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Questo sketch in “Vieni avanti cretino” è esilarante grazie ad un Lino Banfi da urlo

Vieni avanti cretino è un film del 1982 diretto da Luciano Salce e interpretato da Lino Banfi. La pellicola ebbe un grande successo commerciale, realizzando più di tre miliardi di lire d’incasso ai botteghini. Il titolo è un esplicito omaggio alla famosa battuta dei fratelli De Rege, e con essi alla tradizione dell’avanspettacolo italiano. Infatti molti degli sketch proposti nella pellicola sono veri e propri classici dell’avanspettacolo, come ad esempio l’equivoco dentista/casa d’appuntamenti.

Vieni avanti cretino, la trama

Pasquale Baudaffi, amnistiato, esce dal carcere ed inizia a cercare un lavoro aiutato dal cugino Gaetano. Prima però va in una casa compiacente. Durante i giorni del carcere la casa non è più sede di appuntamenti ma è stata rilevata e affittata come studio dentistico. Pasquale si trova al centro di equivoci a non finire. Prova a fare il guardiacaccia ma non va bene lo stesso, prova a fare il cameriere di un bar: sbaglia subito le ordinazioni e viene licenziato. Negativa la sua prova da guardiano di un garage. L’ultimissima esperienza è in una società di Elettronica ma il suo inserimento nel meccanismo avveniristico scatena le più pazze complicazioni. L’incontro con un cagnolino smarrito gli permette di conoscere la padrona e scoprire così la donna della sua vita.

La famosa scena del film

Difficile stabilire quale dei dialoghi del film Vieni avanti cretino valga la pena ricordare perché di frasi ce ne sono moltissime, come quando annunciano a Lino Banfi che John Travolta non sarebbe venuto per girare il film e lui risponde: “Meglio così, quello è matto, mi hanno detto che tutti i sabati va a ballare, s’imbrièca e poi gli viene la febbre”. Oppure quando, nella celebre scena del bar, lo sentiamo dire… “Arricordate ‘na cosa: io me chiamo Salvatore Gargiulo e se tu te sbagli ‘na comanda io te rompo er…”. Qui di seguito la famosa scena del film.

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