misto a speranza per tutto il corso della serie e dei suoi episodi. I registi Susanna Fogel, Tony Phelan e Leslie Hope hanno deciso di riportare in vita questa grande parentesi oscura nel corso della storia mostrando però l’esistenza di coloro che rimangono nelle città a fare – nel loro piccolo – qualcosa di significato per tutti. La camera è lontana dai campi di concentramento e dalle deportazioni ma mostra un mondo nascosto sotto la sua formale apparenza: mostri nascosti sotto la sfarzosità borghese e rivoluzionari camuffati da gente comune e disinteressata.

A Small Light

Se la storia di Anna e tutta la famiglia Frank era già stata narrata sotto molte forme e modi diversi, quella di Miep e Jan non aveva mai avuto una possibilità del genere. Per la prima volta ci ha permesso di metterci nei panni di coloro che pur non essendo ebrei e non dovendosi nascondere alla luce del sole, sentivano ugualmente il peso del nazismo, portando costantemente la responsabilità di molte vite sulle spalle.

La Luce della Speranza che anima le anime di uomini-spettro nascosti nell’oscurità

Ogni tassello della narrazione, in A Small Light, si unisce a quelli precedenti per creare un grande quadro complessivo fatto di storie e destini che si incrociano. Il nazismo è una grande massa nera che si espande a dismisura e inghiotte al suo interno chiunque si trovi nei paraggi, segnando indelebilmente la sua vita. Così come Otto, Anna e tutta la famiglia Frank ne sono stati inghiottiti, così lo sono anche Jan e Miep. Se da un lato questo li porta a fare qualcosa di concreto per combattere gli orchi nazisti e da il via a tutte le dinamiche della loro storia, dall’altro ci porta ad assiste allo sgretolarsi del loro rapporto, minuto dopo minuto.

A Small Light

Quel sentimento bruciante di impotenza – davanti a un tale orrore – li assorbe completamente, facendogli mettere da parte la loro vita, la loro felicità e il loro amore. Il contrasto con i primi episodi è netto: non ci sono più baci strappati su ponti di notte, sorrisi spontanei e giornate felici, ma solo un cielo grigio che inghiotte e corrode chiunque vi si trovi al di sotto. Quell’amore che tanto li ha animati fino a quel momento inizia – passo dopo passo – ad eclissarsi sempre di più, lasciando il posto alla rabbia, alla paura e al disgusto: sotto il regime nazista ogni sentimento – anche il più puro – viene soppresso.

L’orrore mostrato sotto inquadrature differenti

Con inquadrature ampie che mostrano spazi enormemente vuoti e animati solo da uomini-fantasma che vi si nascondono all’interno, primi piani pieni di terrore e controcampi a sottolineare la tensione e la paura, il regista è riuscito a portare lo spettatore – grazie anche all’impeccabile recitazione degli attori – nel pieno della vita di Miep, Jan, Otto e la sua famiglia. L’ombra della morte che assale Amsterdam e la inghiotte colpisce lo spettatore con una forza disarmante, desaturando sempre più quella flebile luce della speranza che Miep e Jann hanno alimentato.

Anna Frank

Giudizio e Conclusioni

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.

Queste parole, formulate dallo scrittore, chimico e testimone dell’orrore nazista Primo Levi risultano perfette per descrivere lo stesso intento di A Small Light. La serie non vuole solo mostrare una storia alternativa a quella di Anna che non avevamo mai visto da vicino, ma vuole sottolineare l’importanza del ricordo, imporsi come un monito per la storia futura. Non solo per ricordarci che l’orrore accaduto è esistito e – per quanto al limite dell’assurdo – è stato messo in atto da mani umane, ma per ricordarci anche che la Speranza e la Resistenza dell’umanità sono una piccola luce che riesce a rimanere accesa anche nel più oscuro dei momenti, se alimentata con cura.

Trailer

Leggi anche: Recensione “La regina Carlotta: una storia di Bridgerton”: amore e potere a corte

Articoli correlati

Condividi